Se permane la situazione attuale sui bacini irrigui della Puglia e non arriveranno ulteriori abbondanti piogge nel breve periodo, in grado di aumentare la scarsa quantità d'acqua attualmente presente negli invasi, si rischia di non poter assicurare una regolare dotazione idrica per le colture, non potendo garantire né la dotazione complessiva, né la durata consueta della stagione irrigua.
Per questo è stato già lanciato un preoccupato invito agli agricoltori, affinché tengano conto della probabile situazione di carenza idrica nella programmazione degli investimenti colturali.

E' questo il senso del segnale di allarme che proviene dall'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue per i territori della Puglia, dove però i livelli degli invasi stanno aumentando, come registra anche oggi AgroNotizie, sulla base dei dati resi disponibili quotidianamente dal Consorzio di bonifica e irrigazione della Capitanata.

"La previsione di criticità idrica è ancora più grave se consideriamo l'incidenza del sistema irriguo della Capitanata, esempio studiato nell'intero bacino mediterraneo, nell'economia agricola della Puglia e del paese. Considerando il riempimento pluriennale dei principali bacini meridionali, torna prepotente la necessità di nuovi invasi, capaci di aumentare la resilienza idrica del territorio" commenta Francesco Vincenzi, presidente dell'Anbi.

"La situazione pugliese - conclude Massimo Gargano, direttore generale dell'Anbi - è ancora più sconcertante se si considera che in Puglia sono ben quattro le grandi opere idrauliche incompiute, costate finora oltre 66 milioni di euro. Alla politica, che sarà chiamata a guidare il paese, chiediamo di chiudere i conti con un passato che non ci può appartenere".
 

Puglia, cresce l'acqua nell'invaso di Occhitto sul Fortore

L'acqua che defluisce dalla Campania verso la Puglia, tra Benevento e Foggia è ancora poca rispetto ad un anno fa, ma in crescita su dicembre e gennaio scorsi. E' quanto rileva AgroNotizie dal bollettino di oggi del Consorzio di bonifica e irrigazione della Capitanata.
In questo caso, il maggiore indicatore è la diga di Occhitto sul fiume Fortore, gestita dal Consorzio di bonifica della Capitanata: qui, a fronte di una capacità di massimo invaso da 333 milioni di metri cubi d'acqua, si trovano oggi, 19 febbraio 2018, solo 103,9 milioni - in forte crescita rispetto al 18 gennaio 2018 quando se ne sono registrati 77,2. Meno della metà, invece, se paragonata a quella contenuta dallo stesso invaso il 19 febbraio 2017, quando si registrarono quasi 210,3 milioni di metri cubi, ma prima di affrontare una delle primavere più siccitose degli ultimi anni.

Vale la pena ricordare che l'invaso di Occhitto sul fiume Fortore, lo scorso 4 dicembre 2017 - data dell'ultima rilevazione AgroNotizie nell'anno solare - poteva contare su appena 57,1 milioni di metri cubi d'acqua, il 17,1% della capacità massima: la risorsa accumulata è cresciuta quindi negli ultimi 77 giorni di 46,8 milioni di metri cubi, oltre il doppio di quanto registrato da AgroNotizie il 18 febbraio rispetto al 4 dicembre. Questo significa che la tendenza è ad accumulare.
 

Basilicata e Campania, bacini in recupero, ma meno acqua di un anno fa

Evidenti sono i recuperi che traspaiono dal bollettino dell'Ente per l'irrigazione di Puglia, Lucania ed Irpinia.
Secondo l'ente, nell'invaso di Monte Cotugno, forte di una capacità sulla linea di massimo invaso di 497 milioni di metri cubi d'acqua, il 19 febbraio 2018 sono invasati 130,8 milioni, oltre 40 in più di quanti se ne registrarono il 18 gennaio scorso, quando si trovavano nel bacino 90,6 milioni di metri cubi d'acqua. La quantità presente oggi è circa il 60,92% dell'acqua presente nel bacino alla stessa data del 2017: 214,8 milioni di metri cubi.
Ma vale la pena ricordare che il primo dicembre 2017 - data della seconda rilevazione di AgroNotizie - se ne trovano poco più di 61 milioni, il 12,27% di quanto il più grande bacino gestito da questo ente può contenere e due milioni in meno rispetto al 14 novembre 2017, quando il bollettino dell'ente ne rilevava poco più di 63 milioni.

