Il punto di partenza dell’assemblea dei soci di FederBio-Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica, che si è tenuta giovedì 25 giugno a Bologna,  è stato il favorevole  contesto di riferimento nel quale il settore del biologico italiano si trova ad operare. 

Lo scenario, caratterizzato dalla crisi finanziaria ed economica internazionale, infatti, sta inducendo un generale ripensamento sia del “sentimento” verso il ruolo dell’agricoltura e dell’alimentazione sia delle politiche agricole, ma soprattutto sta contribuendo a cambiare i comportamenti di consumo. Anche nella prima parte del 2010, infatti, gli acquisti dei prodotti biologici in Italia sono aumentati di oltre il 7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Inoltre, la sempre maggiore evidenza dei problemi legati al cambiamento climatico, la grave crisi dei redditi agricoli e il consolidarsi di una maggiore consapevolezza nei consumatori dei rischi di una alimentazione “sofisticata” rappresentano un riferimento non semplice per l’agricoltura convenzionale.
 
Vista la situazione, è necessario per la federazione proseguire, rafforzare e sviluppare l’insieme delle attività da tempo avviate, con l’obiettivo di consolidarne ulteriormente il ruolo nel sistema di relazioni funzionale agli interessi che FederBio intende rappresentare e tutelare. Innanzitutto, appare necessario riflettere su un nuovo modello di relazioni con il mondo organizzato dell’agroalimentare nazionale, che possa riconoscere anche formalmente a FederBio il ruolo di soggetto interprofessionale di riferimento per il settore, partendo  dalle relazioni con le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori e della cooperazione agricola.
 
Inoltre, a fronte del ritiro della proposta di Regolamento sul vino biologico, l’assemblea ha deciso  di avviare un’azione sia sul versante istituzionale che sul fronte degli accordi con altre associazioni di settore di alcuni Paesi europei (Francia, Germania e Austria) in quanto questa decisione penalizza fortemente l’Italia, principale produttore europeo.
 
L’ampliamento della base sociale e il ruolo assunto dall’agricoltura biologica e biodinamica nelle nuove politiche dello sviluppo rurale, della salute e dell’ambiente rende necessario ampliare l’orizzonte delle relazioni, sia con i ministeri di riferimento sia con gli enti e con le agenzie governative che ne costituiscono gli organismi operativi, con le regioni e il sistema universitario. In tal senso, proseguirà il lavoro proficuo già avviato nel 2009, con particolare attenzione al ministero dell’Ambiente ed alle agenzie governative, quali l’Enea.
Per il 2010 viene rafforzata l’attività di internazionalizzazione del biologico italiano, sulla base del lavoro svolto nel 2009 a valle della firma dell’accordo di settore per l’internazionalizzazione del comparto con il ministero dello Sviluppo economico e dell’intesa operativa con Ice-Istituto per il commercio estero, che si sta concretizzando negli Stati Uniti, in Brasile, in Egitto, in Medio Oriente, in Giappone e in Russia.