C’è una data che è destinata ad essere registrata negli annali dell’agricoltura della Campania: venerdì 20 novembre 2015.
A distanza di poche ore, e nello stesso giorno, accadono tre fatti importanti: il commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale Phil Hogan firma la decisione di approvazione del Programma di sviluppo rurale della Campania 2014-2020 che viene così adottato formalmente dall’Ue, la Cia - Confederazione italiana agricoltori regionale lancia un piano in sette punti per evitare gli errori del passato sui Psr ed implementare al meglio quello appena adottato, e infine l’autorità di gestione del Psr Campania 2007-2013 accorda una nuova proroga per la consegna della documentazione delle rendicontazione dei progetti al 5 dicembre 2015; viene inoltre ufficializzato il trascinamento dei progetti Psr delle aree alluvionate di Benevento sul bilancio del Psr 2014-2020.
 
Via libera da Bruxelles
In questo trimestre la giunta presieduta da Vincenzo De Luca, che ha anche la delega per l’Agricoltura, ha dato impulso alla nuova proposta di Psr che i servizi hanno ridefinito, rendendolo coerente rispetto alle 600 osservazioni formali ed a quelle informali che la Commissione europea aveva formulato sulla proposta presentata dalla Regione.
 
Il Programma di sviluppo rurale per la Campania 2014-2020 metterà a disposizione un miliardo e 836 milioni di euro di risorse pubbliche: un miliardo e 111 milioni di euro di contributo proveniente dal Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale ed i restanti 725 milioni a valere sulle risorse nazionali: Stato e Regione Campania.
Il Psr Campania 2014-2020 dovrebbe attivare investimenti complessivi per circa 3 miliardi, da rendicontare a Bruxelles entro il 31 dicembre 2023.
 
La Campania è qualificata come Regione "meno sviluppata", si estende su una superficie di 13mila e 590 chilometri quadrati, di cui il 91,5% è rurale. La superficie agricola utilizzata corrisponde al 40% dell'area totale e il 28% corrisponde a terreni forestali.
 
In questo quadro il Psr 2014-2020 si concentra sul miglioramento della competitività dell'agricoltura, sulla salvaguardia, sul ripristino e sulla valorizzazione degli ecosistemi.
Il primo obiettivo potrà disporre del 37% delle risorse. Circa 400 aziende agricole (compresi i giovani agricoltori) beneficeranno di un sostegno per migliorare i propri risultati economici e ristrutturare e modernizzare le proprie aziende. Oltre 1000 giovani agricoltori potranno beneficiare di aiuti concessi per l’avviamento di imprese agricole.
 
Le tematiche legate all’ambiente ed ai cambiamenti climatici disporranno di oltre il 44% delle risorse previste dal Programma. Circa 60.000 ettari saranno tutelati mediante contratti di gestione ambientale del territorio destinati ad obiettivi specifici in materia di biodiversità e gestione delle risorse idriche e alla prevenzione dell'erosione del suolo. Inoltre, quasi 8.000 ettari di terreni agricoli riceveranno sostegno per il passaggio o il mantenimento dell'agricoltura biologica.
 
Infine, i progetti di diversificazione economica e di sviluppo locale creeranno circa 290 nuovi posti di lavoro e il 25% della popolazione rurale potrà accedere a migliori infrastrutture per le tecnologie di informazione e comunicazione (Tlc) e alla banda larga. Questa priorità assorbirà circa il 14% del budget del Programma.
 
Per il conseguimento degli obiettivi strategici illustrati il Psr Campania interverrà trasversalmente sul capitale umano con attività di formazione, informazione e consulenza e per promuovere l'innovazione, la cooperazione e la definizione delle pratiche più sostenibili.
 
Ecco le quattro più importanti misure del Psr Campania appena adottato: 334 milioni di euro sono stati assegnati alla misura 4 (Investimenti in attivi materiali), il 18,19 % del totale; 136 milioni vanno alla misura 10 (Contratti agro-climatico-ambientali) che pesa per il 7,40% del Psr; 133 milioni sono assegnati alla misura 13 (Pagamenti a zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici) un altro 7,4% del budget; infine 104 milioni sono appostati sulla misura 8 (Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste), che vale il 5,66% del programma.
 
Le proposte della Cia Campania
Evitare ritardi si può, e anche superare la frammentazione eccessiva dell’agricoltura campana e dare maggiori opportunità ai giovani agricoltori. Ecco la proposta della Cia Campania in sette punti, presentata venerdì dal presidente Alessandro Mastrocinque e dal direttore Mario Grasso.

Carta di identità digitale aziendale
Cia Campania propone di avviare un processo di digitalizzazione dell’intera documentazione oggi richiesta agli agricoltori (il “Fascicolo aziendale” e il “Quaderno di campagna”). L’intera documentazione oggi prodotta in cartaceo potrebbe essere riversata su piattaforme tecnologiche gestite dalla pubblica amministrazione in modo da tracciare online il profilo e l’attività dell’azienda. In questo modo alla domanda di finanziamento avanzata dall’azienda è la Regione che controlla la scheda aziendale e ne verifica i requisiti per l’accesso al finanziamento.

Sportello digitale
In linea con il principio di richiesta minima di documentazione, la Cia Campania propone di avviare una procedura di gestione per le domande di finanziamento basata esclusivamente sull’invio della documentazione digitale.

Priorità alla progettazione collettiva
 Cia Campania propone di partire sin da subito con misure strutturate di progettazione collettiva, perché più efficaci per uno sviluppo del settore rurale nel periodo medio-lungo.    

Gestione dei progetti sul modello leader
Cia Campania propone di superare il centralismo amministrativo-burocratico attraverso il riconoscimento di filiere, consorzi e reti istituzionali come dei validi attuatori di programmi di sviluppo sui territori. Cia Campania ritiene che, in coerenza con la normativa europea e sul modello del cosiddetto approccio Leader, la gestione della spesa possa essere affidata dalla Regione a questi soggetti in modo da rendere più snelle le procedure. Alla Regione rimane il ruolo di monitoraggio e di certificazione della spesa.

Aggregazioni innovative
Cia Campania propone di utilizzare i progetti pilota previsti dalla Misura 16.2 del Psr relativa alla cooperazione al fine di stimolare la creazione di formule innovative utili all’aggregazione di imprese e al rafforzamento di economia di scala. Se i prodotti campani non temono competitors, è invece spesso la capacità di aggregare i produttori a ostacolare la competitività del settore.
 
I giovani e la Banca della Terra
Cia Campania propone di creare una “Banca della Terra”. Sul modello di quella già realizzata in Toscana, la Regione Campania dovrebbe procedere al censimento dei terreni demaniali e nella propria disponibilità, mapparli e renderli fruibili. L’ente gestore della Banca della Terra si impegna a mettere questi terreni a disposizione dei giovani interessati a investire nel settore riconoscendo loro un diritto di prelazione sui beni.

I giovani e l’accesso al credito
Cia Campania propone di utilizzare parte dei fondi del nuovo Psr come strumento di garanzia per i crediti concessi ai giovani imprenditori agricoli. In questo senso si propone di attivare sin da subito rapporti con soggetti quali Ismea, Confidi e Abi.re la sfida di una crescita inclusiva. Condividiamo gli indirizzi generali, dalle misure ambientali per l'agricoltura conservativa a quelle per l'innovazione e la competitività.