Il Dipartimento agricoltura della Regione Basilicata si è dotato di una carta vocazionale per la coltura del nocciolo, uno strumento di pianificazione territoriale volto a favorire lo sviluppo degli impianti coriliferi che è a disposizione di tutti sul portale web regionale.
Si tratta di un tassello dell'accordo sottoscritto nel 2015 con Ismea e Ferrero, che punta ad incrementare la produzione nazionale di nocciole.
La Basilicata, nei prossimi 5 anni, conta di portare il noccioleto lucano da 100 a 1.500 ettari.

"La produzione di nocciole di qualità diventa a 3 anni dalla sottoscrizione dell'accordo quadro di programma tra la Regione e Ferrero, una concreta opportunità di valorizzazione del territorio agricolo regionale lucano e di sviluppo economico per il comparto – afferma l'assessore alle Politiche agricole della Regione Basilicata, Luca Braia - L'auspicio è l'ulteriore radicamento e ampliamento dei noccioleti anche attraverso investimenti che coinvolgano sempre più un'ottica di filiera. La Basilicata punta allo sviluppo della frutta in guscio".

La carta vocazionale è consultabile sul sito del Geoportale regionale, da cui è possibile stamparla in diverse scale, ed è scaricabile nella sezione Dipartimento Agricoltura del sito della Regione Basilicata. La carta vocazionale è un elemento innovativo e parte integrante del Progetto nocciola Italia: il primo esempio di pianificazione territoriale per lo sviluppo della coltivazione corilicola su larga scala.

La cartografia di attitudine realizzata, sulla base cartografica della "Carta dei suoli della Regione Basilicata in scala 1:250.000", fornisce le informazioni di carattere generale, a scopo pianificatorio, con indicazione di possibili limitazioni che permettono di indirizzare le scelte regionali e locali.

"Abbiamo ottime prospettive di crescita grazie ad un territorio particolarmente vocato alla coltivazione di nocciole di qualità e la conoscenza dei caratteri del territorio dove l'imprenditore andrà a eseguire l'impianto è di fondamentale importanza, perché da essa dipende il successo o meno dell'investimento produttivo" sottolinea l'assessore.

Intanto in Basilicata il gruppo operativo del Pei, Progetto Corilus - corilicoltura lucana sostenibile, finanziato dalla misura 16.1 del Programma di sviluppo rurale Basilicata 2014 - 2020, ha già avviato le attività di ricerca applicata per il miglioramento della produzione del nocciolo negli areali lucani maggiormente vocati attraverso il trasferimento dell'innovazione e nell'ottica della sostenibilità ambientale.

La Basilicata è protagonista del primo accordo di filiera sottoscritto al Sud con contratto acquisto a lungo termine, con i primi 100 ettari di nocciolo impiantato dalle 23 aziende aderenti alla Rete di imprese Basilicata in guscio, nell'ambito del progetto di filiera corilicola di Ferrero Hazelnut Company, che diventeranno 1.500 entro i prossimi 5 anni, almeno stando al programma.

"Stiamo immaginando strumenti ulteriori a sostegno dello sviluppo della frutta in guscio – conclude Braia - con gli investimenti strutturali già accordati e con il sostegno di investimenti che coinvolgono le filiere come ad esempio le misure 16.1 e 16.2 del Psr Basilicata 2014-2020".