Nel 2024-2025 la produzione cerealicola dell'Ue potrebbe raggiungere i 278,5 milioni di tonnellate, con una crescita del 3% su base annua, ma in flessione dello 0,9% rispetto alla media quinquennale. A fare da traino alla crescita rispetto all'annata 2023-2024, secondo l'Outlook della Commissione Ue, dovrebbe essere il previsto aumento della superficie coltivata a mais e l'incremento delle rese di orzo e grano duro.

 

Si prevede, infatti, che la superficie coltivata a grano sarà inferiore rispetto al passato (-4,5% rispetto alla media quinquennale) a causa delle difficili condizioni di semina autunnale in vaste aree dell'Ue occidentale, settentrionale e orientale.

 

I prezzi dei cereali nell'Ue continuano a scendere e sono attualmente al di sotto della media quinquennale.

Questa evoluzione, combinata con gli elevati prezzi dei fattori di produzione, contribuisce a esercitare pressione sui margini degli agricoltori.

 

Anche la bilancia commerciale Ue dei cereali migliora i propri parametri. Dopo aver raggiunto un livello di ritiri storicamente elevato nel 2022-2023, le importazioni di cereali nell'Ue potrebbero continuare a diminuire, mantenendosi stabili gli impieghi di cereali rispetto all'ultima campagna di commercializzazione.

 

Più specificatamente, nel 2023-2024 le importazioni dell'Unione Europea dovrebbero essere inferiori per il mais (-33%), il grano tenero (-17%) e l'orzo (-17%), mentre le importazioni potrebbero aumentare per il grano duro (+37%) per compensare la minore produzione interna.

 

Nel complesso, le importazioni di cereali dell'Ue nel 2023-2024 rimangono del 17% superiori alla media quinquennale. Il miglioramento della logistica del corridoio del mar Nero facilita le esportazioni di cereali ucraini verso i mercati globali, con meno prodotto in entrata nell'Unione Europea. Secondo gli analisti, la bilancia commerciale dei cereali dell'Ue ritornerà alla media storica nel 2024-2025. Una produzione interna in ripresa e scorte iniziali relativamente elevate dovrebbero, con ogni probabilità, consentire un ampio potenziale di esportazione.

 

Si prevede, in particolare, che l'aumento dell'uso di cereali per alimenti e mangimi sarà piuttosto marginale, mentre l'uso di cereali per la produzione di biocarburanti potrebbe rimanere intorno ai 12 milioni di tonnellate.

 

Semi oleosi sotto la lente di ingrandimento

Quanto alla produzione comunitaria di semi oleosi, l'Outlook della Commissione Ue prevede che nel 2024-2025 sarà pari a 33,2 milioni di tonnellate (+1,2% su base annua), grazie a una maggiore superficie coltivata a soia e a un aumento delle rese di colza e girasole (con la soia che rimarrà stabile). Con una produzione di circa 5 milioni di tonnellate, la disponibilità di colture proteiche potrebbe raggiungere livelli storicamente elevati.

 

Dalle stime, la produzione di semi oleosi nell'Ue nel 2023-2024 raggiungerà i 32,8 milioni di tonnellate (4,8% in più rispetto all'ultima campagna di commercializzazione e 10% in più rispetto alla media quinquennale). Ciò è dovuto alla maggiore produzione di semi di soia e di girasole dovuta all'aumento delle superfici coltivate (+5% e +10% al di sopra della media quinquennale). In aumento anche le rese di semi di soia e di girasole (+27% e +13% su base annua). La produzione di colza aumenterà leggermente a 19,8 milioni di tonnellate (+1,3%).

 

In calo le importazioni di semi di colza e di girasole nel 2023-2024, rispettivamente -18% e -53%, per la riduzione delle importazioni dall'Ucraina, che è tornata al suo ritmo consueto. Le importazioni di semi di soia potrebbero registrare un lieve aumento, pari al 2%, arrivando a 13,5 milioni di tonnellate.

 

La produzione di colture proteiche potrebbe crescere fino a 5 milioni di tonnellate nel 2024-2025 grazie a piselli e fave (+15% e +12% anno su anno).

 

Quanto alla produzione comunitaria di farine di semi oleosi nel 2023-2024 è previsto un lieve calo a 30 milioni di tonnellate (1,6% in meno rispetto all'ultima campagna di commercializzazione) a causa di una riduzione della produzione di farina di colza (-5%).

 

Giù anche le esportazioni dell'Ue di farine di semi oleosi con una flessione del 13% su base annua, mentre nel 2024-2025 l'export di farine di semi oleosi dell'Ue dovrebbero aumentare.

 

Nel 2023-2024, si prevede che le importazioni Ue di farine di semi oleosi diminuiranno del 5,5% su base annua e, successivamente, rimarranno stabili a 18,4 milioni di tonnellate nel 2024-2025. Il calo della produzione e delle importazioni di farine di semi oleosi nel 2023-2024 è in linea, peraltro, con un calo degli usi.

 

Zucchero: produzione, prezzi e mercati

La produzione di zucchero dell'Ue per la campagna 2023-2024 è stimata a 15,6 milioni di tonnellate, il 7% in più rispetto alla stagione precedente e in linea con la media quinquennale, grazie all'aumento della superficie coltivata a barbabietola da zucchero in alcuni Paesi comunitari come Polonia (+16% su base annua), Ungheria (+52%) e Romania (+79%), ma anche alla ripresa delle rese in campo in Italia (+49%), Germania (+12%) e Francia (+6%).

 

Grazie all'aumento delle produzioni interne e a livelli di scorte relativamente elevati, nel 2023-2024 le esportazioni comunitarie di zucchero dovrebbero segnare un vero e proprio boom: +77% sull'annata precedente, fino a raggiungere il massimo quinquennale di 1,1 milioni di tonnellate. In flessione del 26% tendenziale, invece, l'import.

 

L'aumento della produzione ha coinciso anche con la relativa stabilizzazione dei prezzi dello zucchero nell'Ue e su scala mondiale (picco raggiunto nel novembre 2023), con la previsione di limitate riduzioni delle mercuriali.
Il consumo di zucchero crescerà meno della disponibilità di zucchero, portando a un conseguente incremento delle scorte comunitarie da 0,2 milioni a 2,3 milioni di tonnellate.

 

Nel 2024-2025 la superficie coltivata a barbabietola da zucchero in Ue dovrebbe registrare un aumento del 2%, grazie alle condizioni di mercato favorevoli e nonostante la semina ritardata per i terreni umidi. Le produzioni stimate dovrebbero crescere di 2,3 milioni di tonnellate su base annua, portando la produzione Ue a circa 113 milioni di tonnellate.