La carpocapsa (Cydia pomonella) ha sempre creato problemi ai frutticoltori a causa della sua attività carpofaga. Si tratta di un fitofago pericoloso ed attivo fin dalle prime fasi del ciclo colturale (sverna come larva matura), tanto che già alla fase di post allegagione/inizio ingrossamento frutti si possono riscontrare i primi segni della presenza.

La pericolosità della carpocapsa già a bassi livelli (soglia di intervento fissata a 2 catture/trappola/settimana) ha determinato negli anni un generalizzato ricorso a trattamenti insetticidi e l'impiego di numerosi principi attivi, anche nell'ambito della difesa integrata.

La vera svolta nella strategia di difesa avviene nel 2000 con la registrazione di Madex, primo agrofarmaco microbiologico a base del Virus della Granulosi CpGV (Cydia pomonella GranuloVirus), ovvero di un virus che in natura agisce contro alcune specie di lepidotteri.
In tal modo si è offerto alle aziende frutticole uno strumento efficace, veramente selettivo (colpisce solo la carpocapsa) e di basso impatto ambientale: su questa tipologia di prodotti si fondano oggi le più moderne ed efficaci strategie nell'ambito dei Disciplinari di produzione integrata.  

Le tecniche di difesa fitosanitaria nel tempo si evolvono e vengono migliorate; spesso questo avviene perché gli agrofarmaci si avvantaggiano a loro volta di modifiche che ne incrementano l'efficacia di campo tramite nuove formulazioni o, come nel caso dei prodotti a base microbiologica, anche con sostanziali miglioramenti del principio attivo.

E' necessario ricordare che la maggior parte degli insetticidi a base di CpGV attualmente in commercio in Italia si basa sull'isolato messicano identificato da Tanada nel 1964 (chiamato Mexican strain) e che per molto tempo l'efficacia dei formulati commerciali non ha richiesto modifiche sostanziali.
La segnalazione di casi di resistenza in Germania negli anni 2005-2006 e confermata in seguito in Italia limitatamente a poche aziende condotte in regime biologico, ha indotto l'Unione europea a finanziare uno specifico Progetto di ricerca (Sustain CpGV) che, mettendo insieme ricercatori e aziende produttrici, ha cercato di porre rimedio a questa situazione.

Durante questo progetto Andermatt Biocontrol, il produttore degli insetticidi della linea Madex, e Biogard-CBC (Europe) hanno messo a punto alcuni nuovi insetticidi ottenuti tramite una selezione genetica degli isolati, che ha portato allo sviluppo del nuovo Madex® Top, che contiene un isolato di CpGV (V 15) efficace contro le popolazioni di carpocapsa che sono invece divenute resistenti all'isolato messicano del CpGV.
Per questo Madex® Top rappresenta un sostanziale miglioramento per la difesa contro la carpocapsa sia in biologico che in integrato.
 
Madex® Top è quindi il frutto delle ricerche più innovative nel settore degli insetticidi virali e può contribuire in modo sostanziale al contenimento del carpofago, soprattutto nei casi di sviluppo conclamato di resistenza, ma anche evitare il ripetersi di tale fenomeno in altri frutteti, sia condotti in agricoltura biologica, che con la produzione integrata.

I formulati a base di GranuloVirus usati contro la carpocapsa trovano il periodo di applicazione ottimale in I° generazione, quando le larve, prima di penetrare nei frutti, hanno una fase di vagabondaggio durante la quale possono ingerire più facilmente il capside che contiene il virione. Nelle generazioni successive (quando la maggior parte delle uova sono deposte sui frutti) i trattamenti con Madex® Top possono essere utilizzati in alternanza o in miscela con altri insetticidi. Gli interventi con Madex® Top devono essere indirizzati principalmente contro le larve neosgusciate e ripetuti ogni 6-8 giorni al dosaggio rispettivamente di 50-100 ml/ha.
 
I trattamenti con i prodotti della linea Madex vanno effettuati quando la carpocapsa si trova nella fase di testa nera, in prossimità della schiusa delle uova

CpGV è degradato dagli UV, più importante in tal senso il grado di insolazione piuttosto che le alte temperature, e si può quindi facilmente comprendere quanto sia essenziale rispettare gli intervalli tra una applicazione e quella successiva.
Ad oggi, oltre ad essere efficace nella riduzione del danno da carpocapsa, CpGV è anche uno dei mezzi di controllo più efficaci per ridurre drasticamente la densità di popolazione presente in campo.

Oltre a curare l'aspetto della bagnatura della vegetazione, bisogna evidenziare anche che il pH dell'acqua deve essere inferiore a 8 e che rimane preferibile eseguire i trattamenti nella prima mattinata o nel tardo pomeriggio. La persistenza del CpGV si mantiene per circa 8 giorni, soleggiati, con il dosaggio pieno e si abbassa a 6 giorni quando viene applicato il dosaggio/ha dimezzato al 50%. E' consigliabile considerare questi valori come fissi senza allungare l'azione insetticida oltre questi limiti.