E' del tutto evidente una tendenza al rialzo della scorta di risorsa idrica che si è resa palese negli ultimi 80 giorni, che hanno portato in dote ben 69,8 milioni di metri cubi, dovuti essenzialmente alle precipitazioni di dicembre, gennaio e prima metà di febbraio. In bacini a ciclo di riempimento pluriennale, come quelli del Sud Italia, questa può essere interpretata come una buona notizia, sempre che continui a piovere con la dovuta costanza anche nella primavera ormai alle porte.

L'Ente per l'irrigazione di Puglia, Lucania ed Irpinia ha nell'invaso del Pertusillo un'importante risorsa, strategica anche per la Puglia, che vale 155 milioni di metri cubi di capacità lungo la linea di massimo invaso.
Anche in questo caso si evidenzia la tendenza alla risalita delle riserve: al 19 febbraio 2018 questo invaso, secondo l'ente, ha immagazzinato 92,5 milioni di metri cubi d'acqua, 24,2 in più rispetto al 18 gennaio 2018, quando se ne potevano contare solo 68,3 milioni di metri cubi.

Ad oggi è presente l'84,43% dell'acqua invasata il 19 febbraio 2017, quando si poteva contare su una riserva di ben oltre 109,5 milioni di metri cubi. Ma è pur vero che al primo dicembre 2017 - data della seconda rilevazione AgroNotizie - la scorta era attestata a soli 45,9 milioni, il 29,6% di quanto potrebbe contenere e si presentava già in leggera crescita sui 43,8 milioni rilevati il 14 novembre. In pratica, negli ultimi 80 giorni si è registrata una crescita della risorsa idrica presente di 46,6 milioni di metri cubi.

Alla diga di San Giuliano, quasi 95 milioni di metri cubi d'acqua se il livello raggiunge la linea di massimo invaso, il 19 febbraio 2018 si trovano oltre 25,7 milioni di metri cubi d'acqua, contro i 18 milioni registrati il 18 gennaio scorso: 7,7 milioni di metri cubi d'acqua in più. L'acqua presente oggi è pari al 48,95% di quella invasata il 19 febbraio 2017. Ma il primo dicembre 2017 nell'invaso restavano quasi 15,5 milioni di metri cubi, pari al 16,3% della capacità massima, già in leggera crescita sul dato di 14,9 milioni di metri cubi registrato il 14 novembre scorso. Anche in questo caso si segnala una tendenza alla crescita della risorsa idrica negli ultimi 80 giorni di 10,2 milioni di metri cubi.

Altro importante bacino si trova in Campania, ed è il lago della diga di Conza che in provincia di Avellino sbarra il fiume Ofanto: a fronte di una capacità sulla linea di massimo invaso da 61,8 milioni di metri cubi, si riscontra il 19 febbraio 2018 un volume invasato pari a 39,5 milioni di metri cubi d'acqua contro i 26,4 milioni del 18 gennaio, ben 13,1 milioni di metri cubi in più di un mese fa.

L'acqua oggi presente nell'invaso di Conza della Campania è pari all'86,5% di quella invasata il 19 febbraio 2017: ben oltre 45,6 milioni di metri cubi. Ma il primo dicembre 2017 la riserva era pari a 17,1 milioni di metri cubi, ovvero il 27,7% della capacità massima e dato quasi invariato rispetto ai 17 milioni di metri cubi d'acqua registrati il 14 novembre. Anche in questo caso si denota una crescita della scorta idrica, che negli ultimi 80 giorni è aumentata di 22,4 milioni di metri cubi.