I big data sono moli enormi di dati di differente origine e natura e in continua produzione. Le aziende vitivinicole, anche se non sembra, sono ricche di dati che possono essere analizzati per fornire agli agricoltori informazioni utili ad una gestione ottimale del vigneto.

 

Da questo presupposto è partito Big Vite, ovvero Big data: nuovo strumento per la competitività della filiera Viti enologica, nato dal Gruppo Operativo (Go) Grapes, Gruppo Dati per la Sostenibilità, con lo scopo proprio di sfruttare i big data nel settore vitivinicolo.

 

A lanciare il progetto, che ha visto capofila l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, sono state un gruppo di aziende vitivinicole (Colli Romagnoli, Terre Cevico, Podere Pradarolo e Il Poggiarello), nonché l'Ente di formazione Irecoop Emilia Romagna. Mentre Image Line® e Latitudo hanno ricoperto il ruolo di consulenti.

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Durante l'evento conclusivo del progetto, che si è tenuto il 28 febbraio 2023 presso la cantina Podere Pradarolo, sono stati presentati i risultati dei tre anni di sperimentazione che hanno portato allo sviluppo di una interfaccia software di facile consultazione.

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Dati e digitale al supporto della viticoltura

 

I big data in vigneto

Il progetto Big Vite è nato con lo scopo di analizzare i big data presenti nelle aziende agricole e forniti da terze parti per dare all'agricoltore informazioni di valore da poter utilizzare nella gestione del vigneto.

 

Ma che cosa sono i big data? Si tratta di moli enormi di dati caratterizzati dall'essere di varia natura e in continua formazione. In un'azienda vitivinicola questi dati riguardano ad esempio le rilevazioni effettuate dalla capannina meteo, le analisi del terreno, le quantità di uve prodotte e le caratteristiche degli acini, come ad esempio i gradi Brix.

 

Ma anche i trattamenti fitosanitari effettuati, le operazioni di potatura, le bolle di carico e scarico e le foto scattate con un cellulare, come anche le interazioni dell'azienda sui social network. Sono big data anche gli appunti dell'agronomo o dell'enologo, la corrispondenza con i fornitori e i clienti, nonché la geolocalizzazione dei campi, le varietà vitate e il registro di cantina.

 

Tutti questi e molti altri dati, moltiplicati per le migliaia di aziende vitivinicole presenti in Italia, rappresentano un dataset talmente ampio da poter essere definito "big".

 

Stefano Poni, direttore dell'Istituto di Frutti-Viticoltura dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, mentre illustra i risultati finali del progetto Big Vite

Stefano Poni, direttore dell'Istituto di Frutti-Viticoltura dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, mentre illustra i risultati finali del progetto Big Vite

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Il progetto Big Vite

Nell'ambito del progetto Big Vite sono stati presi in considerazione solamente alcuni di questi dati, che riguardano ad esempio la posizione dei vigneti, le analisi del terreno, le varietà coltivate e le uve prodotte. Elemento cardine sono le rilevazioni meteorologiche, che forniscono dati di fondamentale importanza per il funzionamento degli algoritmi.

 

"L'analisi di questi dati ci permette di fornire tre differenti classi di informazioni", spiega Stefano Poni, direttore dell'Istituto di Frutti-Viticoltura dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, capofila del progetto.

 

"Le prime informazioni sono di tipo descrittivo e fotografano il passato e il presente di un vigneto. Le seconde sono di tipo prescrittivo e forniscono consigli su come gestire il vigneto. La terza classe di informazioni è invece di tipo predittivo e consegna una previsione su quello che potrebbe accadere in vigneto in futuro".

 

Tutti i dati generati dall'azienda agricola o ottenuti da parti terze, come quelli meteo forniti da Image Line®, vengono elaborati da un sofisticato algoritmo che può essere interrogato grazie ad una interfaccia semplice ed intuitiva sviluppata da Latitudo, Azienda consulente del progetto.

 

La dimostrazione pratica dell'applicativo Big Vite

 

Le informazioni descrittive, uno sguardo al passato

Il livello informativo base fornito da Big Vite è di tipo descrittivo e fornisce al viticoltore informazioni sul passato e il presente di un determinato vigneto. È possibile ad esempio conoscere i gradi accumulati in un dato periodo, oppure la pioggia caduta in un determinato vigneto o ancora le produzioni e la qualità di una data parcella.

