È il latte il protagonista dell'informazione agroalimentare di questi ultimi giorni. La protesta degli allevatori per il basso prezzo del latte imposto dalle industrie di trasformazione ha infatti trovato spazio su gran parte dei quotidiani. Si inizia con “Torino Cronaca” del 6 novembre che dà voce alle proteste degli allevatori piemontesi e si continua il 7 novembre con “Il Sole 24 Ore” che descrive il braccio di ferro fra industrie e produttori di latte. I toni della protesta si alzano nei giorni seguenti e il “Corriere della Sera” del 9 novembre descrive l'assedio agli stabilimenti di produzione della Lactalis, che vede gli allevatori impegnati nel contrastare l'arrivo di latte di importazione. Il giorno seguente è ancora il “Corriere della Sera” ad occuparsi della vicenda per commentare il blocco del ritiro del latte deciso dall'industria in risposta all'assedio degli allevatori. Interviene sulla vicenda il presidente di Assolatte, associazione che riunisce le industrie del settore lattiero caseario, Giuseppe Ambrosi, che dalle pagine del “Giornale di Brescia” commenta i rischi che anche l'industria sta correndo. Dai cancelli delle industrie di trasformazione la protesta si sposta poi in numerosi supermercati di varie località. L'obiettivo degli allevatori, come spiega “Il Sole 24 Ore” del 10 novembre, è quello di evidenziare la forte presenza di prodotto importato in particolare nelle confezioni di latte a lunga conservazione. Una tregua arriva grazie alla disponibilità del ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ad incontrare le parti in causa nel tentativo di trovare un accordo, come si apprende da “Il Sole 24 Ore" del 12 novembre. Gli allevatori liberano così l'assedio, ma nel frattempo, scrive “Il Giorno” dell'11 novembre, sono stati sprecati 17mila quintali di latte.

L'olio falso
Fari puntati anche sull'olio dopo la scoperta di alcune frodi che vedono coinvolti importanti marchi del settore oleario. Se ne parla su molti quotidiani dell'11 novembre, come ad esempio “Repubblica” o “La Stampa”, dalle cui pagine si apprende che le bottiglie etichettate come extravergine contenevano in realtà solo olio di oliva. Un metodo per evitare “fregature” è quello di non acquistare prodotto di basso costo, come suggerisce “Qn” del 12 novembre. Oltre al reato di frode in commercio, scrive nello stesso giorno “La Provincia Pavese”, gli accertamenti in corso potrebbero individuare altre responsabilità. Questo delle frodi è un problema ricorrente e in aumento, come denuncia “La Stampa” ricordando che nel 2014 sono triplicati i casi scoperti, con sequestri per 100 milioni di euro. Le nuove regole europee per contrastare le frodi sta portando buoni risultati, come evidenzia il settimanale “L'Espresso” del 6 novembre citando la sentenza che in Germania ha bloccato un tentativo di copiare l'aceto balsamico.

Il fisco allenta la morsa
La lotta alle frodi si arricchisce del ritorno in etichetta dell'indicazione dello stabilimento di produzione. Come spiega “QN” del 7 novembre, l'obbligo scatterà nel 2016 e ancora nel prossimo anno ci saranno novità positive sul piano fiscale. Lo riporta “Il Sole 24 Ore” dell'11 novembre entrando nel dettaglio delle agevolazioni previste per l'agricoltura, che si estenderanno anche agli impianti fotovoltaici e alla produzione di biomasse. Si tratta di alcuni degli interventi previsti dalla legge di Stabilità che, come spiega il ministro Martina sulle pagine de “L'Unità” del 9 novembre, investe molto sull'agricoltura. L'aspetto forse più noto della legge di Stabilità riguarda l'esenzione Imu per i terreni agricoli. Ma ci sono anche altre agevolazioni fiscali come spiega “Il Sole 24 Ore” dell'11 novembre, e fra queste l'abolizione dell'Irap, ma salta il regime di esonero Iva per le aziende con un fatturato inferiore ai settemila euro. In compenso sono previsti sconti Ici anche per chi non coltiva direttamente. E' quanto ha stabilito una sentenza della Commissione tributaria di Milano, commentata sulle pagine di “Italia Oggi” del 9 novembre

Male la carne, bene le pere
Pur essendo rientrato l'allarme sulla pericolosità delle carni lanciato da Oms, i consumi stentano a ripartire, come conferma il 12 novembre “Il Sole 24 Ore”. E dalle pagine della “Gazzetta di Mantova” del 9 novembre si lancia l'idea di un “cotechino pride”. Si parla invece di wurstel su “Italia Oggi” dell'11 novembre che riprende una notizia apparsa sul periodico tedesco Der Spiegel a proposito della relazione tra benessere degli animali e qualità della carne. Nessuna conseguenza invece per le nostre esportazioni di salumi che sono cresciute del 6%, in particolare grazie alla eliminazione negli Stati Uniti delle barriere sanitarie. Ne parla “Il Sole 24 Ore” del 6 novembre. Crescita a due cifre anche per l'export di pere, come si apprende da una breve nota, anche questa su “Il Sole 24 Ore”. Alla pera è poi dedicata una fiera internazionale alla sua prima edizione. Si chiamerà Futurpera e si svolgerà dal 19 al 21 novembre a Ferrara, come anticipato da “Il Resto del Carlino” dell'11 novembre.

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