La Regione Puglia si prepara ad affrontare la sentenza del 9 giugno 2016, con la quale la Corte di giustizia Europea ha ritenuto ammissibile il taglio degli olivi sani e di altre piante potenzialmente ospiti sane nel raggio di 100 metri da un olivo infetto da Xylella fastidiosa posto all’interno dell’area infetta e disposto dalla Commissione Ue con la Decisione di esecuzione 2015/789.

Ieri la riunione della Task force anti-Xylella e la Puglia conferma, pur tra le evidenti difficoltà, il suo piano, rafforzato da un nuovo atto d'indirizzo concentrato sugli aspetti fitosanitari ed agronomici, e annuncia che è pronta ad utilizzare la misura 5.1 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per difendere i vivai, i quali rientrano a pieno titolo nella fascia di contenimento.

I prossimi passi saranno per il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’interlocuzione con la Procura della Repubblica di Lecce, che mandò in soffitta il piano Silletti e gli abbattimenti degli alberi da questo disposti a suon di sequestri preventivi, ed un incontro con i vertici del ministero per le Politiche agricole.

Questo ultimo passaggio potrebbe essere reso più difficile da un’altra novità di qualche giorno fa: il Consiglio dei ministri ha deliberato l’impugnativa innanzi alla Corte costituzionale della legge della Regione Puglia n. 7 dell’11 aprile 2016 “Norme a tutela delle aree colpite da Xylella fastidiosa”. E allo stato non è ancora dato sapere se la Regione Puglia si costituirà o meno in giudizio.

Regione Puglia: "Abbiamo il piano di contrasto"
La Puglia in primo luogo ribadisce di avere il proprio piano contro la Xylella, informato, tra l'altro, al dispositivo della Procura della Repubblica di Lecce, e secondo il quale gli abbattimenti degli olivi infetti sono limitati a quelli individuati nell’area definita indenne dal Mipaaf, mentre le piante sane nel raggio dei cento metri da quelle infette saranno soggette a potatura.
Per contenere il batterio killer dell’olivo il provvedimento si concentra sulle misure fitosanitarie e agronomiche rivolte contro l’insetto vettore, la cicalina sputacchina, e le piante potenzialmente colpite, mediante la potatura dei rami esposti al contagio, allo scopo di ridurre la superficie esposta a contagio. Inoltre, non vengono abbattuti gli olivi secolari, anche se infetti, e ne viene disposta la potatura per limitare il contagio e la salvaguardia a fini ambientali.

Task force, dichiarazioni iniziali: nuove indicazioni necessarie
“La Task force anti-Xylella è stata istituita per consentire ai pugliesi e all’amministrazione regionale di interpretare questo momento complesso, pieno di incertezze di natura giuridica e scientifica, e capire in quale maniera ridurre i danni. Facciamo i conti con la difficoltà di determinare con certezza terapie che, da un lato, guariscano le piante e, dall’altro, sconfiggano il batterio”: è quanto detto ieri pomeriggio dal presidente della Regione Puglia Emiliano in apertura dei lavori della Task force per lo studio scientifico sulla Xylella.

All’ordine del giorno, una valutazione congiunta della sentenza della Corte di Giustizia europea in merito all’espianto delle piante ospiti in un raggio di cento metri da quelle infette da Xylella ed in merito ai principi di proporzionalità e precauzione.

“Attendiamo da questa riunione - ha detto Emiliano - il migliore dei suggerimenti che ci possa consentire di rapportarci col Governo italiano e l’Unione europea, alla luce della recente sentenza della Corte europea”.
“Sulla vicenda - ha ricordato il presidente - la Regione Puglia ha emesso atto di indirizzo. Voglio ribadire che noi stiamo affrontando un’emergenza fitosanitaria e che questa situazione epidemica è confinata nella parte meridionale della Puglia, ma abbiamo segnali di una lenta e progressiva dilatazione della zona infetta. Il dibattito scientifico è in corso ma, allo stato, non pervengono da nessun soggetto soluzioni diverse da quelle indicate dall’Unione europea e contenute nei trattati internazionali”.

Il direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, ha ricordato che quello di ieri è stato il quarto incontro della Task force regionale. Quattro, sinora, le principali linee di azione che la Task force ha esaminato: monitoraggio per conoscere esattamente lo stato della patologia; misure per il contenimento e la prevenzione; ricerca scientifica; misure di compensazione per chi ha subito il danno.

“Si tratta di un lungo, laborioso e proficuo percorso, che oggi continuiamo - ha detto Nardone - le indicazioni della Task force, sinora discusse, ci hanno fatto giungere a un piano molto equilibrato, poi approvato dalla Giunta regionale. Adesso si tratta di capire come procedere alla luce delle novità della sentenza del 9 giugno. Aggiungo – ha concluso – che stiamo per partire con la misura 5.1 del Psr per intervenire a tutela dei vivai attraverso reti di protezioni che rendano meno aggredibili e più commercializzabili le produzioni, di indennizzare gli interventi di potatura sul territorio e di facilitare interventi di monitoraggio”.

Task Force: rafforzare le misure fitosanitarie e il contrasto al vettore
Al termine della riunione della Task force, alla quale hanno dato il contributo 30 esperti, è stato deciso che sarà emesso un nuovo atto che conterrà le modalità di prosecuzione della lotta contro la malattia.
“Le linee guida del nostro atto - ha detto Emiliano - saranno: riprendere in mano il documento fitosanitario e rafforzarlo dal punto di vista dei soggetti coinvolti, concentrandolo alla lotta al vettore; agire sul vettore limitandone l’azione con mezzi che devono guardare allo sradicamento della pianta come un’assoluta eccezione che può avvenire solo se la pianta è malata e se sono esclusi altri mezzi che possano evitarne la distruzione”.
 
“La prima idea che è emersa dall’incontro è cambiare il punto di vista - ha sottolineato Emiliano - vogliamo provare a far comprendere che la questione Xylella coinvolge l’intero sistema di vita della comunità pugliese e quindi le sole regole di quarantena della fitopatia, al di là del fatto che siano obbligatorie o meno, non si adattano a una situazione di questo tipo. Possiamo quindi provare a individuare altri parametri di giudizio da sottoporre all’Efsa e alla Corte di giustizia che ci consentano di sfuggire alle sanzioni dell’Unione Europea?”

Per quanto riguarda le misure agronomiche da rafforzare, Emiliano ha sottolineanato la necessità di scatenare una vera e propria "battaglia di popolo" finalizzata all'esecuzione delle buone prassi agricole, volte a limitare l'avanzata della cicalina sputacchina.

L'impugnativa del Consiglio dei ministri sulla legge pugliese a tutela delle aree colpite
La legge regionale pugliese che prevede il divieto di edificazione e di costruzione di infrastrutture per cinque anni nelle aree colpite dalla Xylella, secondo il Consiglio dei ministri lede gli articoli 41, 42 e 43 della Costituzione, che tutelano la libera iniziativa economica e la proprietà privata, nonché i principi comunitari in materia di libera circolazione delle persone e di stabilimento, previsti dagli articoli 43 e 49 del Trattato Ue, violando pertanto anche l’articolo 117, primo comma, della Carta.
Su tanto, un’eventuale costituzione in giudizio della Regione Puglia per conflitto di attribuzione tra poteri della Repubblica innanzi alla Corte Costituzionale potrebbe rendere più difficile il dialogo con il governo di Roma nelle more della definizione di una posizione comune nei confronti della Commissione Ue sul caso Xylella.