E' stato pubblicato il Report del ministero della Salute sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti relativo al 2018, in Italia: sono stati superati i 12mila campioni, 12.038 per l'esattezza, di questi soltanto 96 sono risultati superiori ai limiti massimi consentiti dalla normativa vigente: il 99,2% dei prodotti analizzati risulta regolare, la percentuale di irregolarità è dello 0.8%, inferiore alla media europea che è del 2,5%.

Il report, intitolato "Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti - risultati in Italia per l'anno 2018", include luoghi di campionamento diversificati, ad esempio alcuni campioni sono stati prelevati all'importazione e hanno riguardato alimenti provenienti da paesi terzi; altri prelievi effettuati sul mercato nazionale hanno riguardato gli alimenti più consumati in Europa e sono stati prelevati per il programma europeo. I prodotti sono stati campionati nel 2018 prevalentemente dalle Autorità sanitarie locali sotto la guida degli assessorati alla Sanità regionali, secondo le indicazioni del ministero della Salute.

La varietà di alimenti esaminati comprende prodotti non processati, come l'ortofrutta e i cereali, e alimenti processati quali il vino e l'olio. Oltre ai costituenti importanti della dieta italiana e mediterranea sopra citati, esaminati anche i baby food, gli alimenti di origine animale e altri prodotti (trasformati di frutta, ortaggi, cereali, le spezie, i semi). Campionati, inoltre, prodotti di origine biologica.

Nello specifico, si legge nella sintesi dei risultati del report: "Il numero di campioni di ortofrutticoli prelevati in totale da tutte le autorità sono 7.159 mentre i campioni con residui superiori ai limiti massimi di residui è risultato pari a 79 (30 di frutta e 49 di ortaggi) con una percentuale di irregolarità uguale a 1.1%. Nell'ambito dei campioni regolari il numero di campioni privi di residui è pari a 3.673 (51.3%), il numero di campioni con residuo entro il limite legale è pari a 3.407 (47.6%). Una particolare attenzione è rivolta all'esame dei campioni di ortofrutticoli contenenti più principi attivi, che dall'elaborazione dei dati del 2018 risultano essere pari a 2.010, il 28.1% rispetto al totale dei campioni analizzati. Relativamente ai risultati su cereali, oli e vino, su 2.852 campioni sono state rilevate 8 (0,3%) non conformità. Considerando i campioni regolamentari risulta che i campioni privi di residuo sono stati il 74.0 % del totale mentre il 25,7 % sono risultati presentare residui nei limiti legali. Sono stati inoltre esaminati 57 campioni di baby food e 1970 campioni di ‘altri prodotti'. I campioni di baby food sono risultati tutti regolamentari. L' 89,2 % degli altri prodotti esaminati ha riguardato campioni senza residui, il 10.3% ha riguardato campioni con residui al di sotto del limite e 0,5 % è risultato superare i limiti massimi di residui".

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Agrofarma: "Italia leader a livello internazionale in materia di sicurezza alimentare"

Soddisfatto Alberto Ancora, presidente di Federchimica Agrofarma, che commentando il rapporto ha dichiarato: "Il nostro comparto può e vuole dare un contributo chiave al sostegno della filiera agricola. Il costante impegno in ricerca e sviluppo delle imprese del settore agrofarmaceutico, a favore di prodotti sempre più sicuri per i consumatori e l'ambiente, ha contribuito in modo significativo al raggiungimento di questi risultati eccellenti".

"La filiera agroalimentare italiana è riconosciuta come eccellenza a livello internazionale non solo per la qualità dei suoi prodotti - ha aggiunto Ancora -, ma anche per essere riuscita a raggiungere standard in assoluto tra i più alti di sicurezza. I dati del rapporto confermano un trend testimoniato dalla più importanti istituzioni, come l'Efsa, e sono motivo di orgoglio per tutto il nostro settore".

"Nel 2020, Anno internazionale per la difesa delle piante annunciato dalla Fao, si conferma l'alto livello professionale degli agricoltori e dell'assistenza tecnica di campo per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari, le medicine delle piante, solo quando effettivamente necessari, tramite un utilizzo mirato, efficace e rispettoso dell'ecosistema. I risultati del ministero dimostrano con evidenze scientifiche come l'agricoltura italiana abbia già fatto enormi passi, tangibili e misurabili, verso modelli di produzione sempre più sostenibili, in risposta agli obiettivi che l'Europa si è posta con la strategia From farm to fork".