L'allarme sulla 'nuova influenza' non ha impattato, per lo meno in maniera significativa, sui consumi di carni suine e salumi.
E' quanto emerge dai dati sugli acquisti domestici monitorati a cadenza settimanale da Ismea in collaborazione con Nielsen. Solo nella settimana dal 27 aprile al 3 maggio, nel pieno dell'emergenza, si è osservato un lieve calo degli acquirenti di carne suina, del 7% rispetto all'anno scorso e del 2% su base settimanale.
Un fenomeno esauritosi rapidamente, con il numero degli acquirenti tornato sui livelli abituali nelle settimane successive.
Il settore suinicolo, già da tempo in crisi, ha dovuto comunque subire l'ennesimo calo dei prezzi. I listini all'origine dei suini da macello sono infatti diminuiti, tra la seconda metà di aprile e la prima settimana di maggio, del 5% per i capi tra 90 e 115 kg e dell'8% per la classe 156 -176 kg.
Flessioni, sul fronte dei prezzi, si sono osservate anche per i tagli di carne, con riduzioni del 12% per i lombi Modena e del 2% per le spalle fresche.