Alzi la mano chi non ha mai sentito un agricoltore lamentarsi della burocrazia. Non è un luogo comune o un refrain vuoto e ripetuto fino alla nausea. Ora sappiamo che è così e a dirlo sono i risultati preliminari della consultazione europea che ha coinvolto quasi 27mila imprenditori agricoli europei tra il 7 marzo e l'8 aprile scorsi.

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Il sondaggio, che si inserisce fra le azioni intraprese dalla Commissione Europea per rispondere alle preoccupazioni del settore agricolo, aveva un obiettivo preciso: individuare gli oneri amministrativi e la complessità derivanti dalle norme della Politica Agricola Comune e da altre norme per l'alimentazione e l'agricoltura, sia in relazione alla loro applicazione a livello nazionale che agli obblighi di registrazione e rendicontazione ad esse collegati.

 

Il quadro che emerge, seppure in prima analisi, è di un carico burocratico presente, aggravato forse dallo scarso utilizzo dei dispositivi mobili da parte degli operatori agricoli, che lamentano anche un altro fattore: la ripetitività dei controlli, che in qualche caso rappresenta un iter forse eccessivo. Vediamo in sintesi i risultati.

 

Il profilo degli intervistati

Se i 27mila soggetti che hanno risposto al questionario erano tutti imprenditori agricoli, l'81% di questi è costituito da imprenditori che hanno presentato domanda di sostegno alla Pac, mentre il resto degli intervistati è costituito da agricoltori che non hanno presentato domanda di sostegno (16%) o da consulenti agricoli e altre organizzazioni.

 

Quanto all'età del campione, poco più di un terzo degli agricoltori (il 36%) che hanno risposto aveva tra i cinquanta e i sessantaquattro anni, mentre il 48% si collocava tra i trenta e i quarantanove anni. Il 7% del campione ha dichiarato di avere meno di trenta anni, il 9% è invece ultrasessantacinquenne.

 

Le aziende agricole molto piccole, con una superficie inferiore ai 5 ettari, sono rappresentate dal 10% degli intervistati, mentre il 39% lavora in aziende da 5 a 50 ettari. Il 19% si colloca fra i 51 e i 100 ettari e, altrettanto (19%) fra i 101 e i 250 ettari. Il 5% si estende su una superficie agricola di oltre 500 ettari.

 

I tipi di produzione più rappresentati sono risultati essere i cereali e le altre colture da campo, seguiti da carne e latticini, vino e olio d'oliva.

 

L'identikit per Nazione

Il 5% dei 27mila intervistati è risultato essere italiano. Meglio hanno fatto altri Stati come Ungheria (6%), Austria (9%), Francia (10%), Portogallo (12%), Germania (17%), Spagna (20%).

 

I primi risultati

Ma quanto impegna la Pac? Un terzo degli intervistati (33%) lavora più di sei giorni all'anno per le attività amministrative legate alle domande di aiuto della Pac, compresa la documentazione per la condizionalità. Per il 24% di loro si tratta di cinque-sei giorni, mentre per il 38% degli agricoltori partecipanti si tratta di uno-quattro giorni lavorativi.

 

Quasi otto agricoltori su dieci che richiedono il sostegno della Pac (78%) ricorrono anche a qualche tipo di aiuto esterno per preparare e presentare la domanda di aiuto della Pac. In particolare, l'aiuto è fornito da associazioni e cooperative di agricoltori nel 36% dei casi, da società private come consulenti o banche (25%) o da autorità pubbliche per il 18% degli intervistati.

 

Scarso peso del digitale

Il sondaggio rileva che la metà degli intervistati che richiedono il sostegno della Pac non utilizza dispositivi mobili per fornire foto georeferenziate alle autorità. Tra questi, circa la metà ha problemi ad eseguire l'operazione, ritenendo che quest'ultima richieda molto tempo, che non sia facile da usare o non abbia un feedback sull'accuratezza della foto fornita.

 

I controlli

Per quanto riguarda i controlli in loco negli ultimi tre anni, il 36% delle aziende agricole oggetto dell'indagine è stato visitato una volta, mentre il 16% delle aziende ha ricevuto almeno tre visite. Queste visite - informano i risultati elaborati dalla Commissione Ue - possono includere anche ispezioni non legate alla Pac.

 

La preparazione e il seguito di questi controlli in loco hanno richiesto da mezza giornata a una giornata di lavoro per il 63% degli agricoltori controllati.

 

La Commissione, di contro, ha annunciato la volontà di semplificare la metodologia per alcuni controlli, allo scopo di ridurre fino al 50% il numero delle visite in azienda da parte delle amministrazioni nazionali, per rispondere direttamente alle richieste degli Stati membri.

 

Le prossime fasi

Verranno ora condotti colloqui individuali con gli agricoltori e le organizzazioni agricole per fornire una panoramica più completa della situazione e approfondire le domande, così da costituire un quadro più dettagliato e giungere ad un'analisi che sarà pubblicata il prossimo autunno. L'obiettivo è chiarire le fonti di complessità per gli agricoltori: livello Ue, livello nazionale, Pac e altri requisiti e politiche.