L'Osservatorio Nazionale del Miele ha pubblicato le tabelle aggiornate della tossicità sulle api delle sostanze attive usate in agricoltura.
Un lavoro che nasce da un progetto finanziato dal Masaf e portato avanti insieme all'Università di Bologna e al Servizio Fitosanitario Regionale dell'Emilia Romagna, e che è stato approvato dal tavolo tecnico dell'Intesa Nazionale per l'applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia del patrimonio apistico nei settori sementiero e ortofrutticolo.
L'obiettivo è quello di fornire uno strumento per poter scegliere i fitofarmaci in modo più consapevole, in modo da ridurre gli effetti dannosi sugli impollinatori, in particolare sulle api.
E non solo sulle api da miele, ma anche su altri apoidei come le osmie e i bombi.
Nelle tabelle le varie sostanze attive sono classificate in base alla loro DL50 sulle api, cioè in base alla dosa minima necessaria per uccidere il 50% delle api trattate, considerando l'esposizione per contatto (o in alcuni casi per ingestione).
Così le sostanze attive sono state considerate a:
- tossicità elevata, con DL50 inferiore a 2 microgrammi ad ape;
- tossicità intermedia, con DL50 compresa tra 2 e 100 microgrammi ad ape;
- tossicità bassa, con DL50 superiore a 100 microgrammi ad ape.
Inoltre, per alcune sostante è stato valutato anche il tempo di dimezzamento al suolo (DT50), cioè il tempo necessario per ridurre della metà la quantità di sostanza attiva sul terreno dopo il trattamento, scrivendo in rosso quelle con una DT50 superiore a 15 giorni.
Tra le sostanze più pericolose per le api, classificate con tossicità alta, troviamo ovviamente insetticidi e acaricidi, in particolare piretroidi (cipermetrina, deltametrina, esfenvalerate, etofenprox, lambda-cialotrina), piretrinoidi (tefluthrin), organofosforici (fosthiazate), carbammati (formetanato) e la nuova famiglia chimica dei butenolidi (flupyradifurone).
A tossicità alta troviamo anche due sostanze attive ammesse in agricoltura biologica come le piretrine e lo spinosad.
I neonicotinoidi invece si trovano classificati come a media tossicità, ma questo non vuol dire che siano di per sé meno pericolosi.
Le tabelle infatti prende in considerazione solo la DL50 sulle api adulte e non valuta gli effetti sub letali o gli effetti tossici sulle larve, effetti che sono ampiamente documentati per i neonicotinoidi.
Le tabelle non tengono conto nemmeno degli eventuali effetti sinergici che le varie sostanze possono avere tra loro o con patogeni delle api.
Questo documento quindi resta uno strumento indicativo interessante e pratico, ma che non può essere completamente esaustivo.
Una guida interessante per scegliere i fitofarmaci meno dannosi per le api, insieme a cui però vanno sempre tenute conto le misure generali di protezione e di prevenzione, come trattare quando veramente necessario, seguendo le soglie di intervento, ridurre al minimo la deriva e non trattare in fioritura o in presenza di fiori spontanei.
Per tutti i dettagli si rimanda alla consultazione diretta delle Tabelle di tossicità delle sostanze attive sulle api 2025.
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Fonte: Osservatorio Nazionale del Miele
Autore: Matteo Giusti