 

"Sono informazioni importanti che ci permettono di fare delle riflessioni sulle performance di un determinato vigneto, mettendole in relazione con i dati storici", spiega Poni. "È inoltre possibile calcolare gli indici bioclimatici, che forniscono importanti informazioni sul vigneto".

 

Indici bioclimatici

Indici bioclimatici

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Le informazioni prescrittive, un aiuto alla gestione del vigneto

Molto più interessanti sono le informazioni prescrittive, che forniscono al viticoltore una base di dati sulla quale possono essere prese delle decisioni sulla gestione del vigneto stesso.

 

Nello specifico il progetto Big Vite si è concentrato sulla valutazione del bilancio idrico e la gestione degli stress in vigna. Il sistema fornisce infatti una stima attendibile della disponibilità idrica del suolo e avverte il viticoltore nel caso in cui ci sia il rischio che la pianta vada in stress. Il tutto senza installare alcun tipo di sensore in vigneto.

 

Esempio di bilancio idrico

Esempio di bilancio idrico

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

L'algoritmo di analisi prende in considerazione l'apporto idrico al suolo, rappresentato dalle piogge e dalle eventuali irrigazioni. Successivamente calcola l'evapotraspirazione della pianta e dell'eventuale cotico erboso, tenendo in considerazione l'irraggiamento solare, la forma di allevamento della vite, lo stadio fenologico e altri fattori ancora.

 

"Interrogando la piattaforma, per il viticoltore è estremamente semplice sapere se lo stock idrico del terreno è soddisfacente o se invece la pianta rischia di andare in stress. In questo modo l'operatore può agire di conseguenza", spiega Stefano Poni. "Queste sono informazioni estremamente utili perché permettono di gestire gli effetti dei cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova la resilienza dei nostri vigneti".

 

Le informazioni predittive, uno sguardo al futuro

Dall'analisi dei big data è anche possibile fare delle previsioni sul futuro, ad esempio per quanto riguarda l'inizio delle differenti fasi fenologiche della vite. Consultando infatti il software è possibile avere una stima della data di germogliamento, fioritura, invaiatura e maturazione delle uve. Informazioni che sono cruciali per gestire al meglio gli impianti, specie se l'azienda ha differenti vigneti sparsi sul territorio.

 

Il livello di affidabilità delle previsioni per quanto riguarda la fioritura e l'invaiatura è molto elevato. Leggermente più basso è quello riguardante la maturazione delle uve, mentre per quanto riguarda il germogliamento il periodo indicato è ancora indicativo in quanto le variabili che concorrono all'apertura delle gemme sono molte.

 

"Se un tempo il momento della vendemmia era piuttosto prevedibile, oggi, a causa dei cambiamenti climatici, può variare molto di anno in anno. Avere dunque uno strumento che fornisce delle indicazioni sul momento ideale per raccogliere l'uva è molto importante per pianificare sia le attività di vendemmia che le operazioni in cantina", sottolinea Poni.

 

Informazioni previsionali

Informazioni previsionali

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Big Vite, un concentrato di semplicità

La filosofia che sta alla base di tutto il progetto è quella di fornire informazioni realmente interessanti per il viticoltore in maniera semplice ed intuitiva, senza interferire in alcun modo con l'operatività di campo.

 

Si è scelto dunque di non installare alcun tipo di sensore all'interno del vigneto, proprio per non arrecare alcun disturbo all'agricoltore. Le informazioni meteo sono state fornite da Image Line®, consulente del progetto, che ha sviluppato un sistema di raccolta e gestione dati in grado di fornire previsioni meteorologiche alla scala di 1 chilometro quadrato.

 

E anche il cruscotto con il quale l'utente può interrogare il sistema è estremamente semplice, offrendo informazioni chiare e facili da consultare. In altre parole si tratta di un software non destinato ad esperti, ma accessibile anche ad agricoltori non particolarmente avvezzi alla tecnologia.

 

Per maggiori informazioni sul progetto Big Vite è possibile scaricare il materiale informativo.


Logo Big Vite
Iniziativa realizzata nell'ambito del Psr Emilia-Romagna 2014-2020 - Tipo di operazione 16.1.01 - Gruppi operativi del Pei per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura, Focus Area 3A - Progetto: BIG-data: nuovo strumento per la competitività della filiera VITi-Enologica - BIG VITE

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