La Regione Campania, la Provincia di Benevento, il Consorzio di Bonifica Sannio Alifano e le organizzazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura e Cia Agricoltori Italiani di Benevento hanno firmato ieri, 8 febbraio 2023 a Napoli, nella sede della Giunta Regionale di Palazzo Santa Lucia un protocollo d'intesa tra la per l'individuazione delle opere irrigue per l'utilizzo delle acque dell'invaso di Campolattaro, che nasce da uno sbarramento sul fiume Tammaro, con una capacità di oltre 100 milioni di metri cubi d'acqua. Campolattaro fu una delle ultime opere progettate dalla Cassa per il Mezzogiorno ormai 50 anni fa ed era rimasta incompiuta: fu costruito l'invaso, ma senza gli acquedotti e i canali di adduzione.


Il documento è stato siglato dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, dai presidenti della Provincia Nino Lombardi, del Consorzio di Bonifica Franco Della Rocca, della Coldiretti Gennarino Masiello, della Confagricoltura Antonio Casazza, della Cia Carmine Fusco.


Il progetto concernente l'utilizzo plurimo delle acque dell'invaso di Campolattaro prevede la realizzazione di una galleria di derivazione lunga 7,6 chilometri, un impianto di potabilizzazione e il relativo serbatoio di accumulo, il potenziamento e l'integrazione dei sistemi acquedottistici dell'area della Provincia di Benevento, un adduttore primario irriguo e un impianto idroelettrico.

 

La realizzazione dell'intervento consentirà - tra l'altro - di garantire lo sviluppo dell'agricoltura su 15.500 ettari della provincia di Benevento. L'opera ha una rilevanza strategica di interesse nazionale ed è inserita nell'Allegato IV dell'articolo 44 della Legge 108 del 2021 che regola la governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

La realizzazione del progetto di massima del Pnrr per la Diga di Campolattaro - che con i fondi della Regione Campania arriva ad un costo di 524 milioni di euro - prevede l'utilizzo delle acque dell'invaso per oltre il 60% della portata massima, pari a 7.600 litri al secondo, ad uso irriguo, mediante un adduttore da 21,5 chilometri. Per l'uso idropotabile è previsto un potenziale di 3mila litri al secondo, grazie alla costruzione di un altro adduttore di collegamento con l'acquedotto molisano del Biferno per uno sviluppo di 29 chilometri.

 

Le aree irrigabili della Provincia di Benevento individuate dal Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano attraverso uno specifico "Studio agronomico e pedologico delle aree coltivabili nella provincia di Benevento, per la individuazione delle superfici irrigabili sottese all'invaso della Diga di Campolattaro e dei relativi fabbisogni irrigui colturali", redatto dall'Università di Napoli Federico II - Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla "Earth Critical Zone" per il Supporto alla Gestione del Paesaggio e dell'agroalimentare (Crisp), costituiscono il punto di partenza per la programmazione delle opere irrigue, da definire prioritariamente attraverso uno studio di fattibilità da realizzarsi a cura del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano.


Le attività del Consorzio saranno articolate secondo uno studio di fattibilità e tre livelli di successivi approfondimenti tecnici, in progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto definitivo e progetto esecutivo.


I costi per lo studio di fattibilità, sono coperti da un finanziamento già erogato al Consorzio dalla Regione Campania -Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per la realizzazione di impianti irrigui e acquedotti rurali moderni ed efficienti, dotati dei più avanzati sistemi tecnologici di automazione e telecontrollo, conformi a tutta la normativa di settore di stampo europeo, nazionale e regionale secondo un processo di partecipazione condivisa con le organizzazioni professionali agricole firmatarie dell'intesa, nel rispetto di un principio di solidarietà e cooperazione. 

 

Al Consorzio di Bonifica Sannio Alifano toccherà quindi progettare la rete di distribuzione a partire da tutti i centri che ricadono nelle aree irrigabili secondo lo studio condotto dal Centro dell'Università degli Studi Federico II di Napoli, ben 26 comuni.

 

Sei centri ricadono già nel perimetro del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano - sono Faicchio, Amorosi, Melizzano, Puglianello, Telese Terme e San Salvatore Telesino - a questi se ne aggiungo altri venti.

