L'elevata impermeabilizzazione della città edificata ha un impatto considerevole sul microclima urbano, sul comfort sociale e sulla sicurezza idraulica delle aree urbane.
La necessità di promuovere, ove possibile, interventi di de-sealing (de-sigillare) e de-paving (de-pavimentare) deriva proprio dalla considerazione che spesso l'impermeabilizzazione dei suoli in ambito urbano nasce da scelte urbanistiche errate, magari condotte in buona fede e non da effettive necessità.
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Restituire spazi permeabili alla città, eliminando in tutto o in parte le pavimentazioni impermeabili in asfalto, cemento o pavimentazioni minerali, spazi che potranno poi essere vegetati - possibilmente anche con alberi e arbusti, significa aumentare la resilienza della città ai cambiamenti climatici.
Spesso si tratta di iniziative sostenute da gruppi di cittadini, associazioni locali e istituzioni pubbliche, diffuse da diversi anni in nordamerica e in nordeuropa e molto meno nel Belpaese, che possono interessare spazi pubblici sottoutilizzati, con il fine di rispondere con maggiore efficacia alle esigenze delle comunità, come la valorizzazione della dotazione di spazi pubblici esistenti, promuovendo al contempo i principi di sostenibilità, attraverso la realizzazione e gestione di spazi rinaturalizzati che contengono i fenomeni di allagamento delle aree urbane (con i principi di drenaggio urbano sostenibile).
L'intervento ha previsto la completa sostituzione del terreno sottostante fino alla profondità di 1 metro con una miscela contenente 80% terreno agrario e 20% di materiali vulcanici e compost vegetale
(Fonte: Flavia Mazzoni, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Emilia Romagna)
Gli esempi di de-paving più frequenti e documentati sono in genere interventi di "pratiche urbane microspaziali", che da alcuni anni stanno ridisegnando piccoli spazi urbani di molte città.
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Un esempio particolarmente interessante è rappresentato dall'Associazione Depave, nata nel 2007 a Portland in Oregon come iniziativa spontanea, sorretta da un'organizzazione no profit, e che si è trasformata in un progetto sempre più ampio, sostenuto dalla città di Portland, interessando finora oltre 70 aree, in particolare superfici pertinenziali di strutture scolastiche, marciapiedi e aree a parcheggio.
Senza volare alto, sarebbe sufficiente fare acquisire alle amministrazioni italiane la consapevolezza che investimenti, anche modesti, in tal senso, porterebbero ad indubbi e rapidi miglioramenti nei microclimi dei quartieri.
Il progetto ha previsto la de-sigillatura di circa 100 metri quadrati di marciapiedi, creando 25 spazi per collocare alberature su entrambi i lati della via
(Fonte: Flavia Mazzoni, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Emilia Romagna)
Sotto il profilo operativo, naturalmente, le azioni di de-paving in ambito urbano devono essere precedute da accurate analisi compiute sull'area scelta e da valutazioni delle caratteristiche del sito, in particolare rilevando i tracciati nel sottosuolo delle reti impiantistiche, al fine di valutare la fattibilità tecnica ed economica dell'intervento.
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In questo articolo viene presentato in sintesi un intervento pilota di de-paving parziale dei marciapiedi di una via di recente realizzazione in ambito urbano, realizzato nel 2021 nel territorio comunale di Cervia, (Ra).
La via, a fondo cieco, è lunga circa 300 metri e presentava marciapiedi in cemento armato con finitura superficiale in bynder, privi di alberature stradali, larghi mediamente 3,5-4 metri.
Il progetto ha previsto la de-sigillatura di circa 100 metri quadrati di marciapiedi, creando 25 spazi per collocare alberature su entrambi i lati, dove la larghezza del marciapiedi lo consentiva, alberature di dimensioni 2,20 x 2,20 metri per le piante di seconda grandezza e 3 x 2,20 metri per quelle di prima grandezza.
L'intervento, che ha avuto un costo complessivo di circa 22mila euro, ha previsto la successiva realizzazione della cordolatura di delimitazione in cemento degli spazi pianta, la completa sostituzione del terreno sottostante fino alla profondità di 1 metro con una miscela contenente 80% terreno agrario e 20% di materiali vulcanici e compost vegetale e infine la piantagione di 8 Tilia cordata "Greenspire", 10 Carpinus betulus "Frans Fontaine" e 7 Platanor "Vallis Clausa"®, unico platano resistente al cancro colorato, nato e brevettato in Francia dalla collaborazione tra Inra.
Il risultato finale è stato particolarmente apprezzato
(Fonte: Flavia Mazzoni, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Emilia Romagna)
Il progetto, che è stato realizzato dal Servizio Verde del Comune, non ha purtroppo potuto prevedere la realizzazione di un impianto automatico di irrigazione, perché questo intervento avrebbe comportato un lavoro economicamente troppo rilevante, pertanto l'irrigazione estiva di soccorso è stata effettuata con l'impiego del carro-botte, comportando un passaggio settimanale durante il periodo di maggiore calura e bisettimanale nei mesi meno torridi.
La promozione di questo progetto di de-paving ha previsto incontri con la comunità locale, sia preliminarmente, che durante l'esecuzione dell'intervento, ed ha avuto l'obiettivo di costruire un vivace interesse per l'iniziativa.
Il risultato finale è stato particolarmente apprezzato, sia per l'incremento del valore paesaggistico della via, che per i benefici ecosistemici già evidenziati in appena due anni, come la riduzione dell'isola di calore lungo i marciapiedi, rispetto alla situazione preesistente.
Flavia Mazzoni, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Emilia Romagna
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