"Un provvedimento atteso dagli agricoltori che non è mai stato pubblicato così tardi proprio in una stagione anomala che - sottolinea la Coldiretti - ha anticipato i processi di maturazione e di raccolta nelle campagne. I prodotti dell’agricoltura italiana – precisa la Coldiretti - passano nelle mani dei lavoratori stranieri che rappresentano circa il 25 per cento del numero complessivo di giornate di occupazione del settore. Gli stessi distretti produttivi di eccellenza del made in Italy possono sopravvivere solo grazie al lavoro degli immigrati, dalle stalle del nord dove si munge il latte per il Parmigiano Reggiano alla raccolta delle mele della Val di Non, dal pomodoro del meridione alle grandi uve del Piemonte".
"I lavoratori stranieri - conclude la Coldiretti - contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del made in Italy alimentare nel mondo su un territorio dove va assicurata la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano un'ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell'attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale".
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Fonte: Coldiretti