Come sarà finanziata la Politica Agricola Comune dei prossimi anni?
Domanda non semplice, ma proviamo a spiegarlo grazie al video del nostro corrispondente a Bruxelles Alessio Pisanò.
Finanziamenti Pac
Innanzitutto è bene ricordare che i finanziamenti della Pac provengono dal bilancio dell'Unione Europea, il cosiddetto Quadro Finanziario Pluriennale che viene stabilito ogni sette anni; il prossimo bilancio europeo andrà dal 2028 al 2034.
Secondo la proposta della Commissione Europea fatta lo scorso luglio, il nuovo bilancio settennale ammonterebbe a circa 2mila miliardi di euro. All'agricoltura sarebbero destinati circa 300 miliardi di euro, compresi diversi pagamenti a favore del reddito o delle esigenze economiche degli agricoltori, incluso il sostegno al reddito per superficie, le misure agroambientali, il sostegno a piccoli e a giovani agricoltori e gli investimenti delle aziende come il loro ammodernamento, la diversificazione e l'adozione di nuove pratiche e tecnologie.
Sulla base della proposta della Commissione Ue, la struttura della Pac dopo il 2027 cambia significativamente: i due attuali pilastri, il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feaga) e il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr) saranno fusi in un unico fondo, cosa che, secondo l'organo europeo, consentirebbe un uso più flessibile delle risorse.
Ma la novità forse più rilevante è che i finanziamenti della Politica Agricola Comune verrebbero uniti a livello nazionale a quelli della politica di coesione, ovvero i fondi destinati alle regioni più povere affinché arrivino a un livello superiore come quelle più benestanti.
E proprio questa costituisce, secondo le associazioni di categoria, il problema principale che porterebbe a due conseguenze. Per prima cosa a una perdita dell'autonomia dei fondi destinati alla Pac, in quanto non più isolati all'interno di un unico capitolo di spesa, bensì uniti a un altro grande capitolo di finanziamento europeo, appunto quello della coesione. In secondo luogo porterebbe a una perdita effettiva, anche se per il momento solo stimata con calcoli teorici da parte di alcune associazioni di categoria, del 20% in valore corrente rispetto all'attuale budget stanziato.
A seguito però della prime proteste a inizio novembre scorso, la Commissione Europea ha deciso di fare un parziale passo indietro proponendo alcune modifiche. Guarda il video per scoprire di cosa si tratta.
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Gli altri video spiegati semplici
Nel corso di questi anni abbiamo provato a spiegare in maniera chiara, semplice e ben comprensibile tutta una serie di argomenti che sono stati al centro di dibattiti e discussioni nell'Unione Europea. Lo abbiamo fatto grazie a dei video di cinque minuti (poco meno o poco più); se te li sei persi, o se hai piacere di riguardarli, te li riproponiamo qui di seguito.
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