“Un’iniziativa quanto mai opportuna per difendere la biodiversità dell’agricoltura e tutelare i consumatori”. Così il presidente della Cia Giuseppe Politi ha commentto la lettera inviata da 12 Paesi - tra cui l’Italia - alla Commissione Ue, nellaquale si chiede a Bruxelles di ritirare la proposta che autorizza la coltivazione del nuovo mais transgenico 1507
“Questa presa di posizione - ha affermato Politi - è importante e può evitare che l’agricoltura europea, e in particolare quella italiana, venga contaminata dagli Organismi geneticamente modificati, contro i quali si è espressa la stragrande maggioranza dei cittadini europei, sette su dieci".

Nella lettera cui fa riferimento Politi, datata 12 febbraio e firmata per l'Italia dal ministro Moavero, Austria, Bulgaria, Cipro, Francia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Slovenia, Malta chiedono al commissario alla Salute,  Tonio Borg, di fare un passo indietro sulla direttiva che autorizza la coltivazione del nuovo mais transgenico Pioneer.

Ma da Bruxelles arriva il diniego di Borg che sottolinea come nella missiva non vi sia "nessun nuovo argomento".

La presidenza greca ha accettato di mettere in agenda la discussione sulla proposta di regolamento al Consiglio Ambiente del 3 marzo. Resta da capire se, nel frattempo, dalle consultazioni degli Stati membri sarà emersa o meno una maggioranza qualificata a favore della proposta.