Le università di Scienze agrarie di Firenze, Teramo, Tuscia, Padova, Perugia e Salerno si uniscono al sapere di Birra Peroni e della sua filiera 100% italiana per approfondire temi, tecniche e modelli della coltivazione dell'orzo distico da birra, del mais nostrano, della sostenibilità ambientale e della gestione di una moderna azienda agricola. 

Il progetto, in collaborazione con il Crea, entra nel vivo con il primo ciclo di seminari dal titolo "Campus Peroni: la filiera integrata dell'orzo e della birra in Italia", mercoledì 22 maggio, nel capoluogo toscano per poi proseguire negli atenei di Teramo e Tuscia, il 23 e il 24 maggio.

"Attraverso Campus Peroni - dichiara il direttore relazioni esterne di Birra Peroni Federico Sannella - l'esperienza maturata dalla filiera agricola di Birra Peroni diventa un patrimonio condiviso da trasmettere anzitutto alle nuove generazioni. In linea con l'identità stessa di Birra Peroni, radicata nella storia e nella tradizione, ma con una prospettiva sempre rivolta al futuro. Campus Peroni ha l'obiettivo di valorizzare, attraverso attività di formazione e ricerca, l'intera filiera nazionale, sostenendone il miglioramento continuo in un'ottica di tracciabilità e trasparenza nei confronti dei consumatori, ai quali vogliamo continuare ad offrire prodotti il cui grande valore deriva proprio dalla qualità delle materie prime utilizzate".

"Le nuove sfide per il settore agricolo - dichiara Michele Pisante, professore di Agronomia e coltivazioni erbacee all'Università degli Studi di Teramo – saranno sempre più correlate a produttività e sostenibilità dei sistemi colturali, notevolmente influenzate dai cambiamenti climatici. Pertanto, solo metodi innovativi di gestione per coltivare in modo più efficiente e sostenibile, consentiranno ai nuovi professionisti ed agli agricoltori di analizzare in tempo reale le condizioni meteorologiche, l'umidità del terreno, la presenza e localizzazione di infestanti, monitorare lo stato di salute della coltura e tante altre applicazioni specifiche, indispensabili per ogni filiera produttiva, fino a raggiungere il consumatore finale. Perché la crescente domanda di produzioni agricole di qualità, l'aumento della popolazione sempre più interconnessa, conseguentemente più virtuale, rappresentano alcune delle inesauribili leve su cui l'innovazione nell'agroalimentare nel nostro paese muoverà i suoi passi, proiettandosi rapidamente nel contesto futuro, dall'elevato contenuto di informazioni e di servizi per ciascuna categoria di prodotto".
Campus Peroni