La peste suina africana che non dà tregua e avanza dal Piemonte alla Calabria coinvolgendo dieci regioni.
La blue tongue (lingua blu) che rialza la testa con migliaia di casi che dalla Sardegna si allargano alla Valle d'Aosta, sino a ieri considerata indenne.
Poi l'influenza aviaria, pronta a farsi sentire con le migrazioni di uccelli selvatici che la disseminano in tutta Europa, Italia compresa.
E torna la minaccia dell'afta epizootica, che ora si è presentata in Turchia e che potrebbe presentarsi nei nostri allevamenti di bovini, ovini e suini, con danni incalcolabili.
Veterinari cercansi
La situazione è preoccupante e dal Sindacato dei Medici Veterinari di Medicina Pubblica riuniti nel Sivemp arriva una pressante richiesta di correre ai ripari.
Quel che manca è un piano pandemico veterinario con il quale attivare una strategia complessiva di contrasto alle patologie che minacciano il nostro patrimonio zootecnico.
Per attuarlo il sindacato dei veterinari da tempo chiede un potenziamento dei servizi veterinari regionali, con un aumento degli organici, in particolare nelle aree a maggior vocazione zootecnica.
Interventi che stanno diventando urgenti in previsione del forte numero di prossimi pensionamenti di almeno il 20% degli attuali professionisti.
Profilassi a rischio
Altro tasto dolente è l'assenza di una programmazione e di un coordinamento delle strategie di profilassi veterinaria.
A ciò si aggiunge il timore di non avere a disposizione scorte sufficienti di vaccini per l'afta epizootica.
Una campagna di profilassi vaccinale sarebbe peraltro resa problematica dalla presenza delle epidemie in atto di peste suina africana e di blue tongue.
L'appello dei sindacati
Di fronte a questo scenario il Sivelmp ha lanciato un accorato appello a Governo e regioni affinché il tema della malattie infettive animali sia affrontato con urgenza.
Tanto più, c'è da aggiungere, che sarebbe paradossale ritrovarci con nuovi allarmi sanitari proprio ora che la Sardegna ha sconfitto, dopo oltre quarant'anni di lotta, la peste suina africana.
Un risultato ufficializzato dalla Commissione Europea che in questi giorni ha abrogato le ultime restrizioni che ancora gravavano sugli allevamenti suinicoli dell'isola.
Coinvolgere Bruxelles
Sul tema delle emergenze sanitarie in campo zootecnico si è soffermato il ministro per l'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ricordando che le malattie non conoscono confini ed occorre attuare una strategia europea e mondiale.
E questa, ha affermato, è una delle richieste che l'Italia ha portato avanti a livello europeo.
Non va dimenticato però che il tema della salute animale e dei servizi veterinari fa capo, almeno in Italia, al Ministero della Salute.
È a questo dicastero che spetta l'onere di rispondere all'appello del sindacato dei veterinari. E non c'è tempo da perdere.