Toscana

Gasolio quanto ci costi: per l'agricoltura toscana +21% in quattro anni

Il 'caro-gasolio', alimentato dal prezzo record del petrolio (ormai vicino ai 100 dollari al barile) sta mettendo in gravissima difficoltà l'agricoltura toscana. Lo denuncia la Cia Toscana, preoccupata per la situazione in cui versano le aziende agricole della Regione che, appesantite da oneri sempre più gravosi, rischiano un drammatico tracollo. Il carburante, soprattutto dopo l'abolizione, nel novembre 2009, dell''accisa zero', ha subito una vera e propria impennata: +25% in poco meno di sei mesi. A rendere più difficile lo scenario si aggiungono gli alti costi produttivi, contributivi e burocratici e un profondo stato di incertezza e di forte preoccupazione tra i produttori, specialmente quelli serricoli: per questo "chiediamo al Governo un provvedimento urgente affinché venga ripristinata l'agevoLazione sul gasolio e la sua estensione a tutte le operazioni agricole" dice Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana.

Gli aumenti del prezzo del gasolio sono consistenti: +17% per quanto riguarda il mercato di Pistoia (fonte Camera di Commercio di Pistoria) per il gasolio da trazione e +25% per le serre, fra dicembre 2006 e dicembre 2010; mentre a Lucca stessa situazione con +21% secondo i dati della Camera di Commercio di Lucca, sempre nello stesso periodo. In questi quattro anni – fa notare la Cia regionale - l'incremento progressivo dei prezzi del gasolio è stato continuo, praticamente senza fasi significative di flessione.

Fonte: Cia Toscana

 

Veneto

Latte: redditività in crescita nel 2010 

Diminuiscono nel 2010 gli allevamenti da latte nel Veneto e si contrae in parte la produzione. Questo il dato principale che emerge dalle ultime ricerche sul lattiero-caseario dell'Osservatorio economico di Veneto Agricoltura.

Nonostante ciò il comparto nel Veneto tiene, e si conferma terzo produttore nazionale di latte con una quota pari al 10%, dopo Lombardia (40%) ed Emilia-Romagna (16%). Un risultato apprezzabile considerati gli annosi problemi di mercato e la riduzione progressiva delle quotazioni del latte crudo alla stalla. Con picchi che hanno sfiorato il +50%, è anche cresciuta l'anno scorso la media regionale di produzione di latte per azienda, passata dai 1.765 quintali del 2003/2004 ai 2.607 (+60% a Treviso e Venezia). Un dato che, considerato che il numero di aziende è diminuito dalle 6.814 del 2003/04 alle 4.223 del 2009/10, spiega il processo in atto di concentrazione e progressiva industrializzazione rurale nella produzione del latte, mirante al contenimento dei costi e la redditività aziendale.

Vicenza è la prima provincia nel totale della produzione regionale (30%), seguita sul podio da Verona (25%) e Treviso (15%).

Il valore della produzione 2009 è stato di circa quattrocento milioni di euro, pari al 10% di tutto il settore agricolo veneto, in diminuzione rispetto al 2008 a causa dell'andamento negativo del prezzo del latte alla stalla. La 'mandria' di vacche da latte è composta da poco più di 200.000 capi (circa l'11% del totale nazionale). Le razze più presenti in regione sono la Bruna Alpina, la Pezzata Rossa e, soprattutto, la Frisona italiana che, con quasi 100.000 vacche, rappresenta quindi il 50% circa del patrimonio regionale.

La maggior parte del latte veneto viene destinata alla caseificazione, per la produzione di formaggi tipici e a denominazione d'origine. 

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Fonte: Veneto Agricoltura

 

Puglia

Importante riconoscimento per il carciofo brindisino

Il carciofo brindisino sarà a breve nella lista delle colture a Igp (indicazione geografica protetta): la domanda di registrazione della denominazione 'carciofo brindisino Igp' è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea.

La procedura comunitaria prevede sei mesi di tempo per permettere agli altri Stati Membri di presentare eventuali domande di opposizione; trascorso questo periodo il carciofo brindisino sarà iscritto nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp.

Soddisfazione viene espressa dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Brindisi: "Siamo stati una delle poche organizzazioni agricole del territorio brindisino a sottoscrivere a suo tempo la apposita richiesta al ministero delle Politiche agricole di riconoscimento del marchio Igp per il carciofo brindisino – evidenzia il presidente della Cia di Brindisi Luigi D'Amico, che commenta così la possibilità di avere la denominazione Igp per il carciofo brindisino: "Attraverso questo marchio si potrà finalmente valorizzare un prodotto unico nel suo genere dalle caratteristiche peculiari per la precocità, la particolare tenerezza e sapidità dei capolini. Con il marchio Igp si spera anche di porre un freno alle importazioni di carciofi di dubbia qualità, che arrivano nei porti pugliesi, e soprattutto a Brindisi, dai paesi del Nord Africa".

