Protezione per l'apicoltura europea
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non legislativa per esortare la Commissione europea e gli Stati membri a investire maggiormente nella protezione della salute delle api, nella lotta contro l'adulterazione del miele e nel sostegno agli apicoltori."L'Ue ha bisogno di una strategia a largo raggio e a lungo termine per migliorare la salute delle api e ricostruire la popolazione apicola" affermano gli eurodeputati.
Più sostegno agli apicoltori
Uno dei punti principali della risoluzione è quello di rafforzare il sostegno agli apicoltori e promuovere i prodotti apicoli. Gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione europea di aumentare il bilancio dei programmi nazionali a favore dell'apicoltura del 50% e di istituire un regime di sostegno specifico per gli apicoltori nell'ambito della Politica agricola comune (Pac) per il periodo successivo al 2020.Inoltre, viene chiesto di introdurre un indennizzo, a favore degli apicoltori, per la perdita delle colonie di api. Il Parlamento europeo ritiene anche che "gli Stati membri dovrebbero fare di più per informare il pubblico, in particolare i bambini, dei benefici del consumo di miele e degli usi terapeutici dei prodotti delle api".
Stop al finto miele
Un altro punto fondamentale è quello di fermare le importazioni di finto miele. A tal proposito, il relatore Norbert Erdos (popolare, ungherese) ha dichiarato che "dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere il nostro miele e le nostre api; il 76% della produzione alimentare europea dipende dall'impollinazione e quindi le api sono indispensabili per la nostra sicurezza alimentare".Il piano proposto dal Parlamento è volto anche ad aumentare la trasparenza per i consumatori, sostituendo l'attuale etichetta "Miscela di mieli Ue e non Ue", "fuorviante e quindi inaccettabile" - ha commentato il relatore - con una chiara indicazione dei paesi da cui provengono i mieli, comprese le percentuali di diversi tipi di miele utilizzati nel prodotto finale. I test effettuati dal Centro comune di ricerca della Commissione hanno dimostrato che il 20% dei campioni prelevati alle frontiere esterne dell'Ue o presso gli importatori non è conforme alle norme europee".
Erdos ha concluso affermando che "ora è giunto il momento che la Commissione europea e i Governi nazionali mettano in atto le nostre proposte affinché le nostre api e i nostri apicoltori possano tornare a prosperare".
L'Ue non è autosufficiente
L'Unione europea è il secondo produttore mondiale di miele dopo la Cina, con circa 600mila apicoltori che producono circa 200mila tonnellate di miele all'anno.Ma solo il 4% degli apicoltori europei ha più di 150 arnie, "il numero considerato il minimo indispensabile per i produttori professionali" si legge nel documento ufficiale del Parlamento europeo.
L'Ue non è però autosufficiente dal momento che vengono importate circa 200mila tonnellate di miele ogni anno, principalmente da Cina, Ucraina, Argentina e Messico.