Mentre gli allevatori olandesi rischiano di essere travolti da un'ondata di ambientalismo estremo che punta a chiudere forzatamente un terzo degli insediamenti zootecnici nel Paese (è su questo che vertono le proteste durissime degli agricoltori negli ultimi mesi), le imprese stanno mettendo in atto sforzi concreti per la transizione ecologica.

 

È notizia recente, infatti, del progetto che tre realtà olandesi del settore della zootecnia e dell'agroalimentare stanno portando avanti per ridurre le emissioni di azoto negli allevamenti.

 

I tre soggetti coinvolti, innanzitutto, sono degli attori di primo piano su scala internazionale. Stiamo parlando di FrieslandCampina, la Cooperativa lattiero casearia olandese che con un fatturato di 11,5 miliardi di euro si colloca all'ottavo posto nella classifica stilata da Rabobank relativa al "2022 Global Dairy Top 20", la graduatoria cioè delle aziende leader per fatturato nel segmento del latte e derivati a livello mondiale (per la cronaca, i primi tre posti sono occupati da Lactalis, Nestlé e Danone, mentre FrieslandCampina era al settimo posto nel 2021); appunto di Rabobank, una delle più dinamiche e più ramificate a livello globale fra le banche dedicate al settore agroalimentare, e di Lely, Azienda olandese che riveste un ruolo di primo piano nei sistemi automatizzati per gli allevatori di bovine da latte, che alla fine di giugno ha inaugurato la nuova sede del Campus alla presenza del re dei Paesi Bassi, Guglielmo Alessandro, e del ministro dell'Agricoltura, della Natura e della Qualità Alimentare, Henk Staghouwer.

 

La partnership fra queste realtà è finalizzata all'installazione nelle stalle di tutte le province olandesi di Lely Spheres, una macchina in grado di ridurre le emissioni di azoto fino al 70% nella stalla di un'azienda di bovine da latte.

 

Come funziona? Lely Sphere è un sistema definito di "stalla circolare", che separa il letame solido e l'urina delle bovine e converte le emissioni di azoto in un prezioso fertilizzante, si legge sul sito di FrieslandCampina. I reflui possono essere riutilizzati dall'agricoltore per la fertilizzazione di precisione del terreno. In questo modo si ottiene un ciclo minerale a livello aziendale, diminuisce l'uso di fertilizzanti artificiali e migliora il clima nella stalla.

 

Con questa partnership FrieslandCampina, Rabobank e Lely vogliono rendere l'investimento della Lely Sphere accessibile agli agricoltori. In che modo? FrieslandCampina fornirà un contributo finanziario alle aziende agricole, Lely concederà uno sconto sull'acquisto del sistema e Rabobank offrirà un prestito a condizioni vantaggiose. Inoltre, le parti confidano che tale iniziativa spingerà le autorità regionali e nazionali a sostenere economicamente l'introduzione di soluzioni tecnologiche certificate.

 

"Guardiamo sempre a come possiamo contribuire a rendere il settore più sostenibile attraverso la tecnologia" ha dichiarato Hein Schumacher, ceo di FrieslandCampina. "Con Lely Sphere otteniamo un'immediata e comprovata riduzione dell'azoto. Riteniamo, in particolare, che questa sia una soluzione più sostenibile e a prova di futuro per i Paesi Bassi rispetto a un costoso schema di acquisto. Con questo vogliamo incoraggiare il Governo ad adottare tale approccio e investire negli agricoltori che vogliono rendere più sostenibile la gestione della loro fattoria".

 

Per André van Troost, ceo di Lely "invece di ridurre il bestiame e compensare gli allevatori di latte per il taglio degli animali, crediamo nell'investimento in ricerca e nelle innovazioni tecniche per stimolare l'allevamento circolare e rendere l'agricoltura più sostenibile. In questo modo, insieme a FrieslandCampina e Rabobank, vogliamo contribuire a costruire alternative agli attuali piani del Governo in merito alla sfida nazionale dell'azoto".

 

"Questa iniziativa non è solo una grande collaborazione, ma anche una delle soluzioni all'attuale problema dell'azoto" aggiunge Martine Boon, vicedirettore Food & Agri di Rabobank. "Rabobank è lieta di contribuire a questo percorso all'insegna della sostenibilità, offrendo uno sconto sugli interessi e un periodo di 'grazia' per l'agricoltore".

 

Gli agricoltori possono iscriversi per partecipare al programma e all'inizio del prossimo anno i risultati del progetto pilota saranno valutati per discutere le fasi successive. I prossimi passaggi si concentreranno invece sulla riduzione dei gas serra, compreso il metano, per proseguire in un percorso di sostenibilità ambientale che i cittadini pretendono e sul quale il Governo olandese sta insistendo a gran voce, con azioni e proposte drastiche, al punto da aver scatenato le proteste dei produttori olandesi.

 

I Paesi Bassi, secondo i dati di Clal.it, con 6.906.000 tonnellate prodotte fra gennaio e giugno 2022 (-1,5% tendenziale) sono il terzo Paese produttore di latte dell'Unione Europea, dietro a Germania (16.153.000 tonnellate) e Francia (12.516.000 tonnellate) e davanti a Italia (6.784.000 tonnellate) e Polonia (6.502.000 tonnellate).

 

FrieslandCampina è particolarmente attenta alle problematiche ambientali, al miglioramento del benessere animale, delle caratteristiche del suolo, alla riduzione delle emissioni e, recentemente, si sta impegnando con la Cooperativa Agrifirm per garantire che tutta la soia importata dal Sudamerica rispetti i requisiti di coltivazione in territori non coinvolti dalla deforestazione, dove cioè la foresta non sia stata eliminata per fare spazio alla coltura della soia. Sono azioni "verdi" che rappresentano risposte alle esigenze di sostenibilità dei cittadini e dimostrano che l'attenzione degli allevatori a produrre riducendo l'impatto ambientale è quanto mai reale.