Il settore ortofrutticolo è chiamato ad assumere approcci innovativi per aumentare il livello di razionalità con cui si applicano i mezzi e i sistemi di produzione, al fine di migliorare l'efficienza del processo produttivo e, quindi, la sua sostenibilità tecnico/economica, quella ambientale nonché i risultati quali/quantitativi conseguibili.

Le tecnologie ci sono, ma come applicarle? Alla richiesta di diffusione e trasferimento di tecniche e tecnologie innovative negli agroecosistemi sta cercando di rispondere il Go TinnoGePra finanziato dal Psr Basilicata, che punta a fornire strumenti per gestire in modo ottimale la fertilità dei suoli e la flora che su essi insiste, in un'ottica di sostenibilità del sistema frutticolo.

In particolare, il progetto si pone l'obiettivo di diffondere sistemi di gestione agricola che consentano di promuovere e diffondere l'utilizzo di protocolli di gestione degli agroecosistemi attraverso la diffusione di sistemi di monitoraggio, sistemi di irrigazione, difesa antibrina, coperture di protezione, ottimizzazione dei costi di produzione, adozione di tecniche innovative per il miglioramento della qualità dei suoli e delle produzioni, riduzione delle emissioni di CO2 e stoccaggio nei suoli, riduzione dell’uso di concimi chimici con il miglioramento delle tecniche di concimazione mediante analisi dei suoli e calcolo dei fabbisogni e utilizzo di ammendanti organici, riutilizzo degli scarti agroalimentari e valorizzazione delle produzioni.

Uno degli aspetti affrontati dal progetto è la gestione della flora infestante nei frutteti. Un tema molto importante in un momento storico come quello attuale, dove è richiesta oculatezza e pianificazione degli interventi per aumentare le rese nel rispetto dell'ambiente e della biodiversità.

La strategia Farm to Fork, infatti, nell'ambito del Green Deal ha fissato con la nuova Pac sette ecoschemi; l'adesione da parte delle regioni si traduce poi in contributi per le aziende agricole tramite i Psr (incidenza fino al 25% della dotazione per i pagamenti diretti per l'intero periodo di programmazione). Due ecoschemi in particolare affrontano l'argomento flora spontanea: uno finalizzato alla produzione integrata, in cui deve essere ridotto l'uso/rischio di fitosanitari, mentre un altro promuove l'inerbimento delle colture permanenti per contrastare il degrado del suolo e per consentire anche il sequestro della CO2 che viene quantificato e premiato.

La flora spontanea diventa infestante (e quindi dannosa per le colture) solo quando entra in competizione con le piante coltivate per la luce e gli elementi nutritivi; non è quindi indispensabile tenere pulito il terreno sottostante il frutteto tutto l'anno, ma va gestita la flora nel corso dei mesi.

Leggi anche
Che cos'è una pianta infestante?

Alternative al diserbo sono quindi: la riduzione delle lavorazioni del terreno o no tillage o un inerbimento naturale o artificiale temporaneo o permanente, oppure una gestione diversificata del frutteto sulla fila e tra le file. Sfalcio, trinciatura e pacciamatura sono altre tecniche che, oltre al diserbo chimico e alla lavorazione del terreno, possono essere messe in campo in una gestione integrata del frutteto.

La riduzione delle lavorazioni o non lavorazione e l'inerbimento determinano molti vantaggi, tra cui: lo sviluppo di apparati radicali delle piante più espansi; un miglioramento delle caratteristiche fisiche del terreno aumentandone la porosità, l'inerbimento infatti rende il terreno più penetrabile alle radici delle piante; la diminuzione dell'erosione (si può passare da 37 t/ha/anno circa in un terreno lavorato a 0,20 metri in un terreno inerbito in funzione anche della pendenza).

L'inerbimento del terreno nei frutteti è un sistema di conduzione nel quale l'arboreto convive con una copertura vegetale naturale o artificiale che viene periodicamente controllata.

In Basilicata, ma in generale nelle regioni meridionali, una specie che si presta molto all'inerbimento artificiale temporaneo è il trifoglio sotterraneo, che permette un buon accumulo di biomassa (30-50 t/ha di N) nel periodo più critico (mesi invernali) per gli effetti negativi dell'erosione e muore quando iniziano le carenze idriche senza quindi entrare in competizione con le piante, anzi contribuisce, specialmente se sfalciata, alla tesaurizzazione dell'umidità del terreno. Tra le specie permanenti ci sono il Lolium, le festuche e anche le cover crop.

Le fasi di trinciatura e sfalcio non disturbano il terreno, sono pacciamanti e consentono di smaltire anche i residui delle potature.

Il diserbo chimico non viene eliminato ma, alla luce della revisione delle sostanze attive utilizzabili da parte dell'Unione Europea - che ha portato a una drastica riduzione di quelle impiegabili - e considerando anche le diverse resistenze manifestate da alcune infestanti dovuto all'uso ripetuto della stessa sostanza attiva, deve essere effettuato in modo più razionale e solo se necessario.

Nel corso dei mesi dell'anno - tenendo presente che da ottobre a febbraio la flora sottostante un frutteto non è in competizione con le piante - sono possibili diversi schemi di gestione sulla fila e nelle interfila; ad esempio è possibile sull'interfila effettuare inerbimento naturale seguito da trinciatura (nei mesi primaverili ed estivi) e poi di nuovo inerbimento naturale, mentre sulla fila si può effettuare inerbimento naturale e un trattamento con erbicida fogliare, trinciatura e trattamento con erbicida fogliare e inerbimento naturale. Sono possibili anche altre gestioni che prevedono l'uso del diserbo nei mesi competitivi sulla fila e l'inerbimento naturale seguito da trinciatura sull'interfila.

Per maggiori informazioni sul progetto TinnoGePra scrivi ai contatti: segreteriagoortofrutta@gmail.com e bartolomeo.dichio@unibas.it

progetto-490-tinnogepra-inerbimento-basilicata-diserbo-sostenibilit-misura-16-psr-innovazione-rubrica-magda-schiff-dicembre-2021-fonte-università-basilicata copia.png

(Clicca sull'immagine per ingrandirla)


Le innovazioni della misura 16 del Psr
Piccoli progetti che cambiano dal basso l'agricoltura italiana

Questo articolo fa parte delle collezioni: