Il Servizio Fitosanitario della Regione Campania il 16 giugno 2023 ha comunicato di aver adottato il Decreto Dirigenziale numero 99 del 14 giugno 2023, a seguito del rinvenimento nel comune di Marigliano (Napoli) di un focolaio di ToBRFV (Tomato Brown Rugose Fruit Virus). Con il provvedimento sono state emanate una serie di norme precauzionali e di raccomandazioni per contenerne la diffusione. Il Decreto è stato trasmesso al Ministero dell'Agricoltura e alla Direzione Generale Politiche Agricole della Regione Campania.
Rinvenimento e analisi
Il rinvenimento è avvenuto su piante di pomodoro sotto serra nel corso delle ordinarie ed annuali ricerche sul ToBRFV, considerato di notevole rilevanza fitosanitaria, che il Servizio Fitosanitario della Regione Campania esegue in forza dell'articolo 5 del Regolamento di Esecuzione (Ue) 2020/1191 della Commissione.
Le analisi sono state effettuate su foglie e frutti del pomodoro tratto dalla serra di Marigliano dall'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Cnr di Portici e il referto è stato notificato il 7 giugno 2023 al Servizio Fitosanitario della Regione Campania. Il ToBRFV era stato segnalato per la prima volta in Italia, nella provincia di Ragusa nel 2018 e nel Cuneese nel 2019.
ToBRFV, come si presenta sul pomodoro
Su pomodoro la malattia si manifesta sulle foglie essenzialmente con maculature clorotiche, o mosaico verde ben definito. Non mancano casi in cui risultano associati anche restringimenti della lamina fogliare che possono dare origine a fenomeni di filimorfismo parziale, di solito nella parte distale delle foglioline. Sui peduncoli fiorali e sui sepali si possono osservare imbrunimenti o striature necrotiche nei casi più gravi.
A seguito dell'infezione i frutti possono apparire imbruniti e rugosi (da qui il nome a seguito della prima descrizione) o presentare tacche necrotiche sia quando sono verdi che a maturazione completa. Molto spesso invece, sui frutti in maturazione appaiono aree clorotiche, anche estese, associate o meno a deformazioni. Nel complesso il frutto sembra non maturare regolarmente ed i sintomi evocano quelli causati dal blotching ripening, una nota fisiopatia del pomodoro, diffusa maggiormente in alcune tipologie da mensa.
Le misure adottate dalla Campania
Le misure adottate dal Servizio Fitosanitario della Regione Campania, con il Decreto firmato dalla dirigente Daniela Carella, sono quelle previste dal Regolamento di Esecuzione (Ue) 2021/1809 della Commissione del 13 ottobre 2021.
In particolare è stata definita l'area delimitata corrispondente al sito di produzione (serra) in cui è stato rilevato il virus ToBRFV (Tomato Brown Rugose Fruit Virus), ubicato nel comune di Marigliano (Na) e riportato nella cartografia allegata al Decreto Dirigenziale.
Sono state quindi applicate le misure ufficiali, finalizzate a confinare il virus nell'ambiente dove è stato rinvenuto ed evitarne la diffusione nell'azienda e in altri areali di produzione.
Ogni serra infetta deve essere considerata come una unità separata all'interno della quale devono essere usati abiti protettivi (camici, guanti e tute) monouso o lavati con detergenti e che rimangono all'interno delle serre dopo l'uso. Così pure è stato disposto l'uso di stivali disinfettati.
Vanno predisposte all'ingresso della serra tappetini imbevuti di disinfettante e gli operatori devono lavarsi le mani utilizzando distributori di detergenti posizionati in tutti gli ingressi.
Vanno disinfettati gli strumenti di lavoro immergendoli in una soluzione preparata allo scopo. I lavori vanno iniziati prima nelle serre sane e per ultimo proseguiti in quelle infette; la serra con piante sintomatiche deve essere lavorata per ultima, avendo cura di non spostarsi mai da una serra contenente piante con sintomi sospetti a una con piante sane.
Il decreto dispone poi di limitare l'accesso alle serre solo alle persone autorizzate e di regolamentare la presenza dei visitatori seguendo linee già indicate per gli operatori o, meglio, non farli entrare nell'area di coltivazione. E' inoltre necessario impedire che gli animali possano vagare nelle zone di coltivazione.
Alla fine della coltivazione si deve provvedere a distruggere i residui di piante bruciandoli con tutto l'apparato radicale e il terriccio adeso, vanno disinfettati gli attrezzi e i materiali d'uso, vanno pulite e disinfettate attentamente le serre.
Se la coltura è in piena terra è raccomandata la disinfezione del terreno, mediante solarizzazione; è inoltre raccomandata la rotazione con colture non suscettibili al virus (per esempio: zucchino, melone, anguria, ed altre), per un periodo non inferiore a tre mesi.