Fonte: Cia Puglia

 

Basilicata

Consuntivo fitosanitario 2010 della Basilicata

Con il consueto Consuntivo fitosanitario regionale, il Servizio di difesa Integrata dell'Alsia dedica una giornata di approfondimento all'analisi dell'andamento climatico e dei principali problemi fitosanitari che hanno interessato le colture lucane nel corso del 2010. Quest'anno l'evento si terrà giovedì 10 febbraio, presso l'azienda agricola sperimentale 'Pantanello' di Metaponto (Mt), a partire dalle 9,00.

L'obiettivo del convegno è riunire tecnici impegnati – sia nel settore pubblico sia in quello privato – nella difesa fitosanitaria delle colture per fare il punto sull'annata agraria ormai conclusa, discutere le criticità che si sono rilevate e tentare di individuare miglioramenti alle strategie di difesa nel prossimo anno. Nella mattinata, in particolare, saranno analizzate le moderne strategie di controllo dei carpofagi delle drupacee ed i nuovi scenari europei relativi alla corretta irrorazione degli agrofarmaci.

Maggiori informazioni e programma all'indirizzo: http://www.alsia.it/Eventi/evento_0258.html

Fonte: Alsia - Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura

 

Lazio

Al via lo sportello unico regionale dell'agricoltura

Nasce lo sportello unico regionale dell'agricoltura, un nuovo servizio innovativo a costo zero che la regione Lazio mette in campo per favorire la circolazione delle informazioni tra gli operatori del mondo agricolo regionale. Ne dà notizia la presidente della Regione Renata Polverini, spiegando che si 

"L'esperienza del Psr ci ha insegnato che il sostegno, non solo economico, agli agricoltori è fondamentale oltre che per il sostentamento del comparto, anche per lo sviluppo di tutto l'indotto economico dell'agricoltura" ha spiegato la presidente della Regione Renata Polverini. "L'obiettivo del nuovo sportello è quello di diventare un luogo di informazione, comunicazione e assistenza per tutto il mondo dell'agricoltura, curando l'erogazione di servizi integrati a favore degli imprenditori agricoli e delle filiere agroalimentari, come anche di tutti gli operatori del mondo rurale". 

"Lo sportello unico sarà uno strumento radicato sul territorio" ha aggiunto Angela Birindelli, assessore alle Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali del Lazio. "Sarà organizzato sfruttando le strutture della direzione regionale Agricoltura già presenti nelle 5 province laziali. L'operato dello sportello unico sarà aperto anche a tutti quei soggetti, non direttamente coinvolti, che abbiano l'interesse di ricevere notizie circa l'agricoltura laziale e tutto il materiale ad essa collegato". 

Lo sportello unico faciliterà dunque la consultazione dei materiali di interesse, prospettando le notizie più significative a livello europeo, nazionale, regionale e locale, proponendo anche soluzioni su alcuni argomenti ritenuti di particolare interesse quali l'agricoltura sostenibile, prodotti tipici locali, la condizionalità in agricoltura.

Fonte: Agrapress

 

Calabria

Nasce l'Elaioteca, nuovo volano per il settore olivicolo regionale

La Regione Calabria, con la legge appena approvata, ha avviato l'iter procedurale per la costituzione dell'Elaioteca regionale che raccoglierà le varietà di olio d'oliva del territorio. L'Elaioteca, ente giuridico autonomo, si costituirà in associazione, con le finalità di studio e promozione degli oli regionali e, più specificamente, per il perseguimento degli scopi istituzionali riguardanti la comunicazione, promozione e valorizzazione in Italia e all'estero degli oli e di altri prodotti agroalimentari di qualità del territorio calabrese.

"In particolare - spiega Rocco Rotolo, presidente dell'Apor, l'Associazione produttori olivicoli reggini aderente al Consorzio nazionale degli olivicoltori - avrà come compito principale di valorizzare gli oli di qualità, con specifico riguardo agli extravergini Dop e Igp, nonché degli extravergini ottenuti con il metodo dell'agricoltura convenzionale e di quella biologica di alta qualità".

Gli altri compiti sono sviluppare e sostenere iniziative di promozione dell'immagine dei prodotti e dei territori regionali, favorire iniziative per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni e per la ricostruzione delle identità economiche e culturali dei territori regionali dell'olio e degli altri prodotti agroalimentari, contribuire alla formazione di figure professionali esperte nel settore olivicolo ed elaiotecnico, nel marketing e nella comunicazione dell'olio.

L'Elaioteca avrà la sua sede legale a Gioia Tauro e una sede secondaria a Corigliano Calabro (Cs). Potrà svolgere attività di vendita dei prodotti esposti nella sede delle mostre permanenti, concludere rapporti di affiliazione per la concessione a operatori del settore olivicolo, del diritto di gestire punti vendita con formato espositivo, favorire i contatti tra i propri soci ed operatori del settore, organizzare la partecipazione a fiere, esposizioni, workshop ed eventi.

Fonte: Apor