Con il Vinitaly alle porte (apre a Verona dal 2 al 6 aprile) molti giornali hanno deciso di dedicare analisi e commenti al vino, argomento che ha finito con il rubare la scena al Forum di Confagricoltura che si è svolto a Taormina dal 26 al 28 marzo. Iniziamo allora con la guerra dei Rosè della quale si occupa “Il Sole 24 Ore” del 25 marzo e poi “Avvenire” del 27 marzo che non stenta a definire come un attentato la decisione comunitaria di consentire la mescolanza di vini bianchi e rossi. Di “miscuglio” si parla anche su il “Tempo” del 29 marzo, ma sul tema dei rosè si fa largo la strategia del Cruasè che sarà presentata al Vinitaly dal consorzio dei vini dell'Oltrepo pavese, come si può leggere su “Il Giorno”. Al Vinitaly ci sarà anche spazio per il vino visto come guardiano dell'ambiente, insomma una finestra sull'eco-vino, come titola “Finanza e Mercati” del 31 marzo. Tanta attesa per il Vinitaly pare essere giustificata dalle anticipazioni che danno la prossima edizione della manifestazione veronese come una delle più importanti degli ultimi anni. In aumento sono infatti le partecipazioni straniere, persino raddoppiate come riporta “Libero” del 28 marzo e anche la presenza delle aziende vinicole italiane sembra da record stando alle anticipazioni che si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 29 marzo. Se sarà un Vinitaly da record il merito è anche del buon andamento del settore enologico, tanto che anche Mediobanca afferma, stando a quanto riporta “La Stampa”, che i titoli legati al mondo enologico hanno reagito alla crisi assai meglio di altri strumenti finanziari. Una notizia, questa dello studio di Mediobanca sui vini, che già era stata anticipata su “Libero” e su “Finanza e Mercati” del 27 marzo.
Futuro Fertile
Altro protagonista dell'informazione agroalimentare di questi giorni è stato, come detto, il Forum di Confagricoltura che si è svolto il 26 e 27 marzo a Taormina, con lo slogan “Futuro Fertile”. Se ne è parlato su “Il Sole 24 Ore” che ha ospitato una lunga intervista al presidente Federico Vecchioni, nella quale si ribadisce la necessità di trovare una strategia per l'agricoltura. Fra i punti chiave la richiesta di avere in gestione i 300mila ettari di demanio pubblico inutilizzato per destinarlo a produzioni tipiche. Questa la richiesta, precisa e circostanziata, che si può leggere su “Il Resto del Carlino” e sugli altri quotidiani del gruppo Monti-Riffeser. All'indirizzo di Bruxelles è stato invece lanciato l'invito (ne parla “La Stampa” del 29 marzo) ad investire di più nel settore agricolo che potrebbe offrire, come afferma “Ore 12”, interessanti spazi per l'occupazione.
Protagonisti del Forum anche gli Ogm che hanno visto nel premio Nobel, Rita Levi Montalcini, un forte sostenitore. “Non saprei spiegare – si legge su “Il Sole 24 Ore” del 29 marzo – perchè la gente ha paura degli Ogm. E' una forma di superstizione e va combattuta...” Difficile replicare.
Le novità
Nonostante questi due grandi temi, il vino e il Forum di Confagricoltura, è rimasto un po' di spazio per altri argomenti e per talune “curiosità” come l'apprezzamento che la stampa straniera ha dedicato alla nostra enogastronomia, specie se “bio”, come sottolinea “Finanza e mercati” del 25 marzo”. Da “Nova”, il dorso de Il Sole 24 Ore dedicato agli argomenti scientifici, arriva la notizia che anche il deserto si può coltivare. Basta un trattamento alla sabbia che può fare chiunque. Leggere per credere.
Fra le novità anche “l'agrofarmaco sul telefonino” come titola “Italia Oggi” del 28 marzo a proposito di un'interessante iniziativa sviluppata da Syngenta. Meno entusiasmante è l'aranciata senza arance, ma in questo caso non si tratta di un'innovazione scientifica, ma di una decisione (quanto condivisibile?) di Bruxelles che ha sancito, come descrive “La Stampa” del 29 marzo, la liberalizzazione delle bevande con coloranti e senza succhi di agrumi. Dell'aranciata senza succo se ne parla anche “Il Resto del Carlino” del 31 marzo, che accomuna questa notizia al boom dei cibi falsi e gli fa eco nello stesso giorno “La Repubblica” titolando “così berremo solo acqua e chimica”.
Il latte
Giorni di attesa, questi, per le decisioni che il Parlamento prenderà in tema di quote latte. Un argomento delicato e complesso, anche sotto il profilo politico, come si è potuto leggere su molti quotidiani a iniziare da “La Provincia” di Cremona del 25 marzo che su questo tema da tempo insiste per la tutela degli allevatori che hanno sino ad oggi rispettato le regole. Dalle colonne de Il Messaggero” del giorno seguente si dà conto della posizione del leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, che farà opposizione a decreto. E mentre si moltiplicano le manifestazioni di protesta degli allevatori, tanto che “Il Sole 24 Ore” del 27 marzo parla della possibilità che il decreto non possa essere convertito in legge nei tempi dovuti, “La Padania” è più ottimista e dà come in arrivo “il traguardo”. Ma come ricorda “Libero” del 29 marzo, appeso al decreto sulle quote latte c'è anche il destino di 350mila aziende interessate alla defiscalizzazione degli oneri sociali. Ed è ancora “Libero” che il 31 marzo torna sull'argomento con un'intervista a Luca Zaia che avverte: “se il decreto che fissa le nuove quote non passa in Parlamento, migliaia di allevamenti andranno all'asta”.