Anche se le previsioni meteo danno in arrivo l'alta pressione, nelle regioni del Mezzogiorno sono ingenti i danni ai raccolti delle aziende agricole provocati dal maltempo negli ultimi giorni, che ha colpito incessantemente dalla Campania alla Sicilia, passando per la Puglia. Situazione pesante anche nel Nord Sardegna. In molte zone piove da ormai un mese con frequenza quasi quotidiana e con episodi molto vistosi.
Campania: danni a ortaggi, grano e foraggi
Il maltempo colpisce in Campania, soprattutto nelle campagne della antica Terra di Lavoro: inondati dalla pioggia negli ultimi tre giorni i terreni di numerosi comuni della provincia di Caserta: Marcianise, Succivo, Orta di Atella, Gricignano, Frignano, Macerata Campania, Teverola, Capua, Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni, stando ad un primo elenco stilato dalla Coldiretti provinciale.
Secondo Coldiretti Caserta il grano è gravemente danneggiato. Per i pomodori si può ancora sperare nella produzione, ma la quantità sarà ridotta e l'aumento dei costi di produzione potrebbe lievitare di parecchio. Rischiano di andare a male anche altre colture come patate e carote.
Inoltre la presenza eccessiva di acqua nel terreno provoca asfissia radicale delle piante. A questo si aggiunge l'impraticabilità del terreno che impedisce alle aziende di effettuare i trattamenti con i mezzi agricoli.
Danni si registrano anche nelle aree interne della regione: Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania parla apertamente di disastro, mentre il presidente dell'Associazione Allevatori di Campania e Molise, Davide Minicozzi, annuncia almeno 20 milioni di euro di danni agli allevatori bovini della provincia di Benevento a causa della distruzione dell'orzo e altri foraggi.
La situazione è a tal punto compromessa, che il presidente della Cia Campania, Raffaele Amore, ha chiesto pubblicamente al Governo di anticipare il pagamento del primo pilastro della Pac 2023 al 16 ottobre, vista la rinuncia da parte dell'Esecutivo ad un acconto. Si tratterebbe di una vera corsa contro il tempo, visto che i termini per la presentazione della domanda unica sono stati ulteriormente rinviati al 30 giugno prossimo.
Intanto da Napoli giungono conferme sui sopralluoghi dell'Assessorato Agricoltura di Regione Campania, già annunciati giorni fa proprio dall'assessore Nicola Caputo: sono in atto e le aziende agricole campane continuano a produrre denunce di danno per richiedere l'indennizzo.
Proprio l'assessore Caputo - nelle scorse settimane - era personalmente intervenuto dopo una bomba d'acqua ha provocato ingenti danni che hanno distrutto circa 800 ettari di coltivazioni di pomodoro e altre orticole, tabacco, mais e grano, in particolare nei comuni di Marcianise, Gricignano di Aversa, Orta di Atella e Succivo.
Puglia, nell'occhio del ciclone c'è Foggia
"Queste nuove piogge, abbondanti e persistenti, in alcuni casi miste a grandine, sono il colpo di grazia per l'agricoltura di tutta la Capitanata. I danni sono davvero ingenti. La situazione, su decine di campi, è semplicemente drammatica, con raccolti marciti e andati completamente in malora". È Angelo Miano, presidente provinciale di Cia Agricoltori Italiani di Capitanata, a lanciare l'allarme ieri, 15 giugno 2023, per la vera e propria emergenza che il maltempo sta determinando sulla quasi totalità del vasto territorio della provincia di Foggia.
"I campi di orzo sono diventati delle risaie. Le spighe, schiacciate dal peso dell'acqua, sono cadute o quasi atterrate. Impossibile trebbiarle", aggiunge Miano. "Stesso discorso per l'avena, ma anche i campi di grano, già quasi pronti per la raccolta, sono completamente allettati, compressi sotto il peso della pioggia che non ha quasi mai dato tregua, lasciando sul terreno accumuli d'acqua che fanno marcire tutto".
Il problema dell'acqua, che crea un eccesso di umidità persistente e causa l'insorgere di fitopatologie su cui è impossibile intervenire sia per le condizioni dei campi coperti dal grano sia dall'arrivo di nuove piogge, riguarda tutte le colture attualmente in corso.
Le cipolle stanno marcendo nel terreno. Il pomodoro è già fiorito, ma il passaggio da fiore a frutto è impedito per la mancanza delle necessarie condizioni climatiche indispensabili a una crescita e una maturazione corrette. Anche il foraggio nei campi è andato completamente perduto.
"E poi ci sono i vigneti", continua Miano, "sia l'uva da tavola che quella da vino sono state aggredite dalla peronospora, mandando all'aria il futuro raccolto".