 

L'acqua irrigua del bacino di Campolattaro raggiungerà anche Benevento, Apice, Arpaia, Buonalbergo, Calvi, Campolattaro, Ceppaloni, Forchia, Fragneto Monforte, Morcone, Paduli, Pago Veiano, Pietrelcina, Pontelandolfo, San Giorgio del Sannio, San Leucio del Sannio, San Nicola Manfredi, Sant'Angelo a Cupolo, Sant'Arcangelo Trimonte e Sassinoro.

 

La posizione di altri comuni sarà vagliata in itinere e proprio grazie al protocollo firmato ieri. La Regione dal canto suo si impegna a verificare la possibilità di inserire, con priorità, le progettazioni svolte dal Consorzio nella programmazione regionale di settore, con utilizzo di tutte le fonti di finanziamento disponibili.

 

Il ruolo della Provincia di Benevento

La Provincia di Benevento, d'intesa con la Regione, si impegna a condividere l'organizzazione e il coordinamento, di un percorso di partecipazione collettiva, condiviso tra gli attori del settore, nel confronto con gli enti locali, le organizzazioni professionali agricole e le associazioni preposte alla tutela di quanto cointeressato dall'intervento irriguo.

 

Il presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi, ha detto: "Voglio dare atto al presidente De Luca ed al vice presidente Fulvio Bonavitacola di aver accolto le istanze e i programmi rappresentati dalla Provincia e dalle associazioni di categoria sannita oltre che dal Consorzio di Bonifica. Il documento segna innanzitutto il riconoscimento dei territori locali quali protagonisti di un fondamentale snodo di rinascita e sviluppo delle aree interne. La Provincia, in questo contesto, come ha rimarcato con forza il presidente De Luca, assume il coordinamento del programma che la vedrà lavorare d'intesa con il Consorzio di Bonifica e le associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia per realizzare il servizio irriguo per il Sannio tutto. Oggi comincia il lavoro del Masterplan che, lo voglio ribadire, nella mia qualità di presidente della Provincia, non vedrà l'esclusione di alcun Comune del Sannio: anzi tutti saranno protagonisti".

 

Il contributo delle organizzazioni agricole

Le organizzazioni professionali agricole firmatarie del protocollo si impegnano a rappresentare il quadro delle esigenze delle aziende agricole associate e, in generale, quanto attinente ai bisogni del territorio rurale della Provincia di Benevento, sulla base delle conoscenze specifiche di cui dispongono, assicurando la disponibilità a fornire i dati e le informazioni in loro possesso, mettendo a disposizione il patrimonio di esperienze e conoscenze nel settore, per lo sviluppo di un percorso di partecipazione condivisa delle scelte progettuali che verranno operate per la valorizzazione dell'agricoltura del territorio.

 

Cia Benevento, svolta storica

"Quella di oggi è una vittoria di tutto il mondo agricolo del Sannio, perché da oggi sarà ben chiaro a tutti il percorso tecnico ed amministrativo che porterà l'acqua dell'invaso di Campolattaro nei terreni delle aziende agricole poste in almeno 26 comuni della provincia di Benevento e altri se ne aggiungeranno, un atto che chiude una fase di attesa durata molto a lungo e che sblocca le potenzialità del più grande lago artificiale della Campania". Cosi Carmine Fusco, presidente della Cia Agricoltori Italiani di Benevento a margine della firma del protocollo d'intesa, che sblocca l'utilizzo di una delle opere incompiute della ricostruzione post sisma del 23 novembre 1980.

 

"Le attività di progettazione da parte del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano - aggiunge il presidente Fusco - avranno come punto di partenza lo studio del Centro Ricerca per il Supporto alla Gestione del Paesaggio e dell'Agroalimentare dell'Università degli Studi Federico II di Napoli, ma non si fermeranno lì. Dovranno essere condivise prioritariamente con le organizzazioni professionali agricole e con gli enti locali. L'obiettivo dell'intesa è proprio quello di individuare le aree d'intervento e condividerle".


"Per la Cia si tratta dell'avvio della realizzazione di una intuizione e di una proposta che rilanciammo nel 2017, ben prima del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - ricorda il presidente Fusco - con il convegno ''Cambiamenti climatici: dall'emergenza alla prevenzione. Agevoliamo l'adattamento' tenutosi il 21 settembre di quell'anno alla Fiera di Morcone".