Gli investimenti a soia in Italia dovrebbero ridursi quest'anno a 106 mila ettari circa contro gli oltre 130 mila del 2007, facendo segnare una contrazione del 18,6%. Lo prevede l'Ismea, in collaborazione con l'Unione seminativi, sulla base di un'indagine condotta in aprile su un campione di esperti e operatori del settore.
La riduzione delle superfici investite, sottolinea l'Ismea, appare generalizzata a livello territoriale ed è attribuibile a una maggiore diffusione del frumento, soprattutto al Nord (favorito quest'anno, nel rapporto competitivo con le altre colture, dal forte aumento dei prezzi di vendita) e alla preferenza, nell'ambito delle coltivazioni primaverili, accordata al granoturco.
Con riferimento alle aree maggiormente vocate alla soia, il calo dovrebbe risultare più marcato in Veneto (-18,5%) e in Lombardia (-9,1%), mentre in Friuli Venezia Giulia si prevede una riduzione delle semine del 5% rispetto all'anno scorso. Di rilievo la flessione che si prospetta in Emilia Romagna, regione che dovrebbe quasi dimezzare i propri investimenti portandosi quest'anno al di sotto dei 10 mila  ettari.
Riguardo al girasole, l'Ismea prevede una superficie nazionale di 116 mila ettari circa, in calo dell'8,2% rispetto ai 126.400 del 2007. La flessione degli investimenti fa riferimento in larga parte alla riduzione delle semine registrata in Toscana (-13%) e Umbria (-5%) che, congiuntamente, hanno perso più di 5 mila ettari, sui 10 mila in meno rilevati a livello nazionale. In controtendenza, invece, le Marche dove è attesa una crescita di quasi il 5% rispetto all'anno scorso. Il minore interesse riservato quest'anno dagli agricoltori italiani al girasole fa sempre riferimento a motivazioni di ordine economico legate alla maggiore redditività del frumento, in particolare del grano duro.
'Le stime', conclude l'Ismea, 'appaiono in linea con quanto già indicato dall'Istat nell'indagine sulle intenzioni di semina delle principali colture erbacee, che pure evidenzia, nell'annata agraria in corso, un consistente calo delle superfici nazionali a semi oleosi'.
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