Il maltempo non darà un'ulteriore tregua al Nord, dopo quella pur breve concessa nelle ultime ore: è in arrivo una nuova ventata di aria instabile, con il rischio - ancora una volta - di intensi piovaschi e nubifragi. E a giudicare dalla conta dei danni, che dalle province orientali della Lombardia si fanno via via sempre più ingenti fino al Veneto, passando per la Romagna, una volta di più pioverà sul bagnato.

 

Lombardia, orzo e frumento a rischio asfissia

La prima regione ad essere particolarmente colpita dall'ondata di maltempo della scorsa settimana è stata la Lombardia. Qui, dal milanese sino al Po nel mantovano i consorzi di bonifica hanno fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza idraulica in moltissime aree coinvolte dalle piogge eccezionali.

 

Epicentro degli allagamenti e delle esondazioni sono stati i comuni di Bellinzago lombardo e Gessate. Ingenti i danni alle aziende agricole, tanto che l'assessore regionale all'Agricoltura Alessandro Beduschi ha attivato una ricognizione per accertare nel dettaglio le perdite causate dagli allagamenti dei campi. Il tutto è avvenuto nonostante i recenti investimenti in zona di Regione Lombardia, che ha costruito nuove vasche di laminazione, una proprio a Gessate, che non è però riuscita ad evitare del tutto il peggio.

 

Orzo e frumento a rischio asfissia e forti timori per le semine di mais e riso. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza nelle campagne sommerse d'acqua a causa della nuova ondata di maltempo che sta interessando il territorio e che rischia di lasciare danni irreparabili nei campi delle tre province.

 

Campi allagati nel lodigiano, semine a rischio

Campi allagati nel lodigiano, semine a rischio

(Fonte: Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza)

 

"Prima la siccità, poi le piogge incessanti: l'emergenza climatica continua a investire l'agricoltura e complica la situazione di raccolti e semine - dichiara Alessandro Rota, presidente della Coldiretti interprovinciale -. Da un lato il rischio di asfissia per le colture seminate, dall'altro l'impossibilità di programmare in maniera adeguata le nuove semine. La situazione, con le precipitazioni record che in alcune zone del nostro territorio hanno quasi raggiunto i 180 millimetri in poche ore, dimostra come l'attuale Pac, che si scontra con una realtà climatica completamente diversa da quella immaginata a suo tempo dalla Ue, sia oggi di difficile attuazione. È necessario intervenire con tempestività per adeguarla alle esigenze delle nostre imprese, ad esempio sull'obbligo di rotazione".

 

"Ma sul fronte pioggia - continua il presidente Rota - va anche detto che con tutti i fondi che le municipalizzate e le multiutility hanno a disposizione non si possono più vedere allagamenti causati dai 'troppo pieni' dei sistemi fognari. Non si tratta più di occasioni straordinarie, ma di eventi purtroppo frequenti".

 

Emilia, danni da Piacenza al forlivese

Danni evidenti sui frutteti dell'imolese e del ravennate dopo i pomeriggi di pioggia e grandine di mercoledì e giovedì. Particolarmente grave la situazione in Romagna, con campi e strade completamente ricoperti dal ghiaccio tra Lugo, Cotignola e Bagnacavallo con danni importanti a frutteti (albicocche, ciliegie, kiwi e pesche) e vigneti, in particolare nelle zone di Barbiano, Villa Prati e Mezzano di Ravenna. Danneggiati anche sementiere, foraggi e cereali.
Nella zona di Imola, in particolare a Mordano, danneggiate vite, pesche nettarine, kiwi e pere.

 

Questo un primo bilancio sommario di Coldiretti Emilia Romagna degli esiti delle due violente e persistenti grandinate (circa 20 minuti l'una) che si sono abbattute sulla regione nella scorsa settimana. Il monitoraggio dei danni, già in corso - conclude Coldiretti Emilia Romagna - proseguirà nei prossimi giorni.

