Le trebbiature dei cereali autunno vernini stanno volgendo al termine in tutti gli areali e si possono già tirare le somme di un'annata molto particolare, caratterizzata da prolungata siccità e da un elevato prezzo dei fertilizzanti.
Le produzioni sono inferiori alla media degli ultimi anni, con diminuzioni che vanno dal 10-15% per le zone più fertili e irrigue, al 50-60% per quelle più svantaggiate e aride. Sicuramente gli effetti del cambiamento climatico hanno influito negativamente sulle rese, ma a ciò si è aggiunta anche la scelta di molti cerealicoltori di non effettuare la concimazione pre semina per via delle elevate quotazioni dei concimi. Ciò ha fatto sì che lo stato nutrizionale della coltura sia stato insufficiente a programmare una buona produzione e, anche a causa della scarsa piovosità, gli apporti azotati effettuati in primavera non sono stati sufficienti a recuperare il deficit nutrizionale. La carenza idrica e le elevate temperature raggiunte durante la maturazione lattea hanno completato il quadro.
Le perdite di produzione sono state comunque inferiori dove il cerealicoltore ha operato una corretta concimazione pre semina e nei suoli ben dotati di sostanza organica. Questi ultimi sono caratterizzati da una maggiore ritenzione idrica che ha ritardato lo stato di stress della coltura.
Purtroppo, in Italia stiamo assistendo ad un costante deterioramento della fertilità dei suoli a causa dell'impoverimento del loro contenuto di sostanza organica umificata. Ciò sta avvenendo soprattutto negli areali dove vengono maggiormente praticate colture estensive come cereali, oleaginose e proteiche che vengono spesso concimate esclusivamente con i fertilizzanti di sintesi.
Il cambiamento climatico con l'estremizzazione dei suoi fenomeni impone una variazione dei modelli di concimazione fin qui adottati. I piani di concimazione basati esclusivamente sugli asporti di macro, meso e microelementi delle colture non sono più adatti agli attuali livelli di fertilità della maggior parte dei suoli italiani. Un'agricoltura che deve adeguarsi alle bizzarrie del clima deve considerare il suolo come un ecosistema complesso, la cui fertilità dipende non solo dal contenuto di nutrienti ma anche e soprattutto dalle condizioni fisiche, chimiche e biologiche che sono, in buona parte, positivamente influenzate dal contenuto di sostanza organica umificata.
Le sostanze umiche, rappresentate dagli acidi umici, dagli acidi fulvici e dalle umine che compongono l'humus, sono un complesso di composti eterogenei che si formano dopo un lungo processo di trasformazione microbica a carico di sostanze organiche vegetali ed animali:
- migliorano la struttura del suolo favorendo l'aggregazione delle particelle minerali;
- migliorano la ritenzione idrica ed allo stesso tempo la capacità drenante ottimizzando l'equilibrio idrico;
- aumentano la capacità di scambio dei nutrienti nel sistema suolo-acqua-radice favorendo l'assorbimento dei nutrienti;
- limitano le perdite di azoto e di altri elementi nutritivi;
- favoriscono lo sviluppo di un microbioma positivo alla crescita delle piante;
- stimolano e accelerano lo sviluppo radicale;
- interagiscono positivamente con il metabolismo delle piante.
Quindi si può affermare che la fertilità fisica, chimica e biologica del suolo è direttamente correlata al suo contenuto di sostanza organica.
Al fine di migliorare la fertilità e preservare dalla desertificazione i suoli agrari destinati alle coltivazioni estensive, è necessario tornare a somministrare la sostanza organica umificata. Il letame maturo è stato, per secoli, la fonte principale per il reintegro di humus nelle terre coltivate. Attualmente, però, è difficile da reperire e i costi per il suo spandimento sono particolarmente onerosi. Diventa, quindi, sempre più importante prevedere l'apporto costante di sostanza organica umificata attraverso l'impiego di ammendanti di buona qualità come quelli che Unimer produce da oltre cinquant'anni.
