Il settore delle macchine movimento terra non ha beneficiato se non in minima parte degli incentivi alla rottamazione. È quello che emerge dall'indagine svolta da Unacea e Assodimi, le associazioni di categoria che rappresentano rispettivamente i produttori, e i distributori / noleggiatori.

Le aziende intervistate dichiarano di non aver utilizzato gli incentivi per l'82%, di averli usati 'poco' per il 14% e 'abbastanza' per il 4% (la risposta 'molto' è pari a 0%). Il giudizio sull'utilità degli incentivi è altrettanto preoccupante: il 54% del campione considera il provvedimento 'inutile' e il 22% 'poco utile', mentre il 16% lo ritiene 'utile' e solo l'8% 'molto utile'.

I motivi dell'inadeguatezza del provvedimento sono attribuiti principalmente alla preferibilità della Tremonti ter (51%), i cui benefici non sono cumulabili, e ad una cattiva strutturazione della rottamazione nello specifico delle macchine movimento terra (49%).

"I risultati del sondaggio – afferma Enrico Santini, presidente di Unacea - confermano quello che gli imprenditori del nostro comparto già sapevano per esperienza diretta. È paradossale che il mercato delle macchine movimento terra, che ha subito con la crisi i danni più ingenti, sia quello che ha ricevuto di meno".

"Tra i fattori che hanno limitato l'utilizzo degli incentivi negli acquisti di macchine movimento terra – sostiene Franco De Michelis, direttore generale di Assodimi – è da citare in primo luogo l'accorpamento con le macchine agricole, che sembrano aver esaurito la gran parte delle risorse a disposizione".

Unacea e Assodimi chiedono al ministero dello Sviluppo economico di rendere pubblici i dati che riguardano gli incentivi andati alle macchine movimento terra (cioè indipendentemente dalle macchine agricole) sia in termini di volumi economici che di numero di vendite sussidiate. Le due associazioni di categoria, inoltre, propongono di rifinanziare il provvedimento con le risorse rimaste inutilizzate in altri comparti, stanziando una quota di fondi per le sole macchine movimento terra e aumentando lo sconto previsto dal 10% al 20% del prezzo.