L'ultima emergenza fitosanitaria che il Servizio Fitosanitario Nazionale ha segnalato nella pubblicazione del 20 dicembre scorso è la recrudescenza della processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) da combattersi col Bacillus thuringiensis var. kurstaki mediante trattamenti col mezzo aereo.

 

Purtroppo il tempismo della decisione non sembra ottimale, in quanto le attuali conoscenze del ciclo biologico del celebre lepidottero, contro il quale sino al 6 dicembre 2021 la lotta era obbligatoria, collocano l'uso del Bacillus thuringiensis kurstaki contro le larve in agosto-settembre, in quanto in inverno l'insetto è all'interno dei celebri nidi che possono essere rimossi meccanicamente. Ci raccomandiamo: non sparate ai nidi! Rischiate di uccidere o ferire qualcuno e il gioco non vale certamente la candela.


Fortunatamente dal 5 di settembre scorso è in vigore un'autorizzazione di emergenza che prevede l'utilizzo di un chimico (acetamiprid) in endoterapia, per il quale l'epoca di impiego dell'autorizzazione di emergenza coincide più o meno con quella in cui il trattamento ha buone probabilità di essere efficace.


Come evitare questo tipo di situazioni? Non è infatti la prima volta che per cause burocratiche i ritardi vanificano la possibilità di contrastare in modo efficace emergenze fitosanitarie spesso responsabili di notevoli danni all'agricoltura.

 

La chiave è: semplificare semplificare semplificare.

 

Ad esempio, in Francia le autorizzazioni per emergenza fitosanitaria sono gestite direttamente dalla Dgal (Direzione Generale dell'Alimentazione) in seno al Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare. Come da noi (la procedura è europea) i portatori di interesse segnalano le emergenze e se esse vengono giudicate fondate le relative domande possono essere presentate sino a 30 giorni prima del periodo per il quale si richiede l'utilizzo del prodotto. L'Anses (Agenzia francese normalmente preposta alla valutazione dei dossier dei prodotti fitosanitari) viene coinvolta per nulla o solo marginalmente. Giusto? Sbagliato? Da grandi poteri derivano grandi responsabilità e il ragionamento francese è che il dover rendere conto alla Commissione europea di eventuali autorizzazioni di emergenza concesse con troppa leggerezza automaticamente responsabilizza chi le concede.

 

Funzionerebbe in Italia? Bisognerebbe provare!


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