Nella gamma di ammendanti, utilizzabili anche per produzioni in regime di agricoltura biologica, è possibile scegliere tra i seguenti prodotti:
- Superstallatico, ammendante a base di letame bovino ed equino sottoposto ad un metodo di compostaggio industriale che ne accelera i processi di umificazione al fine di ottenere un'elevata concentrazione di acidi umici, acidi fulvici ed umine;
- Green Power, ammendante torboso composto, prodotto a partire da residui vegetali compostati e miscelati a torbe selezionate per arricchirne ulteriormente la componente umica.
Per accelerare la riattivazione microbiologica dei suoli stanchi, Unimer mette a disposizione dell'agricoltore Microlife, un ammendante con le caratteristiche di Superstallatico con l'aggiunta di un inoculo di funghi e batteri della rizosfera che si uniscono al microbioma naturalmente contenuto nel letame e che, proprio nel letame, trovano il loro ideale substrato di crescita e moltiplicazione. Microlife contiene ceppi selezionati di funghi del genere Trichoderma e batteri del genere Bacillus (sp. subtilis e megaterium) e Frauteria che instaurando una sorta di simbiosi esogena con l'apparato radicale delle piante, ne stimolano la crescita, migliorano la disponibilità e l'assorbimento dei nutrienti e influiscono positivamente sul metabolismo vegetale producendo fitormoni e sostanze stimolanti. Il pool di microrganismi presenti nell'inoculo viene completato da batteri del genere Azotobacter (sp. vinelandii e salinestris) che, oltre alle azioni precedentemente descritte, sono in grado di fissare l'azoto atmosferico nel suolo in forme assimilabili dalla pianta.
Per aumentare la resilienza del suolo e delle piante al repentino cambiamento del clima, Unimer propone Microforce, prodotto ad azione specifica sul suolo che lo arricchisce, oltre che di sostanza organica umificata e di batteri della rizosfera, anche di funghi micorrizici. Microforce, aggiunge alla presenza di Bacillus megaterium, Frauteria Aurantia e Azotobacter vinelandii e salinestris anche i funghi micorrizici della specie Rhizophagus irregularis (già Glomus intraradices). Questi funghi penetrano nei tessuti delle radici delle piante formando degli arbuscoli, organi preposti allo scambio di nutrienti tra fungo e pianta. Il fungo riceve dalla pianta i fotosintetati (carboidrati, proteine, ecc.) di cui ha bisogno e mette a disposizione della stessa i nutrienti e l'acqua assorbiti attraverso le sue ife. Sono proprio quest'ultime che contribuiscono ad amplificare il potere assorbente della pianta. Essendo microscopiche riescono ad esplorare porzioni di suolo che i peli radicali non possono raggiungere ed inoltre si espandono raggiungendo superfici e profondità notevolmente superiori a quelle esplorabili dall'apparato radicale. Le micorrize possono arrivare a potenziare fino ad oltre 700 volte la capacità di assorbimento dell'apparato radicale. I funghi micorrizici sono generalmente presenti nel suolo ma il loro equilibrio è stato fortemente compromesso dall'eccessivo impiego di fertilizzanti di sintesi. Microforce è la soluzione ottimale per il riequilibrio microbiologico dei suoli.
(Fonte: Unimer)
I fertilizzanti Unimer sono formulati in pratici minicubetti spandibili con le più comuni macchine spandiconcime. L'operazione di distribuzione meccanizzata è facilitata anche dal basso e costante grado di umidità dei formulati dovuto al processo di essiccazione e sanificazione in forno industriale, effettuato nel rispetto dei Regolamenti CE 1069/2009 e 142/2011 e successive modifiche ed integrazioni, che garantisce l'assenza di organismi patogeni per l'uomo e per le piante.
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Fonte: Unimer