 

Danni ingenti si registrano anche in provincia di Piacenza, lo riporta in una nota la Confagricoltura provinciale: a Calendasco allagati i campi di pomodoro. Situazione critica per molte aziende anche tra Alseno e Fiorenzuola, dove le precipitazioni hanno battuto tutti i record. Drammatica la testimonianza di Ercole Parizzi, presidente della sezione di prodotto Colture Industriali che conduce con il figlio Dante l'Agricola Saliceto, terreni che corrono proprio tra Alseno e Fiorenzuola.

 

"Dopo parecchi anni in cui non vedevamo più queste piogge così intense - afferma l'imprenditore - quest'anno da gennaio a maggio, ad Alseno, sono caduti 580 millimetri di acqua: il quantitativo che negli altri anni cadeva in tutto l'anno. Solo il 15 maggio sono caduti 118 millimetri in 12 ore, di cui 55 concentrati in due ore al pomeriggio: una vera bomba d'acqua". Danni: il frumento è allettato, le colture seminate di recente, come il mais dolce, presentano i campi allagati e forse dovranno essere riseminati. Gli agrofarmaci e ammendanti già distribuiti sono stati dilavati. In più, bisognerà attendere che l'acqua si ritiri per iniziare a lavorare, accumulando ritardi.

 

Da Mottaziana giunge la testimonianza di Cristian Galvani, produttore vitivinicolo, che conduce la propria azienda a Trevozzo. "Qui in Val Tidone è un disastro: pioggia e vento mi hanno rotto tutte le viti di due anni che dal prossimo anno sarebbero entrate in produzione - spiega Galvani -. Ho già attenzionato gli uffici per avviare le pratiche relative ai danni, ma non è una consolazione. Abbiamo poi un grosso problema: appena uscirà il sole e si rialzeranno le temperature, le piante ferite svilupperanno fitopatologie e non riusciremo a trattare perché i terreni sono inzuppati e non possiamo entrare con i trattori".

 

Diversi viticoltori della zona sono tra loro in contatto e i messaggi allarmati si rincorrono. "Abbiamo tutti una paura folle - dicono - perché queste condizioni ci azzerano i vigneti, se non riusciamo a trattare siamo morti. Facciamo un appello, affinché siano valutate le condizioni eccezionali di questa annata e siano resi possibili dei trattamenti in deroga".

 

Confagricoltura Piacenza, dal canto suo "fa proprio il grido d'allarme dei suoi produttori ed agirà nelle sedi competenti affinché questa legittima richiesta venga recepita. Purtroppo - rimarca l'associazione - questa campagna, caratterizzata in negativo, pare proprio che non abbia risparmiato alcuna coltura e maggiore è il valore aggiunto, maggiore è il danno. Un vigneto martoriato, come quelli di cui abbiamo ricevuto le foto, richiede anni e investimenti per riprendersi".

 

Il maltempo degli ultimi giorni ha colpito in maniera pesante il territorio forlivese e Condifesa Romagna - associazione che associa oltre mille imprese agricole, affiancandole nella prevenzione e nella gestione dei rischi - ha avviato il monitoraggio degli effetti del meteo avverso sulle produzioni agricole.

 

Nella scorsa settimana, rileva Condifesa Romagna, nella parte settentrionale del comune di Forlì, tra Villafranca e Barisano, si sono registrati oltre 60 millimetri di precipitazioni. Nella zona più a Sud si arriva attorno ai 35, mentre poco o niente nel cesenate (ad esclusione di Cesenatico) e nel riminese.

 

Frutteti colpiti da pioggia e grandine a Villafranca, Forlì

Frutteti colpiti da pioggia e grandine a Villafranca, Forlì

(Fonte: Condifesa Romagna)

 

"I temporali sono stati molto localizzati, con celle temporalesche che, su superfici ridotte, hanno scaricato una quantità impressionante di acqua causando allagamenti e, nei casi più intensi, grandinate diffuse e persistenti - rileva il presidente di Condifesa Romagna Andrea Ferrini - Se nel ravennate i danni sono stati importanti, nel forlivese il fenomeno è leggermente più clemente, con danni al momento meno quantificabili ma purtroppo presenti. Ciò che si è verificato testimonia un clima che cambia, che alterna periodi siccitosi a momenti di pioggia intensa concentrate in poche ore".

