Non solo compatibilità ambientale. Oggi, la crescente domanda di sostenibilità introduce la necessità di rendere ancor più naturali i processi produttivi, e fra questi anche il biologico: i prodotti che ne derivano devono sempre più essere 'neutrali' in termini di impatto ambientale e non contribuire al cambiamento climatico e al peggioramento delle condizioni della Terra. Del sistema di valutazione e di certificazione di dieci categorie di impatto fra cui i gas serra, i consumi idrici, l'uso del suolo, il potenziale acidificante ed eutrofizzante dell'acqua e la produzione in ossidanti fotochimici, messo a punto dal Ccpb si parlerà sabato 8 settembre alle 14.30 a Bologna al convegno 'Certificare gas serra, consumi idrici e impatti ambientali nelle filiere agroalimentari' che si terrà nell'ambito di Sana 2012.

Il sistema elaborato dal Ccpb è uno strumento che consente prima di tutto di fotografare il processo e i prodotti che ne derivano, di applicare poi pratiche meno impattanti e di giungere infine agli appuntamenti internazionali (dal protocollo di Kyoto in avanti), in linea con le esigenze di una collettività sempre più attenta alla tematica della sostenibilità.

Il convegno sarà presentato da Fabrizio Piva, amministratore delegato Ccpb Srl, e moderato da Michela Lugli, giornalista di Agronotizie.

Parteciperanno Concetta Rau, economista di Nomisma Spa, Giuseppe Garcea dell'Ufficio Controllo e certificazione di prodotto Ccpb, Simona Bosco di Land Lab Scuola Superiore S. Anna, Nicola Di Virgilio del Cnr Ibimet e Francesca Falconi di Lca Lab-Spin off Enea.



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