Con l’approvazione del nematocida microbiologico Pasteuria nishizawae Pn1, la commissione Ue fa tredici mettendo a disposizione dell’intera filiera la tredicesima sostanza attiva a basso rischio.

Il prodotto è utilizzato per la concia della barbabietola da zucchero contro il nematode Heterodera schachtii, che in caso di infestazioni particolarmente gravi è in grado di causare cali produttivi anche del 50% (ecco la fonte) ed è in grado di attaccare anche altre specie vegetali, coltivate e spontanee. Tra gli ospiti preferenziali dove il nematode si sviluppa con maggiore rapidità, troviamo anche il colza, oltre alla citata barbabietola. Tra le pratiche agronomiche di prevenzione troviamo l’esclusione dall’avvicendamento delle colture ospiti (principalmente brassicacee, pomodoro e chenopodiacee) e l’inserimento di specie sgradite quali leguminose, graminacee, patata e tabacco. Anche il diserbo delle piante infestanti ospiti (es. Amaranthus, Ammi, Stellaria) può contribuire a limitare il fitoparassita.
 

Il futuro sono i parassiti obbligati?

Tornando alla valutazione del prodotto, osservando la relazione dell’Efsa, che ha coordinato la discussione paritaria della valutazione condotta dalla Danimarca, sembra di essere di fronte al fitofarmaco ideale: nessuna criticità tossicologica e ambientale grazie al proprio ciclo biologico che si svolge esclusivamente all’interno dell’ospite. Il prodotto è formulato come concia del seme e si usa alla dose di circa 8 grammi per ettaro, corrispondenti a 2.6 x 1012 spore. Nonostante Pasteuria nishizawae Pn1 sia accreditato di potenziale sensibilizzante, come peraltro moltissimi microrganismi, è stato considerato come sostanza attiva a basso rischio ed approvato per la durata di quindici anni.
 

O i bicarbonati?

Assieme alla notizia dell’approvazione del nematocida microbiologico, ha stimolato la nostra attenzione la pubblicazione della conclusione Efsa del bicarbonato di sodio, prodotto già approvato come sostanza di base e, nella sua versione con catione potassio (bicarbonato di potassio, appunto) come principio attivo ad attività fitosanitaria.
Questo fungicida sta infatti proseguendo il suo iter verso l’approvazione europea anche come prodotto fitosanitario, raggiungendo il citato “cugino” bicarbonato di potassio, autorizzato sin dal 2009. Prima o poi il corto circuito doveva capitare: quando verrà approvato in europa il bicarbonato di sodio come principio attivo ad attività fitosanitaria, gli agricoltori potranno scegliere tra la sostanza di base, con efficacia dichiarata su ticchiolatura del melo, peronospore delle orticole e oidio della vite, oppure come prodotto fitosanitario, con efficacia dimostrata su oidio della vite. Anche le formulazioni sono abbastanza simili: polvere solubile al 99% la sostanza di base, polvere solubile al 98,9% il prodotto fitosanitario, che si usa anche a un ventaglio di dosaggi più ampio (5-12 kg pa/Ha contro i 2,5-5 della sostanza di base). Per completare il quadro ricordiamo anche che la versione potassica si usa contro ticchiolatura del melo e oidio della vite agli stessi dosaggi della sostanza di base. Se nel frattempo siete stati colpiti da acidità di stomaco sapete cosa usare…

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