"La situazione è grave - spiega Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia - Agricoltori Italiani. "La giornata di oggi è particolarmente difficile in Capitanata, ma le condizioni determinate dall'eccezionale piovosità dell'ultima parte di maggio e di tutta la prima quindicina di giugno hanno già causato danni in tutta la regione, in particolar modo, oltre alla provincia di Foggia, le più colpite sono la Bat, tutto il Barese, la parte occidentale del Tarantino, la provincia di Brindisi e Lecce con tutto il Salento. Il denominatore comune è la peronospora sui vigneti di almeno i tre quarti della Puglia. I danni sono incalcolabili".
"C'è anche un problema di manutenzione del territorio - aggiunge Sicolo -. Le strade rurali si stanno liquefacendo, trasformandosi in fiumiciattoli di fango e acqua. Tutto questo rende ancora più difficile gli interventi, poiché i campi diventano irraggiungibili e comunque non praticabili".
"Alla luce di quanto sta accadendo - conclude il presidente di Cia Puglia - occorre che le istituzioni comunali di ciascun territorio colpito, e poi quelle regionali, facciano tutto quanto è nelle loro possibilità per far attivare le misure di sostegno ordinarie e straordinarie che aiutino gli agricoltori che stanno perdendo tutto il potenziale raccolto".
Coldiretti Puglia da giorni sta raccogliendo dati di dettaglio sui danni a colture: in fumo il 40% della produzione degli asparagi in Capitanata, mentre è già andato perso in Puglia oltre il 60% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle - è scritto in una nota diramata ieri, 15 giugno 2023 - perché è stato allettato dalle violente piogge e snaturato per cui risulta duro e privo delle sostanze nutritive, con ritardi di oltre 15 giorni nella raccolta. Il rischio è l'ulteriore aumento del costo dei mangimi, con gli allevatori che devono garantire scorte di cibo agli animali chiusi nelle stalle.
"Frutta e ortaggi distrutti dalla grandine, teloni di uva da tavola strappati dal vento, foraggio per l'alimentazione degli animali perduto, trapianti in enorme ritardo per i campi resi impraticabili per le bombe d'acqua, colture affogate dai nubifragi, ma le recenti straordinarie e violente precipitazioni - dice Coldiretti Puglia - non hanno risparmiato il settore vitivinicolo creando un ambiente favorevole alla diffusione della peronospora, una malattia fungina che può causare gravi danni alle viti e compromettere la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto". I danni nei vigneti pugliesi sarebbero attestati, secondo l'o
Organizzazione agricola, tra il 60 ed il 70% della Produzione Lorda Vendibile.
Il maltempo, con temperature più basse della media stagionale, bombe d'acqua e vento forte, dopo la lunga siccità, ha colpito gli alveari e taglia i raccolti di miele in primavera - ricorda Coldiretti Puglia - con una perdita di produzione dei mesi di aprile e maggio 2023 pari anche all'80% rispetto alla scorsa stagione.
Sicilia, dichiarato lo stato di calamità
Il Governo della Regione Siciliana, presieduto da Renato Schifani, su proposta dell'assessore dell'Agricoltura Luca Sammartino e in forza dello statuto speciale autonomista, ha dichiarato ieri, 15 giugno 2023, lo stato di calamità per i danni prodotti dall'ondata di maltempo dello scorso mese di maggio, caratterizzato da forti piogge e che ha colpito in maniera diffusa tutto il territorio regionale.
Contestualmente è stato approvato il documento tecnico sulla base del quale la Regione Siciliana chiederà al Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare una misura straordinaria per ristorare gli agricoltori e i produttori siciliani per i danni, anche in considerazione del fatto che il Fondo di Solidarietà Nazionale non copre quelli causati dal vento.
Sardegna, danni nel Nuorese
"Bene hanno fatto le amministrazioni comunali di Ottana e Silanus a dichiarare lo stato di calamità naturale per le piogge degli ultimi giorni perché o si va in rovina a causa delle cavallette o per il maltempo piombato con violenza in diverse aree della piana di Ottana con precipitazioni tropicali e grandinate". Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Nuoro e Ogliastra, Michele Ena, il 10 giugno scorso, nel denunciare il momento di forte criticità che attraversa il comparto agricolo soprattutto in quei territori a cavallo tra le province di Nuoro, Oristano e Sassari.
"È molto probabile - ha proseguito il presidente provinciale - che il maltempo sarà un alleato forse determinante nel contenere l'assalto delle locuste, che da quasi tre mesi stanno venendo alla luce nel cuore dell'Isola per il quinto anno consecutivo. Se da un lato, infatti, le piogge torrenziali possono contenere le popolazioni di cavallette, dall'altro hanno prodotto danni ingenti alle colture agricole, soprattutto quelle destinate a granturco e foraggere".