Nella serata del 28 settembre 2023, a poco più di tre mesi dalla sua pubblicazione avvenuta il 26 giugno scorso, sono stati approvati dall'Ufficio Grandi Opere della Regione Campania gli esiti della gara per l'affidamento dell'appalto misto di lavori e servizi di ingegneria e architettura per la realizzazione delle opere di completamento della grande Diga di Campolattaro, che sbarra in provincia di Benevento il fiume Tammaro, formando un bacino da oltre 100 milioni di metri cubi d'acqua, rimasto, dagli anni Ottanta del secolo scorso ad oggi, completamente inutilizzato.
"Si tratta di un passaggio importante - ha dichiarato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca - che apre la fase dell'effettiva cantierizzazione di una delle principali opere strategiche della Regione Campania in campo idrico, di valenza storica per il Sud e per l'intero Paese, e che consentirà l'autonomia idrica della nostra regione".
Cosa prevede il capitolato d'appalto
L'intera grande opera, finanziata con fondi regionali e anche con fondi Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è suddivisa in tre lotti.
Il primo lotto - come si apprende da una stringata nota di Regione Campania - è composto dalla galleria di derivazione di 7,6 chilometri da Campolattaro a Ponte ed impianto di potabilizzazione a Ponte con serbatoio di accumulo più un impianto idroelettrico.
Il secondo lotto invece afferisce le reti adduttrici di distribuzione potabile. Infine il terzo lotto riguarda le reti adduttrici di distribuzione per il comparto irriguo che attraverserà la Valle Telesina da Ponte a Grassano.
Dei 705 milioni previsti per la realizzazione dell'opera, 529 milioni hanno interessato la gara aggiudicata il 28 settembre scorso. Si tratta di un valore aggiornato - 17 milioni in più - rispetto ai 512 milioni di euro inizialmente previsti, sul quale concorrevano risorse a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per 205 milioni di euro in quanto opera strategica nazionale, mentre erano a carico della programmazione regionale altri 307 milioni di euro. Tali importi, verosimilmente, sono stati aumentati in proporzione.
I lotti 1 e 2 sono stati aggiudicati al raggruppamento temporaneo tra imprese che fa capo alla Ghella Spa (capogruppo mandataria) mentre il lotto 3 è stato aggiudicato all'operatore economico raggruppamento temporaneo di imprese Ritonnaro Costruzioni Srl (capogruppo mandataria). Il completamento dei lavori è previsto per il 31 marzo 2026.
"Prosegue senza sosta l'impegno della Regione per l'autonomia idrica di tutto il territorio campano, sia per la destinazione idropotabile al consumo umano, sia per l'irrigazione delle aree agricole ed il settore zootecnico" precisa la nota della presidenza della Regione Campania.
L'ultimazione dell'opera garantirà l'uso idropotabile a 2,5 milioni di cittadini campani, dei quali 190mila in provincia di Benevento. In questa fase, inoltre, non sono previsti interventi per potenziare l'utilizzo irriguo della risorsa assegnata - pari a 48 milioni di metri cubi annui - e che dunque si limiterà agli stessi comuni già serviti dal Consorzio di Bonifica Sannio Alifano: Puglianello, Amorosi, San Salvatore, Telese, Faicchio, e solo in minima parte Melizzano e Solopaca.
In questo caso il beneficio agli agricoltori deriverà dal minor costo dell'acqua, non più veicolata a mezzo pompe di sollevamento, con costi energetici notevoli, ma potrà arrivare per gravità, poiché il bacino sotteso alla Diga di Campolattaro si trova ben più in alto rispetto ai fondi già attualmente serviti da una derivazione sul rio Grassano.
Un lotto irriguo ancora da appaltare
Inoltre, in un successivo lotto - ancora da appaltare - si prevede l'aumento della superficie irrigabile su un territorio di circa 11mila ettari, per un totale di oltre 15mila ettari, ovvero gran parte delle aree coltivabili del comprensorio nella Valle Telesina e della Provincia di Benevento.
Su tanto era stato anche sviluppato un protocollo d'intesa tra Regione Campania, Provincia di Benevento, proprietaria dell'invaso e della diga, i comuni attualmente non raggiunti dal servizio irriguo, il Consorzio di Bonifica Sannio Alifano e le organizzazioni agricole sullo sviluppo della progettualità della nuova rete irrigua.
Ma nelle scorse ore i vertici di Coldiretti, Cia e Confagricoltura della provincia di Benevento, lamentano il perdurare della mancata applicazione del protocollo, siglato l'8 febbraio 2023, che prevedeva, tra l'altro il loro coinvolgimento nella progettazione del nuovo acquedotto irriguo, per individuare i reali fabbisogni irrigui dell'area. Un passaggio che forse verrà avviato a breve, e che deve essere consequenziale all'avvio delle opere di captazione delle acque.