L'11 marzo 2025 il Consiglio dei Ministri spagnolo ha formalmente riconosciuto l'apicoltura in Spagna come una "Manifestazione rappresentativa del patrimonio culturale immateriale".

 

Un riconoscimento che, negli intenti delle autorità di Madrid, contribuirà alla salvaguardia di questa attività presente in molte regioni del paese e che ha un forte valore di identità culturale e di gestione del territorio.

 

Ed è proprio l'aspetto culturale ad essere particolarmente sottolineato, tanto che la proposta di questa iniziativa è partita dal Ministro della Cultura Ernest Urtasun, e non da quello dell'Agricoltura o dell'Ambiente.

 

A seguito di questa proposta è stato emesso un decreto reale, approvato due giorni fa dal Consiglio dei Ministri.

 

L'apicoltura è descritta come un'attività viva, che si è evoluta sul territorio nazionale dal Neolitico ad oggi, e viene riconosciuto un valore culturale non solo all'uso dei prodotti apistici, ma anche alle tecniche di produzione, dalla cattura degli sciami, alla gestione delle colonie, al nomadismo.

 

Un'attività che ha dato origine nel tempo ad un insieme di feste, credenze, valori, mestieri e attività, modi di vita, oltre che a organizzazioni, attrezzature, imprese, coinvolgendo persone e comunità che a vario titolo, sia professionale che amatoriale, si dedicano all'allevamento delle api e all'uso di suoi prodotti.

 

Ovviamente viene riconosciuto anche il ruolo ambientale e agricolo dell'apicoltura, sottolineando l'importanza dell'impollinazione, della rigenerazione degli ecosistemi e del mantenimento della biodiversità, sia di quella vegetale, sia di quella delle api stesse, con particolare riferimento a quelle autoctone.

 

Questo riconoscimento però, se da un lato celebra l'apicoltura, dall'altro è un vero e proprio grido d'allarme sulla situazione in cui versa il settore apistico anche in Spagna.

 

Come si legge nella nota del Ministero della Cultura spagnolo, l'apicoltura attualmente si trova ad affrontare molteplici rischi e minacce derivanti, tra gli altri, dal cambiamento climatico, dai pesticidi e dalla concorrenza in un mercato globalizzato.

 

E a questo si aggiunge il rischio, in alcune zone del paese, della quasi totale mancanza di un ricambio generazionale, fondamentale per tramandare e trasmettere le conoscenze necessarie a far continuare a vivere questa attività.

 

Per approfondire vai alla nota ufficiale del Ministero della Cultura spagnolo.