"I potenziali effetti negativi sull’agroalimentare - continua Sani -, inoltre, rischiano di rallentare la performance positiva di un comparto che lo scorso anno e quest’anno è riuscito a crescere significativamente nonostante la crisi, fungendo da volano per export e occupazione".
"Pur nella consapevolezza che il problema riguarda non l’appetibilità dei nostri prodotti sul mercato russo - conclude Sani -, perché la questione è legata alle divergenze di politica estera conseguenti alla crisi ucraina, è necessario l’Unione europea affronti con tempestività e decisione questo dossier. Nell’intento di ricondurre le relazioni commerciali tra Russia ed Europa, quindi con l’Italia, sui binari del rispetto degli accordi della World trade organization (Wto), della quale la Federazione russa è recentemente entrata a far parte".
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Fonte: Luca Sani