Sole sui monti e fitte nebbie nelle pianure: queste le uniche certezze dai modelli previsionali dopo l'avvio della lenta disgregazione dell'impianto anticiclonico. 

Il punto della situazione 
Nebbie, inversioni termiche e qualche nube al Sud: gli elementi principali del robusto campo di alte pressioni sul centro sud europeo. Condizioni di tempo stabile dalla Penisola iberica fino al Baltico, passando per gli Stati centrali ed il bacino del Mediterraneo. Valori barici diffusamente sopra ai 1030-1035 mb hanno determinato forti inversioni termiche e inibito il rimescolamento nei bassi strati dell’atmosfera, terreno fertile per dense foschie e nebbie sulle aree pianeggianti e nelle valli.
Il profilo termico in pianura è stato inoltre caratterizzato da temperature sotto lo zero (-6°C a Malpensa, -3°C a Piacenza ed Arezzo, -2°C a Parma, Bologna, Ferrara, Verona, -1°C a Perugia e 2°C a Guidonia), mentre un clima decisamente mite ha interessato le aree montuose ( 5°C a Torino e alla Cisa, 4°C sul Cimone, 0°C alla Paganella, 9°C a Siena). 

Fase anticiclonica al top
Il blocco "a omega” proprio in queste ore mostra la sua azione più intensa tra il Mediterraneo e l'Europa centro occidentale. La situazione rimarrà immutata anche nelle prossime 24 ore, con primi cenni di cedimento strutturale solo nel corso del fine settimana.
Si tratterà di prime infiltrazioni umide dai settori occidentali, con un calo dei geopotenziali maggiore in quota grazie alle correnti più umide nei bassi strati. Non mancherà quindi un aumento delle nubi su alcune Regioni, con inversioni tutto sommato meno intense.
La copertura del cielo limiterà le intense gelate e le fitte nebbie avute nei giorni scorsi in Val Padana, riportando inoltre un calo termico in montagna

Temperature di nuovo nella norma
Le pesanti anomalie termiche stanno per giungere al termine: già nel weekend vi sarà un sensibile calo lungo tutta la Penisola, con un ritorno sulle medie stagionali. La diminuzione non sarà però avvertita da tutti: in montagna, ad esempio, sarà decisamente più percepibile grazie alle temperature abbondantemente sopra la media. Il rientro nei valori consoni al periodo si presenterà graduale e accompagnerà l’Italia anche per il periodo natalizio; il tutto sarà evidenziato dall’attivazione di correnti più fresche ed umide dai quadranti occidentali. 

Vortice polare
Notevole il raffreddamento a livello stratosferico (le quote maggiori dell'atmosfera ) del Vp, attore di rilievo nello scenario dell'inverno europeo. Questo processo porta normalmente alla formazione in propria sede di una struttura ciclonica molto vasta e ben organizzata lungo tutta la colonna d’aria. Già dalla ultime emissioni modellistiche vengono sottolineati i primi segnali - a livello emisferico - del suddetto fenomeno, ovvero un compattamento nel medio termine del Vp con la formazione di energiche depressioni pronte a gettarsi alle medie latitudini.
Questo assetto barico incentiva quella che in gergo si definisce "zonalità": la presenza di un confine (con asse est-ovest) difficilmente valicabile con tese correnti occidentali a sud e masse d'aria molto fredde a nord, confinate oltre il 60° parallelo. Situazione che di norma garantisce condizioni di vivace variabilità meteorologica nell’areale del Mediterraneo. 

Strade alternative
Non tutti i modelli previsionali sono però allineanti sul permanere della parentesi umida atlantica. Sia l’elaborazione europea sia quella americana prendono in esame, nella seconda parte del periodo natalizio, la possibile visita di un nucleo freddo in regressione dai settori orientali

Evoluzione
Dal netto dominio anticiclonico si passerà gradualmente a condizioni di variabilità, che si faranno sempre più spiccate grazie al transito del flusso zonale atlantico. Un trend che continuerà fino al Natale, quando non è esclusa l'eventuale attivazione della più fredda circolazione secondaria.