Il convegno, molto partecipato, si è aperto col saluto di Stefano Dho, presidente della Comunità Montana Bisalta e di Celestino Costa, presidente del Creso, sotto la supervisione del professore Carlo Fideghelli, direttore del Cra - Istituto sperimentale per frutticoltura. Sono intervenuti Walther Faedi, direttore del Cra - Istituto sperimentale per frutticoltura Sez. operativa Forlì, per presentare il progetto Fragola e Giancarlo Bounous, Dipartimento di Colture arboree - Università di Torino per presentare il progetto Piccoli frutti; Gianluca Baruzzi del Cra - Istituto Sperimentale per Frutticoltura sez. operativa Forlì, Michele Baudino, Creso e Gabriele Loris Beccaro, Dipartimento di Colture arboree - Università di Torino.
Fragola
La campagna 2007 ha sicuramente fatto registrare un ampliamento della coltivazione di Fragola, con i suoi 3.609 Ha (+6%) rispetto al 2006 (dati Cso - Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara), anche se l’annata in corso, a seguito di problematiche climatiche, ha creato non poche difficoltà. L’obiettivo della ricerca della qualità (dolcezza, consistenza e sapore) rimane di primaria importanza, quale valore aggiunto che permetterà di garantire risultati importanti anche dal punto di vista economico.
Piccoli frutti

Restano però in piedi alcune problematiche, come il fattore prezzo (per i consumatori), che ne limita la diffusione commerciale. Inoltre, gli operatori del settore hanno difficoltà legate alla commercializzazione (scarsa continuità di offerta sul mercato e forte deperibilità dei frutti destinati al consumo fresco).
La ricerca ha dato vita a nuovi progetti di ricerca e di sperimentazione, favorendo tra l'altro l’introduzione di nuove varietà.
La coltivazione è in grado di fornire un reddito 'interessante' sia alle medio-piccole aziende che a quelle più grandi, caratterizzate da elevata specializzazione ed alti investimenti.
Per quanto riguarda l'andamento produttivo, in Italia nel 2000 la produzione era superiore alle 3.000 t, di cui il 55% (1.826 t) coperta da Lampone, il 17% (581 t) da Mora, il 15% (494 t) da Mirtillo gigante americano ed il 13% (451 t) da Ribes ed Uva spina. Nel 2004 invece la produzione era complessivamente aumentata arrivando a toccare quasi le 4.000 t.
A cura di Lorenzo Cricca
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