In questi tempi segnati dai rincari delle materie prime, e in particolare dei fertilizzanti, la ricerca di nuove modalità di concimazione è sempre più importante.

 

E questo soprattutto in terreni sabbiosi. Terreni che da una parte sono molto interessanti per le colture orticole per la loro leggerezza e facilità di lavorazione, ma dall'altra mostrano spesso problemi di lisciviazione dei nutrienti e carenze di sostanza organica.

 

Uno studio, ancora in fase di pubblicazione, condotto da ricercatori egiziani del Centro di Ricerca Agricola di Giza e dell'Università Al Azhar del Cairo, ha confrontato l'uso di fertilizzanti NPK, di compost e di vermicompost per la coltivazione di zucchini in terreni sabbiosi e alcalini, in due anni di prove, con risultati molto interessanti.

 

Nello studio sono state fatte quattro prove di concimazione:

  • una con fertilizzanti NPK;
  • una con vermicompost;
  • una con compost;
  • una non concimata per controllo.

 

Andando nel dettaglio, per la concimazione con fertilizzanti NPK sono stai usati, urea (178.5 chili/ettaro di azoto), solfato di potassio (71.4 chili/ettaro di P2O5) applicati in tre volte e superfosfato (119 chili/ettaro di K2O) in un'unica applicazione prima della semina.

 

Il vermicompost e il compost sono stati invece somministrati alla semina alla dose di 7.15 tonnellate/ettaro.

 

Dopodiché, i ricercatori hanno valutato la produzione (considerando il peso fresco, il peso secco, il numero di zucchini per pianta e la lunghezza e il diametro dei frutti), la capacità di assorbimento dei nutrienti da parte delle piante e gli effetti sulle caratteristiche del  terreno delle quattro modalità di concimazione.

 

E i risultati sono stati questi.

 

Per il peso fresco dei frutti i migliori risultati nell'ordine sono stati dati da:

  1. compost;
  2. vermicompost;
  3. fertilizzanti NPK;
  4. non concimato.

Per il peso secco degli zucchini e per il numero di zucchini per pianta i fertilizzanti NPK hanno mostrato risultati migliori del vermicompost, ma non del compost, così in ordine di peso secco la classifica è stata:

  1. compost;
  2. fertilizzanti NPK;
  3. vermicompost;
  4. non concimato.

Per la lunghezza e il diametro degli zucchini invece i migliori risultati sono stati ottenuti con i fertilizzanti NPK seguiti da compost e vermicompost:

  1. fertilizzanti NPK;
  2. compost;
  3. vermicompost;
  4. non concimato.

E in generale per tutti e due gli anni di prova le rese produttive più alte sono state date sempre dalle prove concimate con il compost.

 

Anche per l'assorbimento delle sostanze nutritive i migliori risultati sono stati ottenuti con il compost, seguito dai fertilizzanti NPK e dal vermicompost:

  1. compost;
  2. fertilizzanti NPK;
  3. vermicompost;
  4. non concimato.

Per quanto riguarda le caratteristiche del terreno, invece, sia il compost che il vermicompost hanno portato a miglioramenti, come la riduzione della conducibilità elettrica, l'aumento della sostanza organica e l'abbassamento del pH (interessante in terreni alcalini), oltre che un aumento dell'azoto e del potassio disponibile.

 

Solo per quanto riguarda la quantità di fosforo disponibile, i fertilizzanti NPK hanno mostrato risultati migliori del vermicompost ma non del compost, che ha dato ancora una volta i migliori risultati.

 

In conclusione, quindi, il compost si è dimostrato non solo una valida alternativa dei fertilizzanti NPK, ma anche un'alternativa migliore, sia per la produttività delle piante che per la fertilità del suolo.

 

Unica nota da rilevare è che i compost non sono tutti uguali e che lo studio non precisa le caratteristiche di quello usato nella prova.

 

Ma la produzione e l'utilizzo di compost di qualità sono e dovranno essere una strada da percorrere sempre di più.

 

Per chi volesse approfondire è possibile leggere il testo integrale dello studio.