Freshfel Europe, l'associazione che riunisce le associazioni nazionali del settore ortofrutticolo, festeggia i vent'anni e guarda al futuro. Rinforzare l'intera filiera produttiva, la sua sostenibilità ambientale e incoraggiare il consumo di frutta e verdura in tutta Europa sono i suoi obiettivi principali per il post pandemia. E tra New green deal europeo e strategia "Dal campo alla tavola", la Commissione europea annuncia presto l'entrata in vigore di un nuovo codice per l'attuazione delle normative europee sull'ortofrutta.


Gli obiettivi

Sviluppare il settore ortofrutticolo europeo in senso più resiliente - ovvero resistente - a sfide come la pandemia del Covid-19, creare alti e comuni standard ambientali e di sicurezza, incentivare il consumo di prodotti freschi per un'alimentazione sana ed equilibrata e garantire ai cittadini, europei e non, un accesso al cibo di alta qualità e conveniente.

Questi sono gli obiettivi principali di Freshfel Europe emersi nel corso di un evento online organizzato in occasione del ventennale.


Prospettive future per il settore ortofrutticolo

Il presidente di Freshfel Europe, Stephan Weist, ha voluto ricordare l'importanza di "riflettere, in seguito al grave e lungo periodo di incertezza causato dalla pandemia, sugli aspetti che definiranno in futuro il settore dei prodotti freschi, considerando i requisiti di sostenibilità, le aspettative dei consumatori e le prospettive economico finanziarie". "Ci troviamo ora in un periodo di cambiamento accelerato a livello sociale ma anche nel settore della filiera dei prodotti freschi, e dobbiamo agire di conseguenza", ha aggiunto  Weist.


L'impegno di Freshfel Europe

"L'evento annuale di questo giugno è stato una celebrazione del lavoro dedicato dall'associazione europea per conto dei suoi membri negli ultimi venti anni" ha affermato il delegato generale di Freshfel Europe, Philippe Binard, che ha tenuto a ribadire l'impegno dell'associazione, "il massimo organo rappresentativo del settore ortofrutticolo nell'Ue", a "garantire la sostenibilità e il buon funzionamento del settore e stimolare il consumo di frutta e verdura fresca da parte dei cittadini europei".

Freshfel Europe è l'associazione ombrello che riunisce le associazioni nazionali di categoria, tra le quali le italiane Assomela, Cso, Centro servizi ortofrutticoli, Gruppo Orsero, Ortofrutta Italia, Dsc Taramaco.


Verso un nuovo codice europeo di regole per l'ortofrutta

Il vicedirettore generale della direzione Alimentazione e sicurezza pubblica della Commissione europea, Claire Bury, ha annunciato la stesura imminente di un "codice europeo contenente i principi, gli standard e le responsabilità che consentano un'applicazione coerente delle politiche europee di settore". A tal fine, Bury ha invitato gli operatori ortofrutticoli a presentare "nuove proposte per il miglioramento del sistema alimentare".

La Commissione europea è determinata - nelle parole del suo rappresentante - a "creare un sistema alimentare sostenibile e resiliente basato su un approccio che non dimentichi gli sforzi economici dei produttori". Ecco che il codice in fieri a Bruxelles intende "orientare le aziende alimentari e le varie associazioni nazionali di categoria ad attuare misure finalizzate a un miglioramento della dieta dei cittadini". Le misure contenute da questo codice comprenderanno anche "una riduzione del packaging e dell'impronta umana energetica sul pianeta".


Frontiere aperte per gli stagionali

A partire dal 2020, Freshfel Europe - in collaborazione con Fao, Omc e altre importanti istituzioni europee e internazionali - ha lavorato per contrastare le potenziali distorsioni del mercato createsi nel contesto della pandemia del Covid-19. Questi organi hanno continuato a sostenere l'importanza dell'apertura delle frontiere per la circolazione di beni del settore ortofrutticolo e dei suoi lavoratori.


Mercati europei più sostenibili

Sempre Claire Bury ha ricordato l'impegno della Commissione europea a "costruire entro il 2023 mercati più sostenibili necessari", dopo che la pandemia ha reso manifesta la "relazione fra ecosistemi naturali e salute umana".

Attenzione anche ai fitofarmaci: si ricorda l'obiettivo della Commissione europea, che desidera diminuirne generalmente l'utilizzo "dal 20-30% fino al 50%". Un percorso già iniziato a partire dal 2019, ma che ad oggi si presenta come "un progetto molto ambizioso". "Le economie devono ridurre la portata dei fitofarmaci e adottare nuove tecniche, come soluzioni alternative che potrebbero fornire un notevole contributo alla sostenibilità ambientale", ha concluso Bury.
 
In collaborazione con Marina Deon e Maria Grazia Mamusi