“L’Italia si conferma come Paese d'eccellenza per la sicurezza aliementare”. Con queste parole Renzo Angelini, Technical Marketing Manager di Bayer CropScience, ha introdotto la Sessione su "Sicurezza Alimentare" svoltasi nell’ambito di "Travel medicine and Global Health", 5a Conferenza Europea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a Venezia dal 23 al 25 marzo scorsi.
“L'agricoltura, come ha ribadito il Presidente della Repubblica Ciampi, deve entrare nel sistema di filiera agroalimentare - ha proseguito Angelini - e  Bayer CropScience punta a fare sistema nella filiera per assicurare qualità, salubrità e salute degli operatori agricoli. Per quanto riguarda i dati economici, il 10% del fatturato mondiale del gruppo, pari a 6 miliardi di Euro, è stato investito in ricerca e sviluppo e per la registrazione di nuovi prodotti e nuove soluzioni”.
Secondo le previsioni, nel 2007 il 47% del fatturato sarà prodotto da sostanze attive innovative. “Bayer ha un proprio gruppo di lavoro - ha sottolineato Angelini - impegnato nella filiera agroalimentare (enti ed istituzioni), che corrisponde a circa il 10% della rete esterna di Bayer. E già due o tre anni prima del lancio dei prodotti e prima della commercializzazione, gli enti sono messi in grado di testarli e di verificarne le caratteristiche di efficacia e le caratteristiche eco-tossicologiche”.
Il prodotto agricolo non viene dunque considerato solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche sotto l’aspetto salutistico. Come sottolinea il gruppo in una nota, la sicurezza alimentare è un tema che interessa e coinvolge i consumatori, che hanno aumentato la propria consapevolezza. La produzione di alimenti sicuri e di alta qualità è il risultato dell'impegno congiunto dei molteplici soggetti pubblici e privati operanti lungo la filiera agroalimentare per migliorare il sistema produttivo e adottare strategie di protezione delle colture, nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente.
Grazie ai risultati della ricerca scientifica la produttività agricola è aumentata e le tecniche di coltivazione e protezione delle colture si sono evolute verso un'agricoltura sostenibile, per rispondere alle esigenze crescenti del consumatore che chiede varietà di offerta, bontà, salubrità degli alimenti e tutela dell'ambiente oggi e domani.
Tutti gli operatori della filiera sono coinvolti in questo percorso e Bayer CropScience, società leader nelle attività per la protezione delle colture, si propone come interlocutore qualificato. In questo contesto si impegna a sviluppare agrofarmaci che, oltre ai requisiti richiesti per l'autorizzazione, rispondano alle esigenze crescenti di un comparto agroalimentare in continua evoluzione. Questo impegno si realizza attraverso significativi investimenti nella ricerca e sviluppo di nuove sostanze attive efficaci e sicure e grazie al confronto con i diversi esponenti della filiera durante la messa a punto degli propri agrofarmaci presso le proprie stazioni sperimentali o i Centri di Ricerca pubblici e privati. Per sviluppare tale rapporto e valorizzare nel contempo tutte le peculiarità della realtà agricola nazionale, Bayer CropScience dispone di una specifica funzione centrale e di una struttura dedicata sul territorio.

Gli interventi

Romano Marabelli - Ministero della Salute
"La sicurezza degli alimenti"
“Gli alimenti devono avere tutti lo stesso livello di sicurezza, siano essi destinati all'alimentazione umana, sia agli animali. E' importante avere la possibilità di inviare un messaggio a tutti i soggetti interessati, per aiutare la produzione a dare garanzie reali ai consumatori”.

Peter Karim Ben Embarek (OMS)
"Sicurezza alimentare e globalizzazione"
“I Paesi in via di sviluppo che operano in particolare nell'agricoltura si stanno adeguando per fornire livelli di sicurezza adeguati ai Paesi acquirenti e consumatori. Non solo: la popolazione mondiale si muove di più e diventa necessario un innalzamento globale del livelo di sicurezza degli alimenti. La contaminazione involontaria da BSE, E. sakazakii, da Noroviruses (i virus delle navi da crociera) e l'Influenza aviaria sono argomenti di interesse per gli organi di stampa e di studio per gli operatori. Ma esistono anche contaminazioni volontarie (bioterrorismo, boicottaggio sulla concorrenza) che fanno perdere fiducia e diffondono paura tra i consumatori. II virus A/H5N1 (aviaria) interessa il 50% dei Paesi, e il 60% della popolazione mondiale è a contatto con il problema dell'inflenza aviaria che sopravvive nelle feci degli uccelli (35 giorni a 4 gradi) o nelle carni congelate, ma viene facilmente eliminato con la cottura. In Cina dall’1 al 10% dei polli immessi sul mercato è contaminato da aviaria. Cosa fare: non nutrirsi di carne o sangue crudo, seguire le normali norme igieniche (lavaggio mani, riscaldamento e non cottura)".

Piero Cravedi - Presidente Aipp (Associazione italiana protezione piante)
"La sicurezza nasce in campo"
“Negli ultimi 40 anni la popolazione è raddoppiata, specialmente nelle zone urbane. Nel 1950 il 47,9% lavorava in campagna mentre oggi solo il 6-7%, a fronte di una produttività che è cresciuta esponenzialmente. Oggi la difesa delle colture e degli alimenti necessita dell'apporto della chimica, da usare con oculatezza ma che permette di garantire la produttività. Oggi non viene prestata attenzione solo all'efficacia dei prodotti, ma anche all'operatore, al consumatore e all'ambiente. Oggi le molecole sono meno tossiche, più efficaci e meno invasive per l'ambiente. La coltivazione integrata interessa fino al 90% delle aree coltivate (come per le Pere in Emilia Romagna o le mele in Trentino)".

Gianfranco Piva - Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza
"Le micotossine nella salute umana"
"Le micotossine sono prodotte da fusarium, penicillium, Aspergillus, Claviceps e si trovano nei cibi per consumo umano e alimentazione animale. Molte malattie umane possono essere correlate alle micotossine, specialmente quelle croniche. Sono cancerogene, epetotossiche, genotossiche, immulnodeperessive e con diversi altri effetti. Oggi la FAO ha rilevato che in 99 paesi (87% della popolazione) ha regolamenti per le micotossine. In Kenia il 55% di cereali superava il limite di 20 ppb e il 7% più di 1000 ppb (il limite di 20 ppb in Italia è quello per gli alimenti destinati all'alimentazione animale). Le micotossine non si possono eliminare ma contenere con tecniche colturali e con un’opportuna difesa fitosanitaria atta ad impedire le infezioni dei funghi che ne determinano la presenza. Sono stati fissati limiti di presenza particolarmente severi in Europa".

Corrado Lodovico Galli - Ministero della Salute
"Valutazione critica sulla sicurezza degli antiparassitari"
"Le micotossine sono di gran lunga più tossiche di qualsiasi antiparassitario. Ma vengono effettuati molti studi prima dell'immissione di un nuovo prodotto in commericio e questo tutela operatori e consumatori. Come diceva Paracelo: 'E' la dose che fa il veleno'. L’obiettivo è di trovare la dose che non abbia nessun effetto sull'animale oggetto di studio".

Per informazioni: Bayer CropScience