Il biologico cresce al ritmo del 20% l’anno, con 1000 aziende certificate in più in un anno, e vale il 10% della superficie agraria utile.

Numeri importanti, ma questa crescita va governata, a partire da un piano sementiero. In Campania i primi bandi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, con premialità del 20% sulle misure a investimento per il bio, saranno emanati prima dell’estate. E’ quanto emerso oggi a Napoli durante l’evento promosso dalla Cia “Agricoltura in Campania, il futuro è bio - Prospettive e sviluppo tra mercati e Psr”.

Moderati da Mario Grasso, direttore della Cia Campania, sono intervenuti, tra gli altri, Federico Marchini, presidente nazionale Anabio, Serena Angioli, assessore ai fondi europei della Regione Campania, Filippo Diasco, direttore generale assessorato Agricoltura, Alessandro Mastrocinque, presidente regionale Cia Campania e vice presidente nazionale Cia.

Al termine dei lavori è stata eletto il direttivo regionale Anabio per la Campania, presieduto da Filomena Merola, titolare di un’impresa zootecnica ad indirizzo caprino a Celle di Bulgheria, nel Cilento, che produce formaggi e confetture di frutti spontanei della macchia mediterranea.

E proprio in Campania - dove la Sau bio è al 25% - ci sarà il primo corso di laurea dedicato all’agricoltura biologica, attivato presso l'Università degli studi Federico II.
“E’ un segno che il bio sta crescendo e che dà alla Campania un’immagine diversa rispetto a quella di Terra dei Fuochi" ha commentato il presidente di Anabio Federico Marchini.

Filippo Diasco, direttore generale dell’assessorato all’Agricoltura, ha detto: “Per il bio in Italia si parla di un giro d’affari superiore ai 3 miliardi e oltre 50mila operatori, in Campania abbiamo 2500 operatori ed il 25% della Sau investita. Conserve vegetali e paste alimentari tra i comparti più interessati insieme all’ortofrutta, alla vitivinicoltura e al settore bufalino e apistico”.
Diasco inoltre ha aggiunto: “Il Psr Campania 2014-2020 per le produzioni biologiche, oltre alla misura 11, ha previsto una premialità del 20% sul’intensità di aiuto pubblico nelle misure a investimento per chi si converte o ha attivato aziende bio”.

Serena Angioli, assessore ai fondi europei della Campania è intervenuta sul Programma di sviluppo rurale della Campania 2014-2020: “Usciremo con due bandi afferenti il biologico prima dell’estate e poi ancora in autunno – ha detto la Angioli – Abbiamo bisogno di mettere a punto il back office, perché dobbiamo essere sicuri di poter seguire i bandi una volta aperti”. Sul biologico la Angioli ha sottolineato “Il biologico è strategico per la Campania, perché è un metodo innovativo che attrae i giovani imprenditori ed incrocia una tendenza positiva del mercato”.

Il dibattito in sala ha sollevato il problema della carenza di una politica per la selezione delle sementi certificate per il biologico e dell’importanza che potrebbero avere con i Psr i Gruppi operativi per l’innovazione.

Mario Grasso, direttore della Cia Campania, ha annunciato che l’organizzazione lancerà un Gruppo operativo per l’innovazione, proprio per avviare un processo di produzione sementiera bio a partire dalle cultivar tipiche della Campania e punterà sulla misura 16 per la cooperazione. “E grazie alla misura per la cooperazione, - ha sottolineato Grasso - abbiamo anche altri progetti proprio in direzione dell’innovazione nel biologico”.

Alessandro Mastrocinque, presidente della Cia Campania e vicepresidente nazionale dell'organizzazione, ha sottolineato il ruolo dell'agricoltura biologica "Nella tutela del valore della biodiversità, che è il punto di forza dell'offerta della produzione primaria della Campania". Mastrocinque ha anche detto: "Il biologico per la fascia di mercato che intercetta consente alle nostre imprese di essere più competitive sulla qualità".
Infine Mastrocinque ha sottolineato l'importanza di una maggiore chiarezza nella certificazione del biologico.

Filomena Merola, neoeletta presidente Anabio Campania: "Occorre lavorare nelle aziende, perchè non si deve produrre bio solo perchè c'è una domanda in crescita di questi prodotti, e nel confronto con le istituzioni, perchè cresca la consapevolezza dell'importanza delle produzioni bio".