Con il payoff "Dentro c'è l'Italia" e una creatività che ben esalta lo stretto binomio prodotto-territorio di origine, prende avvio al Macfrut di Rimini la Campagna di promozione sulla frutta in guscio finanziata dal Ministero dell'Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste e realizzata da Ismea.
La presentazione ufficiale è avvenuta ieri, 3 maggio 2023, nella conferenza organizzata presso lo stand Masaf-Ismea, a cui hanno preso parte il sottosegretario di Stato Masaf, Luigi D'Eramo, Fabio del Bravo di Ismea e il nutrizionista Giorgio Calabrese. L'appuntamento ha fornito l'occasione per inquadrare dal punto di vista economico la filiera italiana della frutta in guscio, un settore importante e dalle grandi potenzialità, specie in alcuni territori, nonché in ascesa nelle preferenze dei consumatori, grazie alle riconosciute proprietà benefiche associate al consumo dei suoi prodotti. Ma soprattutto l'evento ha permesso di alzare il sipario sulle iniziative previste per il prossimo biennio e sulle creatività che da oggi campeggiano sugli stand dei produttori di nocciole, noci, castagne, mandorle, pistacchi, carrube, ospitati presso lo spazio espositivo Masaf Ismea al Macfrut.
La campagna di comunicazione
La creatività si compone di sei soggetti, uno per ciascun prodotto, in cui è centrale la rappresentazione visiva del guscio come custode di quella ricchezza e diversità che solo l'Italia è in grado di esprimere: le caratteristiche uniche del suo territorio e del microclima in cui il frutto nasce, la passione, le tradizioni e la cura con cui è coltivato, raccolto e portato sulle nostre tavole. Un guscio che è espressione dell'eccellenza italiana, del know-how della nostra imprenditoria agricola e porta con sé l'unicità di una cultura inimitabile e inconfondibile, ben simboleggiata dai nostri borghi e luoghi caratteristici.
"Dentro c'è l'Italia" è il payoff della campagna targata Masaf e Ismea
(Fonte: Ismea)
Lo slogan "buona, sicura e ricca di benessere", richiama invece alle ottime proprietà organolettiche dei prodotti della filiera, al rigoroso sistema di controlli che l'Italia garantisce al consumatore e alle numerose proprietà che rendono la frutta in guscio un alleato per il nostro benessere.
Come ha sottolineato il professor Giorgio Calabrese "la frutta secca aiuta a ridurre il colesterolo cattivo, grazie all'azione degli acidi grassi Omega 3 e 6, protegge il cuore e contrasta i radicali liberi responsabili dell'invecchiamento e delle infiammazioni, e grazie alla sua vitamina E ai suoi grassi polinsaturi previene l'insorgenza delle malattie demenziali cerebrali".
"Ma non solo - ha aggiunto Calabrese - l'assunzione di circa 30 grammi al giorno di noci, mandorle, nocciole, pistacchi e altre varietà all'interno di una dieta bilanciata, agisce nella regolazione della pressione arteriosa, grazie alla presenza di sali minerali come zinco, magnesio, ferro, fosforo, calcio e potassio".
La campagna di promozione e informazione targata Masaf-Ismea muove dall'esigenza di fare sistema tra le piccole realtà che contraddistinguono il settore, moltiplicando le occasioni confronto, scambio e aggregazione tra gli operatori della filiera e di valorizzare le produzioni distintive della Penisola, spesso poco conosciute dal consumatore che si rivolge più facilmente al prodotto di importazione. Una politica di rilancio che passa anche attraverso il racconto dei territori di origine, delle caratteristiche identitarie e distintive dei prodotti e dell'impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale dei produttori.
Tra le iniziative che l'Ismea metterà in campo, la realizzazione di uno specifico osservatorio statistico economico, l'organizzazione di incontri di networking tra gli operatori, la partecipazione unitaria e organizzata presso le principali fiere nazionali e le manifestazioni di interesse, l'organizzazione di attività collaterali come degustazioni, cooking show, incontri B2b e la realizzazione di una campagna social rivolta ai consumatori, con la partecipazione di influencer nell'ambito food, benessere, lifestyle e sport.
Frutta in guscio, il quadro economico
In Italia, la coltivazione di noci, nocciole, mandorle, castagne, pistacchi e carrube interessa una superficie di circa 180mila ettari. La produzione media degli ultimi anni ammonta a circa 220mila tonnellate ma i quantitativi raccolti oscillano fortemente da un anno all'altro a causa dell'impatto del clima sulle rese produttive. In generale, esiste un forte legame della produzione con il territorio, ad esempio, la produzione di nocciole è localizzata essenzialmente in Campania, Lazio e Piemonte; quella di mandorle in Puglia e Sicilia, quella di pistacchio in alcune aree specifiche della Sicilia (Bronte e Raffadali); mentre la produzione di noci e castagne è diffusa in areali che vanno dal Sud al Nord del Paese.
Lo stretto legame con il territorio ha portato al riconoscimento di diversi marchi a indicazione geografica (Dop e Igp) ma il successo economico di questi prodotti è stato fino ad ora parziale, in quanto ostacolato da alcuni limiti insiti nella struttura stessa di questa filiera. Il principale utilizzo della frutta in guscio - in particolare nocciole, mandorle e pistacchi - riguarda l'industria dolciaria e agroalimentare in genere; mentre per castagne e noci si ha una prevalenza del consumo tal quale.
Per loro stessa natura, i prodotti del comparto intercettano naturalmente la crescente domanda di alimenti salutari ad elevato contenuto nutrizionale facendo registrare una tendenza di crescita negli acquisti. Per tutti i prodotti si registra, tuttavia, un deficit della produzione nazionale rispetto al fabbisogno interno e ciò spiana la strada all'importazione di ingenti quantitativi di prodotto dall'estero, come avviene ad esempio per le nocciole turche, cilene, georgiane e azere, per i pistacchi di Usa e Iran, per le mandorle di Usa e Spagna, per le noci di Spagna e Usa e per le castagne di Turchia, Portogallo e Spagna. Tutto ciò si traduce in importazioni per circa 1,4 miliardi di euro all'anno e un pesante passivo della bilancia commerciale dell'Italia che ammonta a circa 700 milioni di euro.
È evidente quindi che esiste una grande opportunità di aumentare il potenziale produttivo dell'Italia tenendo ben presente però i limiti determinati dalle caratteristiche pedoclimatiche dei nostri territori che non sempre si adattano alle diverse specie. Allo stesso tempo è necessario non sottovalutare la minaccia insita in un mercato internazionale gestito da grandi player in grado di influenzare il livello del prezzo mondiale.
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Fonte: Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare
Autore: Mimmo Pelagalli