La conoscenza dei meccanismi biologici che regolano la rizosfera e la consapevolezza dell'importanza che i microrganismi del suolo rivestono sulla crescita delle piante, rappresentano uno dei più grandi impulsi che la ricerca ha saputo offrire all'evoluzione agricola in tempi moderni. Da questo nuovo bagaglio di competenze nasce infatti un rivoluzionario approccio alla gestione dei suoli agrari, già sfruttato in campo medico e nutraceutico, che si basa sul rapporto tra prebiotici e probiotici. Vediamo come funzionano questi meccanismi ed approfondiamo insieme la loro importanza.
Suolo, organismo vivente
La porzione di suolo esplorata dalle radici ospita un'enorme quantità di microrganismi benefici, detti nel complesso rizobioma. Questi microrganismi instaurano vantaggiosi legami con la pianta, costituendone il primo fondamentale alleato, specialmente quando le condizioni del suolo non sono totalmente favorevoli. Tale relazione è detta di mutualismo: in cambio di depositi ed essudati radicali, il rizobioma promuove lo sviluppo e le funzionalità radicali, migliora la disponibilità di nutrienti e crea un ambiente favorevole ostacolando lo sviluppo di patogeni e parassiti (effetto barriera).
(Fonte: Biolchim)
Meccanismo prebiotico-probiotico
I prebiotici sono sostanze che, distribuite al suolo, favoriscono la crescita e l'attività dei microrganismi associati o di quelli naturalmente presenti nella rizosfera. Agendo positivamente sia sulla pianta che sul rizobioma, i prebiotici favoriscono la crescita e il vigore radicale e migliorano lo sviluppo della coltura.
I probiotici sono invece colonie o consorzi di microrganismi altamente benefici per l'ecosistema radicale. Essi sono capaci di colonizzare la rizosfera, proteggere la pianta da patogeni e parassiti (o addirittura curarne gli attacchi) e stimolare la crescita della pianta.
Riassumendo, quindi, i prebiotici stimolano la vita nel suolo, mentre i probiotici introducono nuova vita nel suolo.
(Fonte: Biolchim)
Il progetto rizosfera di Biolchim
La considerazione del suolo come "organismo vivente" - che vede centrale la sua componete microbiologica - si riflette in una declinazione più moderna delle sostanze biostimolanti e microbiche. Esse rappresentano una evoluzione tecnologica in linea con le nuove esigenze ambientali e di sicurezza agroalimentare, nate dalla forte necessità di invertire l'impatto dell'uomo sulla natura e ridurre gli effetti indesiderati dell'agricoltura intensiva sulla salubrità degli alimenti.
È in questo contesto che opera Biolchim con il suo Progetto Rizosfera: una branca di ricerca, satellite di Win (Worldwide Innovation Network), che studia gli equilibri dell'ecosistema radicale e le problematiche ad esso correlate. L'obiettivo è quello di formulare soluzioni innovative, efficaci, sicure e sostenibili per superare gli ostacoli biotici ed abiotici che interessano il suolo.
(Fonte: Biolchim)
I frutti della ricerca Biolchim
I temi legati alla stanchezza dei suoli, ai cambiamenti climatici ed alle crescenti difficoltà nel contrastare le malattie della radice ed i suoi parassiti, rappresentano una serie di problematiche particolarmente sentite dagli agricoltori, finora irrisolte. Per migliorare i raccolti e tutelare la salute di tutti è indispensabile dotare le nostre coltivazioni di strumenti e difese avventizie, che possano sfruttare nei momenti critici.
E' il caso dei funghi micorrizici che all'atto della simbiosi conferiscono una nuova funzionalità alle radici, consentendo di esplorare più suolo e al contempo di accedere a macronutrienti quali il fosforo e non solo. Micovar è il nuovo formulato di Biolchim che si ricollega a questo meccanismo: il prodotto è studiato per micorrizare la radice, aumentarne le capacità di assorbimento, favorire la germinazione dei semi, l'attecchimento e lo sviluppo delle piante sin dalle prime fasi di crescita.
Altrettanto strabilianti sono i vantaggi offerti dal fungicida biologico T34 Biocontrol, che sfrutta l'azione di Trichoderma asperellum ceppo T34 e che oggi rappresenta la massima innovazione di settore in ambito di biocontrollo delle patologie fungine del suolo. Attraverso sistemi naturali di predazione, il Trichoderma T34 riesce a proteggere attivamente le colture e, allo stesso tempo, garantire una maggior resistenza agli stress da trapianto e non solo, grazie a meccanismi endofitici.
A tutto questo si aggiunge il protocollo Vhera e Vhera Life, che sfrutta a pieno l'approccio prebiotico-probiotico. Una strategia che si basa sulla sinergia tra azione biostimolante, esplosiva e simultanea, della componente prebiotica (Vhera Life) sulle giovani radichette e l'attività naturale del probiotico che aiuta a gestire le problematiche legate alla presenza dei nematodi e garantisce un'elevata resilienza della pianta (Vhera).
(Fonte: Biolchim)
Partner di innovazione
La combinazione e la sinergia di questi microrganismi, unita alle strategie di nutrizione messe in campo da Biolchim, si traduce nel concetto "curiamo il nostro suolo per curare le nostre piante": un messaggio tecnico che si impregna di una profonda riflessione scientifica. Abbiamo compiuto i primi passi, fondamentali, di un cammino particolarmente importante per il nostro settore, unico per il livello di innovazione che ci consente di raggiungere.
(Fonte: Biolchim)
Durante i numerosi incontri tecnici fatti nel corso degli ultimi mesi, abbiamo trasferito conoscenze ad agricoltori ed agronomi, che hanno inserito le strategie descritte all'interno dei protocolli di coltivazione con risultati eccezionali, acquisendo nuova consapevolezza. Ciò, a testimonianza del fatto che nella filiera delle innovazioni siamo tutti ugualmente coinvolti.
Vincenzo Michele Sellitto
"Microbials" project leader Biolchim
(Fonte: Biolchim)
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Fonte: Biolchim