Sì, avete letto bene: l’Epa (Environmental Protection Agency) statunitense ha deciso di respingere la richiesta di due gruppi ambientalisti (Panna – Pesticide Action Network North America – e Nrdc – National Resources Defence Council) che nel 2007 avevano chiesto di azzerare tutti i limiti massimi di residuo sulle derrate alimentari e cancellare tutte le registrazioni rilasciate secondo il Fifra (Federal Insecticide, Fungicide and Rodenticide Act1).

La “petizione” era stata presentata in risposta ai risultati di una revisione periodica condotta dall’agenzia sul clorpirifos, rea di aver trascurato importanti criticità tossicologiche e ambientali e di aver privilegiato la documentazione presentata dal notificante rispetto ai numerosi articoli pubblicati su riviste più o meno scientifiche.
I dieci punti della petizione, tutti respinti nel merito dall’Epa, andavano dal non aver tenuto adeguatamente conto degli strati più deboli della popolazione, all’aver trascurato gli effetti cancerogeni e sul sistema endocrino, al non aver rispettato le linee guida federali nella valutazione del rischio cumulativo degli insetticidi organofosforici, al non aver adeguatamente considerato gli effetti dell’esposizione a lungo termine sui bambini.

La discussione dei complicatissimi argomenti è durata dieci anni, durante i quali l’agenzia ha fornito risposte interlocutorie nel 2012 e nel 2014. Il 6 novembre del 2015 l’agenzia era arrivata anche a proporre l’azzeramento di tutti i limiti massimi di residuo sulle derrate alimentari per via dell’incertezza sul potenziale della sostanza di avere effetti sullo sviluppo neurologico.

Dopo ulteriori consultazioni l’agenzia ha infine deciso che le preoccupazioni dei ricorrenti non erano sufficientemente giustificate e di rimandare la finalizzazione della valutazione del rischio neurologico della sostanza a quando saranno disponibili tecniche più sofisticate di indagine, rimandando di fatto l’appuntamento al 2022, scadenza della revisione periodica del fosforganico.

E in Europa?
L’Efsa è stata incaricata di riesaminare la documentazione tossicologica disponibile per l’insetticida, i cui risultati sono stati pubblicati nell’aprile del 2014.
Nel 2015 l’agenzia europea è stata incaricata di esaminare la compatibilità dei limiti massimi di residuo sulle derrate alimentari con i nuovi “end-points” tossicologici appena individuati.
Il risultato della valutazione è stata la riduzione di molti limiti su frutta e ortaggi, attuata col regolamento 2016/60/CE. Ulteriori variazioni sono previste in seguito alla ulteriore valutazione dei limiti massimi di residuo appena pubblicata dall’Efsa sul proprio portale.
I prossimi appuntamenti sono la riregistrazione in Italia dei formulati secondo i principi uniformi, prevista entro l’estate, e il rinnovo dell’approvazione europea della sostanza attiva, previsto per il prossimo anno.

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

  1. Ordine dell’Epa del 29 marzo 2017 relativo al clorpirifos.
  2. Conclusion on the peer review of the pesticide human health risk assessment of the active substance chlorpyrifos
  3. Refined risk assessment regarding certain maximum residue levels (MRLs) of concern for the active substance chlorpyrifos
  4. Regolamento (UE) 2016/60 della Commissione del 19 gennaio 2016 Che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di clorpirifos in o su determinati prodotti
  5. Review of the existing maximum residue levels for chlorpyrifos according to Article 12 of Regulation (EC) No 396/2005
1E i diserbanti? Tranquilli, ci sono anche quelli, assieme anche agli antimicrobici.