Il lavoro dei ricercatori dell'Università di Ferrara, di Verdenora e di Agriunife ha permesso la messa a punto di Verdeviva, un'innovativa soluzione elettrochimicamente attivata e delle macchine per la sua produzione in campo (Eva System™). La conoscenza delle proprietà delle soluzioni elettrochimicamente attivate e le loro possibili applicazioni ne ha orientato l'utilizzo in campo agricolo, agevolato dalla bassissima fitotossicità del prodotto.

Verdeviva rappresenta un ottimo strumento di lotta per le spiccate proprietà antimicrobiche, per l‘atossicità per uomini e animali nonché per il bassissimo impatto ambientale. Il suo utilizzo potrà, almeno in parte, sostituirsi a quello degli agrofarmaci convenzionali, permettendo così una riduzione dei residui pericolosi per la salute umana. 

Parallelamente ai risultati incoraggianti delle sperimentazioni preliminari in campo, i ricercatori si sono resi conto di un altro interessante aspetto: si è rilevato infatti un effetto benefico della soluzione Verdeviva che non è imputabile unicamente all'azione sui microrganismi patogeni delle piante, ma anche al fatto che il trattamento con Verdeviva sembra potenziare gli strumenti endogeni delle piante efficaci per combattere i patogeni.

Pur non presentando un sistema immunitario come quello degli animali, le piante sono infatti dotate di strumenti difensivi contro i patogeni. Questo sistema immunitario vegetale è particolarmente elaborato e si basa sull'accensione di numerosi geni che portano alla produzione di proteine difensive (cosiddette proteine PR) e di composti antimicrobici naturali.

Come si inserisce la soluzione elettrochimicamente attivata in questo quadro di azioni difensive delle piante? Nel progetto sperimentale le piante trattate con Verdeviva sono state messe a confronto con piante trattate con soluzione salina non elettrolizzata, usate come controllo. Attraverso metodi avanzati d'indagine sperimentale, si è seguito il profilo di attivazione dei vari geni coinvolti nelle difese immunitarie a diverse ore di distanza dal trattamento. I dati ottenuti indicano che un singolo trattamento con Verdeviva è capace di attivare in poche ore tanto i geni per le proteine difensive PR quanto quelli per la sintesi di composti antimicrobici. L'attivazione appare abbastanza intensa e si protrae per parecchie ore, anche dopo la scomparsa della soluzione dalla superficie delle foglie; questo fenomeno non si osserva nelle piante di controllo. I dati indicano quindi che l'applicazione di Verdeviva su piante sane ha un effetto di stimolo delle difese endogene proteggendo la pianta da possibili attacchi successivi.

L'osservazione più interessante è stata fatta però quando le stesse piante, trattate una prima volta con Verdeviva, sono state ritrattate allo stesso dosaggio a distanza di circa 2 settimane: si osserva un particolare fenomeno di potenziamento della risposta, per cui i geni per la sintesi di proteine PR vengono attivati molto di più rispetto alle piante trattate una sola volta, mentre i geni per la sintesi dei composti antimicrobici sono attivati in misura minore. L'attivazione si protrae per parecchie ore dopo il trattamento e sembra indicare che le piante hanno la capacità di rispondere a ripetuti trattamenti con Verdeviva, ‘ricordandosi' dei trattamenti subiti in precedenza e aumentando i livelli di difesa contro i patogeni.

La soluzione Verdeviva si presenta quindi come un prodotto innovativo, che combina scarso impatto ambientale e assenza di tossicità con un duplice effetto protettivo sulle piante: un'immediata e potente azione antimicrobica, seguita da un più duraturo effetto di stimolo delle difese endogene delle piante, quest'ultimo amplificabile a seguito di ulteriori trattamenti. Lo studio è tuttora in corso e permetterà ai ricercatori di definire le modalità con le quali Verdeviva è in grado di stimolare l'attivazione delle difese vegetali.