La scelta del turno a 6 o 8 giorni dipende dalla frequenza con la quale si vuole intervenire anche per altre avversità (ticchiolatura o maculatura bruna). In caso di pioggia, si può calcolare che, una volta che il trattamento si è "asciugato", piogge fino a 10-20 mm non dilavano CpGV (ciò avviene specialmente per Madex® Top, il cui formulato non contiene elevati quantitativi di coformulanti che "avvolgono" i corpi di inclusione, precludendo così il contatto tra capside e pianta), in quanto i granuli, essendo di origine proteica, sono molto affini alle cere della cuticola fogliare.

Ma il lavoro di sviluppo non si ferma qui e dalla collaborazione tra Andermatt Biocontrol e Biogard-CBC (Europe) è nato anche Madex® Twin insetticida a base di CpGV (isolato V 22) che agisce sia contro Cydia pomonella sia contro Grapholita molesta (Cidia del pesco).
L'isolato contenuto in Madex® Twin è stato sviluppato tramite un processo di selezione su larve di G. molesta; questo ha permesso di allargare lo spettro di azione dell'insetticida anche alla Cidia, mantenendo però al tempo stesso una ottimale efficacia contro la carpocapsa.

Madex® Twin può quindi essere molto utile, specialmente quando entrambi i carpofagi sono compresenti nel frutteto. Per tale motivo Madex® Twin può trovare grandi vantaggi applicativi su pomacee, soprattutto in prossimità della raccolta quando aumenta la pericolosità di G. molesta, specialmente su pero, così da sfruttare l'azione insetticida di un solo prodotto che non ha alcuna problematica residuale ed un breve tempo di carenza (3 giorni). Madex® Twin può essere usato anche su drupacee, nelle diverse fasi del ciclo colturale, sempre privilegiando il periodo in prossimità della raccolta.
I trattamenti con Madex® Twin devono essere indirizzati principalmente contro le larve neosgusciate e ripetuti ogni 6-8 giorni al dosaggio, rispettivamente, di 50 o 100 ml/ha e sempre evitando l'uso di acqua con pH superiore a 8.

L'impiego di Madex® Top e Madex® Twin offre all'azienda frutticola numerosi vantaggi:
  • nessun Limite massimo di residuo (Lmr);
  • breve tempo di carenza (3 giorni);
  • meccanismo di azione diverso da quello degli insetticidi di sintesi;
  • riduce la probabilità di sviluppo di popolazioni resistenti agli insetticidi di sintesi grazie ad un meccanismo di azione diverso da quello di qualsiasi altro insetticida;
  • selettivo nei confronti di ausiliari e insetti pronubi;
  • sicuro per l'uomo e l'ambiente;
  • ammesso in agricoltura biologica e adatto all'inserimento in qualsiasi strategia di difesa integrata.

Biogard, fedele al proprio slogan 'Biological first', propone alle aziende frutticole Madex® Top e Madex® Twin, due insetticidi virali che contengono due diversi isolati di CpGV (Cydia pomonella GranuloVirus), che agiscono quindi solo per ingestione e sono altamente specifici.
Si tratta di due elementi fondamentali per l'applicazione di razionali strategie di difesa dai principali carpofagi di pomacee e drupacee. In particolare su pero, l'impiego di Madex® Top e Madex® Twin consente di valorizzare la presenza di organismi utili naturali attivi nei confronti di altri fitofagi.
 

Modalità di azione del CpGv

I CpGv fanno parte della famiglia dei BaculoVirus, assolutamente innocua per le piante e gli animali a sangue caldo, e hanno la caratteristica di formare dei corpi di inclusione (ovvero la forma infettante virale) di forma sferica, chiamati capsidi.
Ogni capside contiene un solo virione costituito da una doppia elica di Dna. Il corpo di inclusione, una volta ingerito dalla larva dell'insetto bersaglio, raggiunge l'intestino medio della vittima, dove il pH alcalino dissolve l'involucro proteico che avvolge e protegge la particella virale infettante.

Così si avvia l'infezione, che poi si diffonde a tutte le cellule dell'epitelio intestinale e al resto degli organi vitali. Le larve attaccate progressivamente si intorpidiscono, riducono i movimenti, l'attività trofica e muoiono nel giro di 2-4 giorni. La larva morta ha un aspetto flaccido ed un colore biancastro.
 

La schiusura delle uova

Per determinare l'inizio del periodo di schiusura delle uova dei due carpofagi si possono seguire le indicazioni derivanti da diversi strumenti:
  • Modelli previsionali regionali;
  • Bollettini settimanali provinciali di difesa integrata e biologica;
  • Monitoraggio con trappole a feromoni;
  • Monitoraggio delle uova

Gli interventi si rendono necessari quando il monitoraggio con le trappole a feromoni rileva il superamento delle soglie di intervento (in questo caso intervenire al picco del volo).
Le indicazioni delle trappole possono tuttavia non essere sufficienti a rappresentare la biologia dell'insetto, soprattutto negli appezzamenti in cui si applicano anche sistemi di confusione sessuale.
Eseguire il primo intervento quando le uova sono presenti allo stadio di testa nera.