L’incontro metterà in evidenza diversi aspetti legati alla coltura del ciliegio, prima fra tutti l’importanza delle scelte varietali. Se un tempo l’identificazione delle cultivar erano legate alle aree di coltivazione, oggi, grazie ad un lavoro di breeding in ambito europeo, l’offerta varietale si è decisamente ampliata e deve tener conto di diversi fattori sia di tipo agronomico (produzione precoce, facilità nella gestione della pianta, adattabilità ambientale, costanza produttiva e uniformità di maturazione) che di tipo organolettico (colore intenso, grossa pezzatura, consistenza della polpa), caratteristiche queste ultime richieste con forza dai consumatori.
In secondo luogo l’attenzione verrà posta sul principale antagonista del ciliegio, la Drosophila Suzukii, giunta in Emilia-Romagna nel 2011, in merito alla quale il Servizio fitosanitario regionale ha predisposto un piano di monitoraggio tramite trappole innescate con attrattivi alimentari, per individuare gli attacchi e raccogliere dati relativi al comportamento di tale insetto. Nel corso dell’incontro verranno presentati i dati di tale monitoraggio anche alla luce dell’andamento climatico, caratterizzato da inverni miti e primavere piovose che hanno favorito lo sviluppo delle popolazioni di Drosophila.
Infine si approfondiranno gli aspetti legati alla post-raccolta, con particolare riferimento alla comunicazione dei risultati su sperimentazioni e confronti varietali condotti su cultivar tradizionali e di recente introduzione, al fine di misurare le perdite qualitative e il calo di peso nella fase di refrigerazione.
L’incontro sarà introdotto da Daniele Missere (Crpv), a cui seguirà l’intervento di Loris Babbini (Aproccc) e le relazioni di Michelangelo Grandi (Università di Bologna), Vincenzo Ancarani (Università di Bologna), Maria Grazia Tommasini (Crpv) e Marta Mari (Università di Bologna).
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Fonte: Crpv