 

"Se analizziamo il parametro del rain rate del mese di maggio - continua Ferrini - a Forlì abbiamo valori che sfiorano i 180 millimetri all'ora: un'intensità da foresta amazzonica. Le precipitazioni durano alcuni minuti, al massimo mezz'ora, ma si verificano con intensità da climi tropicali. La media pluviometrica della nostra zona storicamente si assestava sui 40/60 millimetri all'ora per un temporale forte, in casi eccezionali poteva raggiungere il picco di 100 millimetri all'ora: fenomeni temporaleschi come quelli degli ultimi giorni fanno veramente riflettere, anche perché in passato non erano certo così frequenti".

 

Danni su tutto il Veneto

Per Coldiretti Veneto si aggrava la conta dei danni all'agricoltura veneta: per due lunghi giorni e per due notti il maltempo della scorsa settimana non ha concesso tregua, con pesanti conseguenze nei campi, vasti allagamenti e danni alle principali coltivazioni delle varie province da Treviso a Verona passando per Padova e Vicenza fino al territorio veneziano. Secondo l'organizzazione agricola, ormai sono nell'ordine di "alcune decine di migliaia gli ettari di terreni agricoli"  finiti sott'acqua, da Sud a Nord della regione. Bombe d'acqua hanno ingrossato anche i fiumi, provocando smottamenti, frane, straripando sugli argini che hanno trascinato detriti e fanghi su frutteti e vigneti e campi coltivati.

 

I tecnici di Coldiretti Veneto con i colleghi del Consorzio Regionale di Difesa Avversità che si occupa delle assicurazioni in agricoltura, a coltivazioni e strutture aziendali, stanno raccogliendo tutte le segnalazioni per individuare le aree e le coltivazioni maggiormente colpite.

 

"Formulare delle stime in questi casi è sempre difficile perché i fattori da considerare sono numerosi - spiegano gli esperti di Coldiretti - ma per il settore primario l'ordine dei danni è di alcuni milioni di euro. Questo senza considerare i danni indiretti che in seguito alle abbondanti precipitazioni causano malattie e fitopatie alle piante con ulteriore aggravio di perdita di produzione, e i costi che le aziende agricole dovranno sostenere per il ripristino dei terreni e le risemine".  Anche qui in molti casi l'unica soluzione saranno le risemine, anche cambiando coltura.

 

"Il frumento in questa fase ha più resistenza, ma dipende sempre da quando l'acqua se ne andrà e come proseguirà la stagione" continuano i tecnici di Coldiretti, che sottolineano: "Possiamo ipotizzare una perdita media del 30% delle principali coltivazioni dopo questi due giorni di maltempo, con percentuali più marcate, per l'appunto su mais, soia e prodotti orticoli come cocomeri, meloni, zucche, zucchine, patate, pomodoro".

 

Un'altra tempesta si è abbattuta il 16 maggio sul veronese, aggravando una situazione già compromessa dagli acquazzoni dei giorni precedenti. Stavolta a farne le spese sono stati i vigneti nella zona tra Valeggio, Sona e Sommacampagna, sferzati da vento, bombe d'acqua e anche grandine.


"Ci sono vigneti allagati, oltre a rami spezzati e foglie distrutte - riferisce Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. In alcune zone i danni sono ingenti, con probabili perdite di produzione. Per fare una stima precisa serviranno alcuni giorni, anche per consentire ai tecnici di poter entrare nei campi, che adesso sono allagati o fradici di acqua". Danneggiate dalla grandine, che in alcune zone a Valeggio ha raggiunto dimensioni di una pallina da tennis, anche alcune strutture agricole, sferzate anche dal vento.