Con una circolare emanata il 14 marzo sorso, Agea Coordinamento ha introdotto una piccola rivoluzione nel mondo dell'agricoltura. Dietro richiesta dell'Unione Europea, infatti, da quest'anno inizia la raccolta di un gran numero di informazioni sulle aziende agricole italiane. Con scadenze prefissate e molto serrate, gli agricoltori dovranno comunicare, attraverso i Centri di Assistenza Agricola (Caa), non solo i trattamenti effettuati in campo, ma anche tutte le operazioni colturali, le fertilizzazioni, le raccolte, le irrigazioni e moltissimo altro ancora.

 

Proprio per discutere di come cambiano gli obblighi per gli agricoltori e il ruolo che le rivendite di mezzi tecnici possono giocare, lo scorso 21 maggio si è tenuto a Bologna un incontro dal titolo "Obbligo dei dati di campo in formato digitale ed opportunità per i distributori di affrontare la transizione con successo", organizzato da Image Line® in collaborazione con Compag.

 

È possibile rivedere l'incontro nel video di seguito.

 

Obbligo dei dati di campo in formato digitale ed opportunità per i distributori di affrontare la transizione con successo

 

Niente dati, niente soldi

Come ben spiegato da Ivano Valmori, fondatore di Image Line® e direttore responsabile di AgroNotizie®, la Politica Agricola Comune pesa per un terzo del bilancio dell'Unione Europea. Tradotto in cifre, per l'Italia significa 36 miliardi di euro in sette anni, circa un terzo dei ricavi delle aziende agricole nostrane.

 

Dietro la spinta di un'opinione pubblica che vuole una sempre maggiore sostenibilità delle produzioni, Bruxelles ha deciso di volere un quadro più chiaro di come il cibo viene prodotto in Europa e per questo, a partire dal 2026, gli Stati avranno l'obbligo di raccogliere un gran numero di informazioni in formato digitale.

 

Per arrivare pronta a quella data, l'Italia ha deciso di partire già da quest'anno e il 14 marzo scorso Agea Coordinamento ha pubblicato una circolare nella quale dettaglia le informazioni che dovranno essere fornite dagli agricoltori e sulla base delle quali verranno poi effettuati i controlli di conformità ed erogati i fondi Pac.

 

I dati che vengono richiesti non sono pochi. Vengono infatti raccolte informazioni sui trattamenti effettuati, sul magazzino dei prodotti fitosanitari, sul piano colturale, sulle irrigazioni, le concimazioni, sui trattamenti post raccolta dei prodotti agricoli, sulle conce, sugli spandimenti e sulle concimazioni minerali, sui lavoratori, le attrezzature in uso in azienda e molto altro ancora.

 

Oltre alla quantità enorme di dati richiesti, a preoccupare sono anche le tempistiche. Il fascicolo aziendale deve essere infatti aggiornato ogniqualvolta si cambia coltura, oppure entro trenta giorni dal trattamento fitosanitario e comunque prima della raccolta. Si inizia con il primo luglio di quest'anno con la comunicazione del Piano Colturale Grafico (Pcg) e, verosimilmente, si andrà avanti con le comunicazioni a cadenza pressoché mensile.

 

Il giro dei dati... e dei soldi

Ma come vengono comunicati i dati? Spetta all'agricoltore l'onere di comunicare, attraverso i Caa, le informazioni richieste da Agea Coordinamento. Ma le aziende agricole possono delegare un soggetto terzo ad assolvere a tale compito. Questo può essere un tecnico indipendente o della filiera di appartenenza, o anche un contoterzista o una rivendita che, inserendo i dati in appositi applicativi, li invia (dietro responsabilità dell'agricoltore) al Caa, che successivamente aggiorna il fascicolo aziendale.

 

Su questo punto è intervenuto Edoardo Musarò, vicedirettore di Compag, l'associazione che riunisce le rivendite agrarie, il quale ha sottolineato come il ruolo delle rivendite sia sempre più strategico nel comparto agricolo. Già oggi infatti i tecnici delle rivendite offrono assistenza di campo agli agricoltori e in futuro potrebbero anche affiancare le aziende nella compilazione dei registri necessari.

 

Su questo fronte QdC® - Quaderno di Campagna® è un software che permette all'agricoltore o a un tecnico di raccogliere tutte le informazioni necessarie e di inviarle con un semplice click al Caa di riferimento, che fa da tramite con Agea Coordinamento. Inoltre, aspetto fondamentale, il software esegue automaticamente un gran numero di verifiche per evitare che l'agricoltore si autodenunci, inviando informazioni non conformi alle innumerevoli regole e normative a cui l'agricoltura è soggetta.

 

Non dimentichiamoci infatti che il primo obiettivo di questa raccolta di dati è il controllo dell'attività delle aziende. Grazie ai dati inviati e all'utilizzo di strumenti innovativi, come l'intelligenza artificiale e le mappe satellitari, sarà sempre più facile per gli organismi di controllo scovare eventuali irregolarità. E in questo caso, niente contributi Pac.

 

Quando il digitale semplifica la vita delle aziende

A testimoniare quanto sia utile un software come QdC® - Quaderno di Campagna® è intervenuta Loretta Zanzi di Terremerse, una cooperativa nata nel 1991 che tra le varie attività annovera anche la vendita di mezzi tecnici e l'assistenza alle aziende agricole per adempiere agli obblighi burocratici, quali la compilazione del registro dei trattamenti, dei magazzini, il catasto e la tracciabilità nei confronti delle filiere.

 

All'interno di Terremerse è stata creata una unità operativa, denominata Help Desk Campagna, che si occupa dell'assistenza alle aziende e che utilizza QdC® - Quaderno di Campagna® per gestire tutti gli adempimenti del caso. Come spiegato da Loretta Zanzi, si tratta di un software divenuto fondamentale perché in un unico applicativo è possibile evadere tutte le richieste delle aziende, gestendo una complessità elevata che in altri modi non sarebbe sostenibile.

 

AgroNotizie® e QdC® - Quaderno di Campagna® sono marchi registrati da Image Line® Srl Unipersonale

Questo articolo fa parte delle collezioni: