"Le conclusioni dell'avvocato generale della Corte di Giustizia non ci soddisfano. Abbiamo l'impressione che le valutazioni espresse non tengano conto del consolidato orientamento della Corte stessa". E' quanto ha affermato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali all'indomani delle argomentazioni conclusive sul caso Parmesan. Il ministro Paolo De Castro ha sottolineato l'incongruità della richiesta di una non condanna per la Germania, espressa dall'avvocato generale della Corte di Giustizia Ue di Lussemburgo, in merito al ricorso presentato contro Berlino dalla Commissione europea per sospetto abuso sul territorio tedesco del termine "Parmesan", a danno del Parmigiano reggiano. "Valutiamo peraltro positivamente che il termine "parmesan" sia stato riconosciuto dall'avvocato generale come riconducibile all'Italia, vale a dire una traduzione della Dop Parmigiano Reggiano ma – ha proseguito De Castro – non possiamo accettare che la Germania non sia obbligata a intervenire sul prodotto in circolazione sul suo territorio". "Siamo fiduciosi – ha concluso il ministro – che la Corte, all'atto del suo pronunciamento, ribadisca le valutazioni condivise dalla stessa Commissione Ue a tutela delle denominazioni d'origine protette in generale e del Parmesan in particolare".